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Il report della Figc sulla situazione del calcio in Italia: l'analisi

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Introduzione

È stata pubblicata la 15^ edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sugli scenari del calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Dal livello sociale a quello economico, ecco qual è lo stato del calcio italiano in base ai numeri ufficiali della stagione 2023/24


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Quello che devi sapere

In aumento i tesserati: si gioca una partita ufficiale ogni 54 secondi

I tesserati per la FIGC nel 2023-2024 sono quasi 1,5 milioni, dove la Federcalcio incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 Federazioni Sportive Italiane e ‘rappresenterebbe’ il secondo Comune italiano per popolazione. In aumento già ai dati pre-Covid e del 2% rispetto alla stagione precedente il numero dei calciatori tesserati, pari a 1.131.906. L'apporto principale arriva dal calcio giovanile, con quasi 900 mila calciatori e calciatrici e quasi 1 ragazzo su 4 tra i 5 e i 16 anni che risulta tesserato per la FIGC (il 22,7%, rispetto al 14,4% del 2020-2021 e al 21,7% del 2022-2023). Nel 2023-2024 si sono disputate 586.929 partite ufficiali (una ogni 54 secondi, dato record dal 2015-2016) all’interno di 15.014 campi da gioco presenti in Italia.

Migliorano i numeri del calcio femminile

Le giocatrici tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2024, passando da da 18.854 a 45.620, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958). Il costo del lavoro tra il 2021-2022 e il 2023-2024 è cresciuto di quasi il 60% (da € 18,7m a € 29m), mentre i ricavi prodotti dalla Divisione Calcio Femminile sono cresciuti di oltre il 400% tra il 2019-2020 e il 2023-2024. Stagione, quest'ultima, in cui la Figc ha investito oltre 9 milioni di euro sul calcio femminile (+21,8% rispetto all'anno precedente). 17 milioni di persone nel nostro Paese si dichiarano interessate al calcio femminile e altri 7 milioni sono i tifosi appassionati. Il movimento del calcio femminile, inoltre, produce inoltre un valore complessivo di 3,2 miliardi in termini di impatto sul Pil, supportando la creazione di circa 11.800 posti di lavoro.

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Il calcio interessa oltre 30 milioni di Over 18 italiani

Il calcio continua a essere lo sport più seguito in Italia sia dagli uomini (79%) che dalle donne (41%) e interessa oltre 30 milioni di over 18. L’audience Tv nel 2023-2024 ha superato i 470 milioni di telespettatori e a livello mondiale ha sfiorato i 2,8 miliardi; la sola Serie A conta su 710 milioni di fan in tutto il mondo, in aumento del 75% rispetto al 2021-2022. I top club di calcio rappresentano anche le prime aziende in Italia per seguito sui social media, con circa 300 milioni di fan e follower, 3 miliardi di interazioni e 3,3 miliardi di visualizzazioni su YouTube.

Il valore economico del calcio italiano

Il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati a partire dal 2006. I ricavi diretti totali ammontano a quasi 7 miliardi di euro e la contribuzione fiscale e previdenziale del solo settore professionistico negli ultimi 17 anni ha sfiorato a livello aggregato i 20 miliardi di euro: per ogni euro ‘investito’ dal Governo italiano nel calcio (considerando i contributi erogati alla FIGC con il filtro di CONI e Sport e Salute, pari a 964,8 milioni di euro), c'è stato un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a € 20,5. Oltre il 70% della contribuzione fiscale prodotta dall'intero comporto sportivo italiano arriva da i 99 club di calcio professionistico nel 2022 su più di 50 mila società ed enti esistenti (l'anno precedente era il 76,9%). Il calcio indice sul Pil italiano per 12.4 miliardi, con 141.000 posti di lavoro attivati (rispetto ai 129.094 del 2022-2023).

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Il problema restano gli stadi

Evidente, invece, il gap con gli altri Paesi per ciò che riguarda gli investimenti sui nuovi impianti calcistici. Negli ultimi 18 anni (2007-2024) in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, con un investimento pari a 25,3 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Polonia e Turchia (oltre 30 nuovi impianti), davanti alla Germania (19) e alla Russia (16). L’Italia, con i 6 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Südtirol e Atalanta), ha inciso per appena l’1%. L’età media di inaugurazione degli impianti passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l’8% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica. La media spettatori della sola Serie A è stata la più alta tra quelle dalla stagione 1992-1993, con 31.172 tifosi e il miglior dato in termini di affluenza totale (oltre 11,8 milioni) tra quelli registrati dal 1978-1979, piazzandosi al terzo posto dietro a Premier League e Bundesliga.

I 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi, principalmente nei settori economici di costruzioni, manifattura e attività professionali, e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro. Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi di euro; con riferimento a questi progetti, si stima anche un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni di euro).

L'indebitamento cresce, ma situazione in miglioramento

"Il calcio professionistico maschile continua ad evidenziare un significativo squilibrio a livello economico-finanziario" sostiene il report. La perdita aggregata dei club partecipanti ai campionati di Serie A, B e C registrata in 17 anni ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro (tra cui un 'rosso' di 3,6 miliardi nelle stagioni segnate dalla pandemia). In questo arco temporale l’80% dei bilanci è stato chiuso in perdita. Nel 2007-2008 i ricavi erano in grado di coprire il 97% dell’indebitamento, mentre nel 2023-2024 questa percentuale è scesa all’83%.

Nelle ultime due stagioni sportive la situazione appare in miglioramento, grazie ad un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi di euro (record nel calcio italiano) con un aumento del 32,3% del fatturato nel 2023/24 rispetto al 2021/22. L'incidenza del costo del lavoro sul valore della produzione è scesa dal 69,8% al 56,6%. Il livello di perdita in 3 anni si è così dimezzato, passando da 1,4 miliardi di euro a 731 milioni. A proposito dell’aumento del valore della produzione si è registrato un +11,1% sui ricavi da sponsor e attività commerciali, uno -0.4% sui diritti televisivi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a quota 1,5 miliardi (-0,4%), e 478 milioni di ricavi da ticketing (altro primato nel calcio italiano).

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Inclusività e integrazione

In termini educativi tra il 2016 e il 2024 sono stati coinvolti circa un milione di studenti nelle iniziative svolte negli istituti scolastici dalla FIGC. A livello di inclusione e integrazione, si registrano quasi 60.000 giovani calciatori nati all’estero, ovvero il 10% degli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane (5-16 anni), provenienti da circa 150 diversi Paesi, senza dimenticare l'aumento dei calciatori tesserati provenienti da zone di guerra "con in parallelo lo sviluppo di programmi di accoglienza e progetti sportivi organizzati dalla Federazione a favore dei rifugiati e richiedenti asilo (es. Ucraina e Afghanistan), ma anche in termini più generali a sostegno delle aree più svantaggiate del territorio". La FIGC rappresenta inoltre la prima federazione sportiva al mondo ad aver istituito al suo interno una Divisione per l’Attività Paralimpica e Sperimentale: nel 2024-2025 sono oltre 4 mila i tesserati per (più che raddoppiati rispetto al periodo COVID-19), con lo svolgimento di attività per calciatori e calciatrici con disabilità cognitive e patologie psichiatriche.

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