Como-Wolves, Marco Curto squalificato 10 turni per offesa razzista a Hwang Hee-chan

decisione fifa

Durante l’amichevole a luglio a Marbella tra Wolves e Como -l’allora squadra di Curto, ora in prestito in B al Cesena- s'era accesa una rissa per un epiteto razzista verso il sudcoreano Hwang Hee-chan ("ignoralo, pensa di essere Jackie Chan", la frase incriminata detta a un compagno). La Fifa oggi ha punito il difensore per comportamento discriminatorio, sanzionandolo con una sospensione di 10 gare, la metà di queste sospesa per un periodo di prova di 2 anni

COMO-WOLVES, RISSA E ACCUSE DI RAZZISMO: COS'ERA SUCCESSO

Dieci giornate di squalifica, la metà sospesa per un periodo di prova di due anni, per un’offesa razzista pronunciata quest’estate durante l’amichevole tra il Como e il Wolverhampton. È la decisione presa dalla Fifa nei confronti di Marco Curto, difensore di 25 anni ora in prestito al Cesena, in Serie B, ma a metà luglio in campo in quel match giocato dalla squadra di Fabregas a Marbella contro il club inglese. “Il giocatore Marco Curto -la nota di un portavoce Fifa- è stato ritenuto responsabile di comportamento discriminatorio e sanzionato con una sospensione di 10 partite. La metà di queste partite è sospesa per un periodo di prova di due anni, e al giocatore è stato ordinato di prestare servizi alla comunità e di sottoporsi a formazione e istruzione presso un'organizzazione approvata dalla FIFA”.

Rissa in Como-Wolverhampton, cos’era successo

Il caso era scoppiato quest’estate, durante un’amichevole giocata a metà luglio a Marbella tra la squadra di Fabregas e gli inglesi. A metà del secondo tempo, il portoghese Podence era stato espulso dopo una rissa che aveva coinvolto diversi calciatori. Motivo: un pungo rifilato a un calciatore del Como per reazione a un’offesa razzista nei confronti di Hwang Hee-chan, attaccante sudcoreano. Curto, rivolgendosi a un compagno di squadra, parlando Hwang Hee-chan, avrebbe detto “ignoralo, pensa di essere Jackie Chan”. Subito dopo l’accaduto, il Wolverhampton aveva condannato l’episodio (“il razzismo o la discriminazione in qualsiasi forma sono inaccettabili e non dovrebbero mai essere lasciati incontrastati”), il Como aveva replicato con una nota di Mirwan Suwarso, rappresentante ufficiale della proprietà (“Per quanto riguarda il nostro club, il nostro giocatore non ha detto nulla di intenzionalmente denigratorio. Siamo delusi dal fatto che la reazione di alcuni giocatori del Wolves abbia visto l’incidente gonfiarsi a dismisura”). Ora la decisione della Fifa, con la squalifica inflitta al difensore italiano, nel frattempo andato in prestito in Serie B.

Squalifica Curto, il comunicato dei Wolves

"I Wolves hanno accolto con favore la decisione della FIFA di comminare una sospensione in seguito all'episodio razzista verificatosi durante l'amichevole pre-campionato del club contro il Como 1907 a luglio. L'attaccante dei Wolves Hee Chan Hwang ha denunciato l'accaduto durante il secondo tempo della partita, scatenando la furia dei suoi compagni di squadra e il cartellino rosso a Daniel Podence. Intervenuto dopo la sentenza, Matt Wild, direttore delle operazioni calcistiche e dell'amministrazione dei Wolves, ha espresso il sostegno del club alle sanzioni e ha rafforzato la posizione dei Wolves contro la discriminazione. Wild ha dichiarato: "Accogliamo con favore la decisione della FIFA di sanzionare Marco Curto in seguito all'episodio discriminatorio durante la nostra amichevole pre-campionato contro il Como. La sospensione inflitta al giocatore invia un messaggio chiaro: razzismo e comportamenti discriminatori non saranno tollerati nel calcio o nella società. Questo risultato evidenzia l'impegno della FIFA nel garantire che azioni gravi abbiano conseguenze significative e siamo incoraggiati a vedere l'uso di sanzioni sportive insieme al servizio alla comunità e all'istruzione. Tali misure sottolineano l'importanza sia della punizione che dell'istruzione nello sradicare comportamenti discriminatori dal gioco che tutti amiamo. Vorremmo anche ringraziare la Football Association per il suo continuo supporto durante questo processo. La collaborazione tra gli organi di governo del calcio è fondamentale per garantire che incidenti di questa natura siano gestiti in modo efficace e che giocatori, personale e sostenitori siano tutti protetti dalla discriminazione. I Wolves si opporranno sempre fermamente al razzismo e alla discriminazione in qualsiasi forma e rimaniamo pienamente impegnati a creare un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e inclusi".