Gasperini: "A Roma per la passione, conquistato da Friedkin. Non siamo da Champions ma..."
ROMAL'allenatore giallorosso al Corriere dello Sport racconta perché ha scelto la Roma: "Qui come a Napoli grande passione, forse anche di più perché loro hanno vinto. Mentre dove c’è più fame di calcio, c’è più voglia d fare risultati". L'andamento in campionato: "C'è chi dice cha abbiamo avuto c….? È una bella dote". Il rapporto con i Friedkin e gli obiettivi: "Conquistato da loro al primo incontro. Se siamo da Champions? No, ma questo aumenta il merito dei ragazzi"
"Ho accettato di allenare la Roma perché qui c'è una passione incredibile. Credo che in questo momento, in Italia, Roma sia insieme a Napoli il posto più appassionato e appassionante. E forse Roma anche più di Napoli, perché Napoli ha vinto. Dove c'è più fame di calcio, più voglia di fare risultati, dove c'è un amore verso la propria squadra così profondo, viscerale, lo stimolo è elevatissimo. E poi è un bel momento per gli stadi italiani che si sono nuovamente riempiti", così Giampiero Gasperini, in un'intervista al Corriere dello Sport spiega perché ha scelto la panchina giallorossa dopo le stagioni trascorse su quella dell'Atalanta. Ma Gasp affronta tanti altri temi, a cominciare dal momento della squadra, che è prima in classifica a 15 punti con il Napoli: "C’è chi dice che ho avuto c…? Quello non fa male. È una bella dote, devo dire che ci sono state altre squadre che hanno ribaltato o vinto partite nei minuti finali. Nella sconfitta non siamo stati fortunati, in alcune vittorie, sì. Ma è una cosa abbastanza comune".
Il rapporto con i Friedkin: "Mi hanno conquistato subito"
"Ci scriviamo. I Friedkin mi hanno conquistato al primo incontro quando ho capito che, a parte la forza degli imprenditori, riconosciuta a livello mondiale, hanno una grande passione per il calcio. La cosa migliore che posso fare per la Roma, per la Roma in generale, è consolidare il rapporto tra loro e la città. Perché è difficile trovare nel mondo del calcio una proprietà così generosa?". E poi sul coinvolgimento degl stess Friedkin nel lavoro quotidiano: "Loro sono già coinvolti, e non poco. Altrimenti la Roma non decollerebbe".
La regola di Gasperini: "Dobbiamo pensare solo al presente"
Alla domanda sul come si può iniziare un percorso di crescita se la squadra presenta tante variabili contrattuali, l'allenatore di Grugliasco ha risposto "Questa è una squadra che ha giocatori in scadenza, in prestito o di prossima uscita. Un misto, insomma, ma c’è una bella compattezza. In questo momento non siamo nella condizione di pensare al futuro, il futuro è ancora da disegnare. E allora viviamo di presente. E il presente è quello che ci sta portando ad affrontare due partite con grande serietà, con grande voglia di giocarle. Sappiamo di avere tanta gente dietro così appassionata e questo spiega in parte l'ottimo inizio".
Gasp e l'Europa: "Non siamo da Champions ora, ma questo aumenta il merito dei ragazzi"
"Se siamo da Champions? No, non lo siamo. Ma questo aumenta il merito di questi ragazzi, no? E nel frattempo è chiaro che ci auguriamo di crescere, lo sappiamo anche noi che il nostro primato è abbastanza casuale. Le partite le abbiamo giocate però, non è che ce le ha regalate nessuno. Adesso iniziano gli scontri diretti, ci si misura con le realtà più importanti, però è vero che questa squadra può migliorare, ha dei margini notevoli".
Il calcio di Gasperini e l'importanza dell'Atalanta nel suo percorso
"Senza i risultati si chiacchiera e basta. Io ho sempre pensato di voler avere un calcio efficace per arrivare alla vittoria. La vera maturazione l'ho avuta a Bergamo giocando in Europa. Ora il mio modo di giocare è conosciuto, ha fatto scuola. C'è chi sospettava ci si dopasse all'Atalanta? Si offende la società, i ragazzi, lo staff. Quando non si sanno trovare risposte si ricorre alle maldicenze. Io dico le cose in faccia, sempre".