Torino, il ricordo di Gigi Meroni 58 anni dopo la sua morte

L'anniversario

Davanti al cippo di corso Re Umberto, dirigenti, ex giocatori e tifosi del Toro hanno reso omaggio al talento scomparso nel 1967. Sui social del club il messaggio "Per sempre, Gigi"

A COMO, SUL CAMPO DELLA LIBERTAS, MERONI VIVE ANCORA

C'è un angolo di Torino, in corso Re Umberto, dove il tempo sembra fermarsi ogni 15 ottobre. È lì che la città e il popolo granata tornano a rendere omaggio a Gigi Meroni. A 58 anni dalla sua scomparsa, il club granata ha rinnovato il tradizionale momento di raccoglimento davanti al cippo che ricorda il luogo della tragedia, avvenuta nel 1967. La compagna di Meroni, Kristiane Uderstadt, ha donato al Museo del Grande Torino di Villa Claretta a Grugliasco l’autoritratto del campione granata insieme alla sua tavolozza personale. "Questo autoritratto è il riflesso vivo del nostro amore interrotto troppo presto", ha scritto Kristiane in una lettera al presidente del Museo, Domenico Beccaria, "Lo dono con il cuore colmo di emozione e dolore, con la certezza che rimarrà nel posto migliore, custodito e condiviso con chi più ha amato Gigi: i tifosi".

I protagonisti della cerimonia 

Alla cerimonia erano presenti il direttore operativo Alberto Barile, in rappresentanza del presidente Urbano Cairo, una delegazione della società granata e il Circolo Soci Torino FC 1906 guidato da Leonardo D’Alessandro. A loro si sono uniti alcuni ex calciatori, tra cui Nello Santin e Angelo Cereser, insieme a diversi tifosi. Sui canali ufficiali del club è apparso un messaggio: "Per sempre, Gigi", accompagnato da una farfalla e dal numero 7 su fondo granata.

Una vita breve, un ricordo eterno

Nato a Como nel 1943, Meroni arrivò al Torino nel 1964 per oltre 300 milioni di lire, cifra record per l’epoca. Conquistò subito i tifosi e il Filadelfia, lo stadio storico della squadra granata, con i suoi calzettoni abbassati, la maglia fuori dai pantaloncini e i dribbling fulminanti. La sera del 15 ottobre 1967, a soli 24 anni, fu investito da più auto proprio in corso re Umberto, al termine di una partita vinta contro la Sampdoria.

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