Il Como ha perso altri punti facendosi rimontare, ma Fabregas ha poco da rimproverare ai suoi giocatori: "Abbiamo giocato con personalità, coraggio e messo in difficoltà una grande squadra, sono orgoglioso". Sulle discussioni con Gasperini durante la partita: "A me dicono che non posso parlare con l'arbitro, lui lo fa sempre"
Come contro il Milan, il Como ha tenuto testa a una big, ha giocato meglio per larghi tratti, è andato in vantaggio e ha perso 2-1 in casa facendosi rimontare. Fabregas è ancora contento dell'atteggiamento della sua squadra: "Il Como ha giocato con coraggio, ha disputato una buona partita e ha messo in difficoltà una grande squadra. Ci manca continuità mentale nella partita? Devo ricordare che siamo una neopromossa, sono molto sereno perché avremmo meritato di più. Credo che non abbiamo sofferto nemmeno 20 minuti, nulla fino al pareggio. L'Atalanta ha dovuto cambiare quattro giocatori insieme perché ci stava capendo poco".

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"La città e i tifosi apprezzano quello che proponiamo"
Non c'è rammarico per l'allenatore spagnolo, nonostante diventino sempre di più i punti persi da situazioni di vantaggi: "Sono orgoglioso, abbiamo fatto la partita preparata in settimana, con un po' più di qualità avremmo potuto vincere. Sono orgoglioso del coraggio e della personalità, è una giornata che ci aiuterà a crescere. I tifosi e la città apprezzano lo spirito e quello che mostra la squadra". Sul ritorno da titolare di Perrone, autore di un'ottima prestazione: "Non mi piace parlare degli infortunati, ma sono contento che sia tornato in campo dopo tre mesi. Non poteva giocare più di 60 minuti, è il motore della squadra, gestisce bene il tempo e sa sempre cosa fare, è un giocatore importante per la squadra".
"L'arbitro ci ha trattamento diversamente, non è giusto"
Prima della partita Fabregas e Gasperini si sono salutati con affetto, durante il match però non sono mancate le frizioni: "C'è stata un po' di tensione. A me dicono che non devo parlare con gli arbitri, ma lui lo fa sempre. Va bene che siamo il Como, ma ci vuole imparzialità e rispetto. C'è una panchina che ha sempre urlato, una squadra che nel finale perdeva tempo e l'arbitro lo ha sempre lasciato fare".