Panchina d'oro, Sarri: "Ho votato Thiago Motta. Mi divertiva come giocava il suo Bologna"
panchina d'oroA Coverciano le parole dell'ex allenatore di Napoli, Juventus e Lazio: "Tudor? Difficile farsi un'idea dall'esterno. Ho parlato con Conte, felice che sia innamorato del popolo napoletano. Mi farebbe piacere se l'Atalanta se la giocasse sino alla fine per lo scudetto"
Le parole di Maurizio Sarri a 'Sky Sport', a margine della premiazione della 'Panchina d'oro a Coverciano. "Come va? Normale come tutti noi quando abbiamo questi periodi, cerchiamo di aggiornarci vedendo giocatori e partite. Tudor? È sempre difficile farsi un’idea dall’esterno, ci sono dinamiche interne che non riusciamo a vedere e comprendere. Quando i risultati fanno fatica a arrivare, certe dinamiche possono influire sulle scelte".
"Per la panchina d'oro ho votato Thiago Motta"
"È un premio strano, si riferisce alla stagione 2023/24 e in questi nove mesi sono successe cose che portano a votare in maniera diversa. Se si fosse votato dopo l’ultima giornata di campionato probabilmente Thiago Motta avrebbe potuto vincere. Io l’ho votato perché lo scorso anno il Bologna ha fatto il calcio più bello, poi passano tanti mesi e la gente si dimentica facilmente".
Lo studio delle novità tattiche
"Se in Italia c’è una tendenza a un ritorno a una fase difensiva e uomo contro uomo, qui da noi passa come calcio europeo. Io sto seguendo cinque/sei campionati europei e questa tendenza non la vedo così spiccata. Vedi in campo un 2005 o un 2006, cosa che qui invece è difficile. Sto seguendo molto questi giovani. Squadre così ci possono dare qualche spunto, vale la pena vederle perché hanno una qualità medio/alta e sono più particolari".
La lotta scudetto e il futuro
"È un campionato molto incerto, mi farebbe piacere se l’Atalanta se la giocasse fino alla fine perché è una storia bellissima. La convinzione fin dall’inizio dell’Inter, e del Napoli, c’era. È bello che il campionato sia questo e sia combattuto fin all’ultima giornata. Oggi ho avuto la fortuna di parlare con Conte e sono rimasto contento del fatto che ho visto un allenatore innamorato di un popolo, e Napoli lo crea. Mi ha fatto tanto piacere. Dove torno ad allenare? Dove mi chiamano e a quella chiamata risponde un sentimento, un’emozione e una forte motivazione".
