Le parole di Giuseppe Marotta durante la presentazione di "Inter, due stelle sul cuore", il film del ventesimo scudetto dei nerazzurri. "È stato emozionante aver rivisto quelle giornate, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa opera. Non posso dimenticare gli allenatori e i presidenti passati in questo percorso. Il fattore comune è l’amore per l’Inter"
“E' un momento particolarmente toccante per me, aver rivisto questo bellissimo film è motivo di grande emozione. Questa giornata suggella il percorso straordinario attuato da tutta l’Inter, centrando un sogno. E questa celebrazione avviene attraverso il cinema, è un connubio con lo sport che realizza qualcosa di speciale, che rimarrà nella storia. Il film rappresenta un contenitore, una cassaforte che rimarrà piena di valori vissuti durante la stagione". Lo ha detto il presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta, durante la presentazione di "Inter, due stelle sul cuore", il film del ventesimo scudetto dei nerazzurri, dal 19 al 25 settembre nei cinema. "È stato emozionante aver rivisto quelle giornate, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa opera: il film ha il potere di entrare nell’anima. Vincere è qualcosa di straordinario, non si vince per caso ma perché lo si merita: so cosa vuol dire ottenere questo risultato con sacrifici. L’emozione nasce da questo, da giornate vissute con tensione, ricordo la vigilia del 22 aprile: ognuno aveva le facce tirate e questo oggi è qualcosa di toccante".
"Onorato di celebrare questo momento"
Dal presente al passato. "Siamo qui a celebrare la seconda stella, non posso non ricordare gli artefici dei successi passati. Non posso dimenticare l’undicesimo scudetto, vinto dall’Inter di Helenio Herrera che fu esonerato dopo cinque giornate, arrivando a questo che ha visto protagonista Steven Zhang come presidente. Non posso dimenticare gli allenatori e i presidenti passati in questo percorso. Il fattore comune è l’amore per l’Inter, sono onorato di celebrare questo momento e stasera lo faremo con la squadra. Come dimenticare il 22 aprile, ma anche il 28 aprile: centinaia di migliaia di persone per le strade di Milano. Il calcio abbatte ogni tipo di barriera: culturale, etnica, economica. Ho visto famiglie gioire al passaggio della squadra, è qualcosa che solo il calcio e solo l’Inter possono regalare”.