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Fiorentina, la conferenza di presentazione di Dzeko: "Qui per far crescere la squadra"

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L'attaccante bosniaco, tornato in Serie A per vestire la maglia viola, è stato presentato in conferenza stampa: "Sono venuto qui per far crescere la Fiorentina con la mia esperienza - ha spiegato -. Quando mi hanno parlato della possibilità di ritornare in Italia, nella mia testa c'è stato solo quel pensiero. Tridente con Kean e Gumundsson? Si può. L'ambizione deve essere la base per ottenere risultati. In Turchia una bella esperienza, peccato non aver vinto"

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La conferenza stampa di presentazione di Dzeko

Termina qui la conferenza stampa.

Hai un senso di rivalsa dopo aver lasciato l'Inter polemicamente due anni fa? Quanto è importante l'obiettivo Conference League?

"Non era una polemica, io la penso così. Io non faccio polemiche inutili, a me non piace poi tornare indietro. All'Inter ho fatto due anni bellissimi e non vedo l'ora di tornare a giocare a San Siro perché è uno stadio bellissimo e lì sono rimasti contenti di me. Adesso sono qui e voglio fare il mio meglio per la Fiorentina, non contro questa o quella squadra. La Conference è un obiettivo e proveremo ad andare avanti il più possibile. La coppa europea è importante, è una cosa a cui teniamo tanto"

Si avverte la percezione all'estero che la Fiorentina sia una grande squadra?

"Da piccolo, quando Batistuta giocava qui, la Fiorentina era un grande club che giocava la Champions. Non giocandola negli ultimi anni ovviamente qualcosa si perde. La Fiorentina ha fatto tre finali, poi le ha perse ma si vede che c'è voglia di vincere, anche se magari serve qualcosa in più. Per questo la società ha preso anche il mister che ha già allenato grandi squadre e grandi campioni e speriamo che anche lui porti questa mentalità che ci aiuti a migliorare"

Tu porti qui una mentalità importante. Cosa serve per rendere vincente questa Fiorentina? Allegri non ha inserito la Fiorentina tra le squadre che possono lottare per la Champions: è la più grossa sfida?

"Forse è meglio che nessuno ci crede. Già l'anno scorso la squadra ha fatto bene, lasciando dietro Milan, Lazio e Bologna. Sicuramente la qualità c'è, poi il mister deciderà se ci serve qualcosa in più o no. Bisogna essere umili, lavorare, è un campionato difficile con tante squadre che vogliono stare su. Bisogna guardare in grande, ma bisogna avere risultati importanti e tutti bisogna essere disponibili a fare anche le cose che non ci piacciono. Siamo tutti bravi ragazzi, però ogni tanto in campo non dobbiamo essere così bravi"

Ti senti la responsabilità di essere un personaggio importante nel mondo del calcio? Cosa puoi insegnare a Kean, anche fuori dal campo?

"Guardare il calcio come concorrenza non ce la vedo. Conta sempre il risultato finale. Kean ha fatto vedere che bel giocatore è, secondo me può ancora crescere. Io sono venuto qui anche per aiutare i ragazzi a fare ancora meglio, sono sempre stato uno che guarda la squadra e non me stesso. Voglio renderli più forti e aiutarli in ogni modo che posso"

Come valuti la tua esperienza in Turchia? La Conference la ritieni una manifestazione competitiva?

"L'esperienza in Turchia è stata bella. Sicuramente si poteva fare di più perché se non si vince rimane qualcosa dietro. Ma la rifarei perché è stata un'esperienza diversa, anche per la mia famiglia. Un campionato diverso, una cultura forse più simile alla mia bosniaca, io e la mia famiglia siamo stati bene. Peccato non siamo riusciti a vincere. La Conference l'ho fatta col Fenerbahce, dove siamo usciti ai quarti ai rigori con l'Olympiacos, la Fiorentina è arrivata alle finali in questi anni e purtroppo l'ha persa. Ma arrivarci dà consapevolezza che si possono fare grandi cose e anche dalle finali perse si può imparare. È sempre una competizione europea e io ci tengo molto"

Pioli ha sottolineato lo spessore umano trovato in questa rosa, con un mix di giovani ed esperti. Quanto credi che possa essere importante l'apporto di voi esperti, anche fuori dal campo?

"Io penso che una squadra deve sempre avere i giocatori giovani così come quelli con più esperienza, perché poi ci aiutiamo tra di noi. Quelli più esperti hanno visto di tutto e cerchiamo di aiutare i giovani perché vogliono far meglio, lavorare. Ho visto dei ragazzi per bene, il mister ha avuto un buon impatto con tutti. Cerchiamo di fare del nostro meglio, come dice il mister tutti i giorni bisogna lavorare meglio degli altri"

Hai quasi sempre indossato la numero 9. Hai chiesto a Beltran se te la dà?

"Sinceramente no. Qui i giocatori decidono alla fine, vediamo. Il 9 l'ho avuto sempre, l'11 in nazionale che è un altro numero importante per me. Non è quello che conta tanto"

Ieri Pioli ha ipotizzato un trio d'attacco con te, Kean e Gudmundsson. In base alle tue prime sensazioni, pensi che sia possibile? Un giudizio su di loro?

"Sono grandi calciatori. Kean l'anno scorso ha fatto vedere a tutti che giocatore è, Gudmundsson è un altro che in Italia ha fatto bene e può fare ancora di più. I grandi giocatori possono e devono giocare insieme, però la squadra viene prima di tutto. Sono d'accordo col mister che si può giocare insieme"

Ti senti nelle corde di tornare in doppia cifra? La Fiorentina può tornare in Champions e vincere un trofeo entro tre anni?

"Prima di tutto bisogna prepararsi al meglio, è questo che cerco di fare perché è la base di tutto dopo. Non mi sono mai messo limiti, ma neanche dicevo quanti gol voglio fare. Prima di tutto viene la squadra, anche i gol e gli assist sono il mio lavoro. Poi dove arriviamo... l'ambizione deve essere lì ed è la base per ottenere grandi risultati"

Sappiamo che c'era anche la possibilità del Bologna, perché hai scelto la Fiorentina? Anche tua moglie ha inciso?

"Quando il mio procuratore mi ha detto di questa possibilità ho detto 'se possibile la facciamo subito' e da lì dentro la mia testa c'era solo la Fiorentina. Io volevo tornare in Italia, in un grande club, anche in una bellissima città di cui tutti mi parlano bene e ora ci sarà la possibilità di scoprirla. Tutte le scelte che faccio le prendo con mia moglie, perché ci sono anche i bambini da considerare e bisogna guardare avanti. Sono molto felice perché la Fiorentina è un grande club"

Pioli che cosa ti sta chiedendo in questo primo periodo?

"Si sta lavorando duro. Ci stiamo conoscendo un po' tutti, perché lo staff e il mister sono nuovi, anche alcuni giocatori. Negli ultimi giorni abbiamo fatto un po' di test per vedere a che punto siamo fisicamente, piano piano il mister sta proponendo il gioco che vuole fare, cioè andare avanti e essere aggressivi e fare la partita"

Cosa si aspetta Dzeko da quest'esperienza e dalla Fiorentina? La prima cosa che ti ha chiesto l'allenatore? Prima di andare in Turchia c'era già stata la possibilità di arrivare in viola?

"Prima di andare in Turchia non c'era niente. Cosa mi aspetto dalla Fiorentina? Sono io che aspetto cose da me, con la mia esperienza devo dare qualcosa in più alla Fiorentina. È un grande club e anche per questo sono venuto, io darò il massimo per permettere alla squadra di crescere, è quello che sta facendo negli ultimi anni"

Inizia ora la conferenza stampa.

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