Young meglio di Beckham e Gascoigne: gli inglesi che non ce l’hanno fatta
Da quando si sono riaperte le frontiere (era il 1980) sono stati 27 i calciatori inglesi ad aver giocato in Serie A: Young è l'unico di loro ad aver vinto uno scudetto. Ma chi erano e che fine hanno fatto gli altri? C'è chi è diventato allenatore (perfino in Indonesia!) e chi presidente di un club. C'è chi è in tv come opinionista e chi per partecipare ai reality show. E nell'intera storia della Serie A c'è solo un altro inglese campione d'Italia, nel 1963 e anche lui con l'Inter…
ASHLEY YOUNG: IL PRIMO (RECENTE) SCUDETTO INGLESE - Arrivato all'Inter nel gennaio del 2020. Uno sprint in più per Conte sulla fascia sinistra. È il primo inglese a vincere lo scudetto nel calcio recente e solo il secondo nell'intera storia del campionato italiano: prima di lui solo un altro interista, Gerry Hitchens nel 1962-63 (oltre al giovane ex juventino Mavididi che nel 2018-19 giocò appena 21 minuti).
Ma chi sono gli altri inglesi che (dal 1980, data del ritorno degli stranieri) hanno provato l'avventura in Serie A? E dove sono finiti oggi?
PAUL INCE (Inter) - Secondo dei tre inglesi della storia dell'Inter, prima di Young e dopo Hitchens. Due anni da nerazzurro col connazionale Hodgson in panchina. Dopo il calcio giocato ha allenato dal 2006 al 2014. Oggi è opinionista tv per BT Sport e ama giocare a golf.
DAVID PLATT (Bari, Juve e Samp) - Secondo miglior marcatore inglese della Serie A. Arriva al Bari nel 1991, convincendo la Juve a puntare su di lui. Col Trap bis vince la Coppa Uefa prima di passare alla Samp (dove vince una Coppa Italia), che sarà anche la sua prima squadra in panchina. Ritroverà l'Italia entrando nello staff di Mancini al City nel per tre anni. Ed è stato brevemente anche consulente tecnico del Palermo nella cessione del 2018 agli inglesi. Oggi è opinionista tv.
PAUL GASCOIGNE (Lazio) - Famoso per le sue follie, in campo e fuori dal campo. Da giocatore e dopo il ritiro. "Gazza" gioca tre anni e segna sei gol nella capitale. Una brevissima parentesi da allenatore e tanti eccessi. Ha da poco lasciato il reality "L'isola dei famosi" per un infortunio alla spalla.
DAVID BECKHAM (Milan) - Rossonero a due riprese, gennaio 2009 e gennaio 2010, approfittando dello stop alla stagione in Mls coi Galaxy. Sembrava una figurina di mercato, si dimostrerà giocatore vero, anche se l'infortunio al tendine d'Achille patito proprio al Milan gli farà saltare il tanto desiderato Mondiale. Oggi è co-proprietario e presidente dell'Inter Miami nell'Mls.
LEE SHARPE (Samp) - Altra meteora del calcio italiano. Più di 250 partite e otto anni con la maglia del Man United. A Genova gioca però appena tre volte nel 1999, allenato da un altro ex inglese della A come David Platt (che sostituì un giovane Spalletti). Chiuso col calcio è diventato in Inghilterra una star della tv, partecipando a programmi e reality show come Celebrity Wrestling, Celebrity Love Island, Dancing on Ice e la famosa soap Coronation Street.
DES WALKER (Sampdoria) - Esordio a 18 anni, lanciato nel mondo del calcio dal mitico Brian Clough. Ma a Genova deluderà: un solo anno italiano e poi di nuovo in Inghilterra. Oggi allena una squadra in Indonesia!
LUTHER BLISSETT (Milan) - Se esiste tuttora grande scetticismo riguardo gli inglesi in Serie A, in parte lo si deve anche a meteore come Blissett. Arrivato dal Watford di Elton John, divenne presto quintessenza del flop di mercato. Dopo il calcio giocato torna nel Watford come membro dello staff tecnico. Nell'aprile del 2007 fonda un scuderia automobilistica e, ancora oggi, resta legato al mondo dei motori. Coltiva anche la passione per il golf e non manca alle reunion tra le vecchie glorie del Watford.
ASHLEY COLE (Roma) - Una lunga carriera a Londra divisa tra Arsenal e Chelsea, prima di arrivare in Italia nella capitale, dove giocherà però appena sedici volte in un anno e mezzo. Dal 2019 ha iniziato la sua avventura in panchina: allena le giovanili del Chelsea.
PAUL ELLIOTT (Pisa) - Nerazzurro anche lui come Young e Ince, ma con la maglia del Pisa (e immancabile foto con la torre). In Italia due stagioni tra 1987 e 1989, con annessa retrocessione. Dopo il calcio giocato si è impegnato nella lotta la razzismo, lavorando con la FA e altre associazioni, e ricevendo l'onorificenze di "commendatore" dell'Impero Britannico per il suo impegno nel sociale.
MICAH RICHARDS (Fiorentina) - Un solo anno in Italia in prestito alla Fiorentina, dove gioca appena dieci partite nel 2014-15. Oggi lavora in tv per 'Sky Sports', conduce un podcast sulla 'BBCSports' insieme a Gary Lineker e Alan Shearer, e scrive anche sul 'Daily Mail'.
MARK HATELEY e RAY WILKINS (Milan) - Entrambi rossoneri dal 1984 al 1987. Via poco prima dell'inizio dell'era berlusconiana. Ray Wilkins è scomparso nel 2018 dopo aver fatto per tanti il vice allenatore (fu nello staff di Carlo Ancelotti al Chelsea). Mark Hateley conduce invece un podcast sui Rangers ("The Rangers Connection"), il club a cui ha dedicato gran parte della sua carriera.
PAUL RIDEOUT e GORDON COWANS (Bari) - Arrivati in coppia dall'Aston Villa (con cui Cowans aveva vinto addirittura una Coppa dei campioni nel 1982) per un miliardo e mezzo di lire. Resteranno entrambi (anche in B) fino al 1988. Tutti e due hanno poi deciso di allenare. Cowans (nella foto in coppia a destra, e nella foto in basso) fino al 2016 nelle giovanili dell'Aston Villa. Rideout (nella foto in coppia a sinistra, e nella foto in alto) in America.
DANNY DICHIO (Samp e Lecce) - Al secolo Daniele Salvatore Dichio, inglese ma di origine italiana. Appena quattro presenze in A (ma con gol all'esordio) col Lecce, dove era arrivato in prestito via Samp. Presto farà ritorno in Inghilterra prima di chiudere la carriera in Canada (segnando il primo storico gol di sempre in Mls dei Toronto FC). Oggi non ha cambiato casa e allena le giovanili proprio a Toronto.
FRANZ CARR (Reggiana) - Tra il 1985 e il 1991 era una delle ali d'attacco più promettenti in patria. Sarà invece una meteora, anche in Italia: arriva a Reggio Emilia a 30 anni ma gioca pochissimo, e in quel 1996-97 (iniziato con Lucescu in panchina) la squadra retrocede. Oggi lavora in un'agenzia che si occupa di coaching e scouting.
TREVOR FRANCIS (Samp e Atalanta) - Unico inglese ad essersi aggiudicato un titolo di capocannoniere qui da noi, anche se non in campionato ma in Coppa Italia (vinta). Con la Samp segna tanto, ma sono gli infortuni a fermarlo. Giocherà anche per l'Atalanta. Detto "one million pound man" perché pagato negli anni Ottanta la cifra record di 1 milione di sterline, allenerà da inizio anni Ottanta fino al 2003, prima di allontanarsi dal calcio.
ANCORA IN ATTIVITÀ (MA NON IN SERIE A)
JAY BOTHROYD (Perugia) - Non mancano gli inglesi ex Serie A ancora in campo. Ventisei presenze e quattro gol per Bothroyd in A, ex Perugia e ora - dopo aver cambiato dodici diversi club in carriera - al Consadole Sapporo in Giappone.
JOE HART (Torino) - Ha giocato 36 match nel campionato italiano nel 2016-17 col Toro, in prestito dal City. È poi subito rientrato in patria. Oggi è il vice di Lloris nel Tottenham.
ROLANDO AARONS (Verona) - Gioca solo sei mesi in Italia da giovanissimo a Verona, pur collezionando 11 presenze. Il classe 1995, anni fa inserito nella lista di "Don Bálon" dei migliori giovani nati dopo il 1993, gioca oggi nell'Huddersfield in Championship.
NATHANIEL CHALOBAH (Napoli) - Appena cinque presenze per l'ex settore giovanile del Chelsea. Dal 2017 gioca nel Watford.
BEN WILMOT (Udinese) - E di Chalobah è compagno di squadra Wilmot, entrambi al Watford. E anche lui senza lasciare grandi tracce in Italia nelle sue cinque presenze all'Udinese nel 2019.
STEPHY MAVIDIDI (Juventus) - Scuola gunners, poi la Juve lo compra per un milione e mezzo nel 2018 aggregandolo all'Under 23. Solo 21 minuti per lui in A in un anno in cui alla fine arrivò lo scudetto. Nell'estate del 2020 lo ha comprato il Montpellier, con cui sta giocando con regolarità nella Ligue 1 attuale.
ANCORA IN SERIE A - Non mancano gli inglesi attualmente nel campionato italiano, sono tre: Fikayo Tomori (Milan), Chris Smalling (Roma) e Ronaldo Vieira (Verona)
GERRY HITCHENS (Inter, Torino, Atalanta e Cagliari) - Considerando invece l'intera storia del campionato italiano, la conta degli inglesi sale a 33. Di tutti loro, Hitchens fu il miglior marcatore all time con 58 reti. E recordman di presenze. Nonché primo e (fino a Young) unico inglese ad aver vinto uno scudetto, anche lui con l'Inter, quella di Helenio Herrera tergata 1962-63.
GLI ALTRI INGLESI IN ITALIA - Completano il quadro di tutti gli inglesi passati per la Serie A Tony Marchi (Lanerossi Vicenza 1957-58), Charles Adcock (Padova, Triestina e Treviso 1946-1951), Johnny Jordan (Juve 1948-49), Joe Baker (Torino 1961-62) e Jimmy Greaves (Milan 1961, in foto).
