San Siro, sindaco Sala su vendita stadio: "Sfinito da questa vicenda"
milanoDopo le parole del presidente dell'Inter Marotta a Sky Sport sul tema del nuovo stadio a San Siro, è tornato a parlare il sindaco Sala: "Quella di Marotta non è una minaccia, chiaro che è molto possibile che le squadre lascino Milano ma io credo che a questo punto il Consiglio debba decidere in piena autonomia. Io ho la coscienza a posto. Sono sfinito dalla vicenda, non dico più niente"
"Questa è una decisione che condizionerà il futuro di Milano e va giudicata nel lungo termine" ma "non mi sento di dire più niente a nessuno. Sono sfinito anche io da questa faccenda, ma sento di avere la coscienza a posto perché ho messo tutta la mia competenza e determinazione": lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di posa della targa in memoria di Elio Fiorucci nella Galleria Passarella in città, in vista della votazione della delibera sulla vendita dello stadio a Inter e Milan. "Non faccio previsioni. Sta alla coscienza di ognuno" ha aggiunto.
"Quella di Marotta non è una minaccia"
Io non penso che sia una minaccia" quella del presidente dell'Inter Giuseppe Marotta su San Siro, "chiaro che è molto possibile che le squadre lascino Milano ma io credo che a questo punto il Consiglio debba decidere in piena autonomia. Io ho la coscienza a posto e ho fatto tutto quello che c'era da fare. Nella decisione i consiglieri devono valutare una serie di cose, è chiaro che alla base c'è il contratto e come è stato elaborato. E poi c'è il futuro di Milano. Stamattina ho incontrato Michela Uva, direttore esecutivo per la sostenibilità sociale e ambientale dell'Uefa, per fare il punto sugli Europei del 2032. Nel dossier bisogna indicare i cinque stadi. Per la situazione di oggi - ha sottolineato il sindaco -, il rischio è che non ci sia Milano. Detto ciò, che io sia a favore dello stadio e mi sia battuto per mantenere lo stadio a Milano, e che credo che l'accordo sia un buon accordo, è agli atti e nei fatti. I consiglieri decideranno e spiegheranno ai cittadini perché votano sì o no". Per quanto riguarda le polemiche sulla natura della delibera, il sindaco ha sottolineato che "è tutto strumentale, se io esagero con la presenza diventa un referendum su di me, se faccio un passo indietro e lascio gestire all'assessore all'urbanistica, non va bene, è sempre così. Io credo - ha proseguito - che l'accordo sia significativamente sostenuto da valutazione tecniche ed economiche serie e quindi è fatto al meglio. Noi abbiamo ottenuto tutto quello che potevamo ottenere, dopodiché ognuno deciderà. Il centrodestra? Quando si andrà in campagna elettorale, riferiranno sulla loro espressione, in un modo o nell'altro"