Marotta: "Inter favorita scudetto? Juventus non è il Borgorosso..."

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Intervenuto a Sky a margine del derby d'Italia, il presidente nerazzurro ha detto: "Spero che questa partita sia uno spot positivo per tutto il mondo del calcio". Sulla corsa scudetto: "Impossibile non considerare la Juventus, non è il Borgorosso... Non solo è favorita, ma è una delle autentiche favorite". E riguardo ai numeri sugli infortuni in stagione: "C'è una compressione agonistica con tanti impegni come mai era capitato. Dobbiamo trovare assolutamente un rimedio"

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Una sfida speciale, derby d'Italia vissuto in prima persona anche da Beppe Marotta. Il presidente dell'Inter è intervenuto a Sky prima del fischio d'inizio: "È sempre un'atmosfera straordinaria, un evento di grande rilevanza internazionale e spero che sia anche uno spot positivo per tutto il mondo del calcio. È chiaro che è il derby d’Italia, è un’avversaria storica, per cui dobbiamo affrontarla con il massimo rispetto ma con la grande ambizione di ottenere il massimo. Questo è lo spirito che condiziona la nostra squadra nello scendere in campo". C'è anche la Juve tra le favorite per lo scudetto: "La Juventus, il Milan, l’Inter e per non dire la Roma e il Napoli, sono obbligate sempre a partecipare alle competizioni e a vincere. Poi è chiaro che vince una sola e le altre perderanno. Però la Juve non è il Borgorosso, per cui ogni qualvolta compete per qualche trofeo deve ottenere il massimo. Quindi non solo è favorita, ma è sicuramente una delle autentiche favorite". 

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"Infortuni? Troppi impegni in stagione"

Marotta ha parlato anche degli infortuni in stagione: "C'è una compressione agonistica, legata a tanti impegni ufficiali, davvero notevole, come mai è capitato. Come mai è capitato come si è conclusa la stagione precedente, con giocatori che hanno finito le loro competizioni, non da ultimo Lautaro che ha vinto la Copa America con l’Argentina, che ha giocato la prima partita con la squadra alla prima di campionato a Genova. Quindi siamo ripartiti in questa stagione in condizioni non ancora smaltite per la stanchezza. Sono impegni ravvicinati, non è facile gestirli, sono tanti e quindi dobbiamo assolutamente trovare un rimedio. Perché mi pare che in questo giro di convocazioni delle Nazionali siano circa 100 gli infortuni patiti per quelli che sono stati richiamati nelle varie Nazionali, quindi un numero elevatissimo. Oggi c’è una velocità, uno scontro agonistico maggiorato. Questi allenatori moderni giustamente pressano molto alto, per cui c'è un dispendio di energie sicuramente straordinario che non va di pari passo col numero degli impegni".