Di Gregorio discobolo, Baroni malinteso e Allegri a Marechiaro: il breviario

IL DISCOBOLO Finita la partita di Venezia, Di Gregorio, il portiere della Juventus, si è presentato a Sky. Aveva la faccia un po’ meno seria di sempre, in quanto Di Gregorio sembra non ridere mai. Ha detto cose sagge, con una inflessione priva di particolari accenti . La sua faccia assomiglia a quella di un atleta greco, riprodotto in statua da Mirone, il Discobolo. Risale al lontano 455 a.C, e fu realizzata dallo scultore Mirone per rappresentare l’amore per i giochi olimpici. Al tempo fu criticata per l’espressività del viso, che trasmette una serenità seppur priva di sentimenti. Nell’intervista post partita, Di Gregorio trasmetteva la stessa impressione: una serenità seppur priva di sentimenti. Ma una cosa importante l’ha detta subito: “L’ultima settimana è stata tranquilla, come tutte le settimane degli ultimi due mesi”. Già, gli ultimi due mesi, quelli con Tudor al posto di Thiago Motta. A volte anche le statue parlano. IL BARONI MALINTESO La Lazio, incredibilmente, è uscita dalle coppe. Al termine della partita persa in casa con il Lecce, dove non ha sfruttato la superiorità numerica per oltre un tempo, l’allenatore Baroni sembrava parecchio frastornato. Di fatto, non riusciva a trovare una spiegazione logica a una gara giocata malissimo dal primo all’ultimo minuto. A un certo punto gli è uscita una frase il cui fragore ha scorticato i muri. Era questa: “Quando fai l’ultima partita ma ci sono i giocatori che pensano di andare via…” Oibò, che dice il nostro? Subito corregge il tiro e fa capire di essere rimasto vittima di un malinteso, volendosi riferire alle vacanze e non a eventuali trasferimenti. Restava, tra gli astanti, lo sconcerto. Come si può pensare alla Sardegna quando non si ha nemmeno un piede sulla nave? Baroni ha poi continuato l’intervista senza trovare il bandolo, ormai smarrito dentro quel malinteso che invece, chi lo ascoltava, ha bene inteso come un probabile addio. MARECHiARO QUANT’E’ BELLO Ormai il giochino è abbastanza scoperto. Si parla con la nuora, affinché la suocera intenda. Mi riferisco all’ennesima intervista a Giovanni Galeone che parla di Massimiliano Allegri. Siamo ormai al relata refero, riporto cose che mi hanno riportato. L’intento di Galeone è ammirevole, tenere a galla Allegri nonostante il livornese non ne abbia bisogno. Però c’è un ma. Nell’ultima intervista, Galeone, ha detto più o meno quello che dice sempre del suo allievo ma, appunto, aggiungendo un dettaglio parecchio sfizioso, almeno per me che sono attratto dalle cose di poco conto. Si è ricordato della sua sistemazione nei pochi mesi vissuti a Napoli in veste di allenatore . “Allora”, rivela Galeone, “occupai una casa a Marechiaro poggiata sull’acqua”. Doveva essere uno splendore se ancora oggi il buon Gale se la ricorda. Che poi aggiunge, “Conosco i proprietari, se vuole posso metterci una buona parola”. Quando si dice il tuttofare, illuminato portavoce con tanto di vocazione immobiliare. QUISQUILIE FINALI Datemi la coppa che la alzo al cielo. Voleva farlo per davvero ADL, poi si è ricordato di non essere il capitano, ma un semplice presidente. Durante il corteo del Bologna si è affacciato Colomba alla finestra, ma non volava. Restava appeso con la sua maglia antica, cercando una ragione in più per essere felice. Pato ha avuto fede, così tanta fede da aver accettato di smettere a soli 34 anni. Ma gli è rimasto un tarlo, “E se ricominciassi?”. Se fossi potente come l’Altissimo io gli direi, non farlo.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Di Gregorio discobolo, Baroni malinteso e Allegri a Marechiaro: il breviario

Alessandro Bonan