Lazio: la verità, e i problemi, stanno nel mezzo

Il pareggio europeo col Ludogorets prima, il ko di Parma poi. Non proprio due big. Nessun allarme ma una piccola spia si è accesa sui comandi di una Lazio che, fin qui, ha viaggiato a marce altissime. Baroni dovrà tenerne conto in un mese scandito da quattro scontri diretti su cinque in campionato, la prima sfida da dentro o fuori giovedì col Napoli in Coppa Italia e la difficile trasferta con l'Ajax. La partita in cui ha tirato di più, 23 conclusioni , è stata anche la prima in stagione in cui ha subito 3 gol. La seconda è stata quella con la Fiorentina ed è arrivata un'altra battuta d'arresto. Può sembrare un paradosso - e in parte lo è - ma è soprattutto lo specchio di una squadra che ha un'identità precisa e un'idea chiara, tra cui quella di prendersi dei rischi. Lo ha sempre fatto, il coraggio è proprio una delle virtù dei biancocelesti. Ma quando perdi lucidità, non solo sotto porta, e ordine in campo rischi di produrre e non raccogliere, anzi di subire. Per Baroni continua a contare più la prestazione che il risultato e oggettivamente non è mai mancata neanche negli ultimi 180 minuti. Da questo punto di vista nessuna preoccupazione. In questo momento sono altri i pensieri che inquietano l'allenatore. Ha finito i centrocampisti. Domenica a Napoli, senza Castrovilli, Vecino e lo squalificato Rovella, avrà a disposizione il solo Guendouzi, il giocatore più utilizzato della rosa, l'unico sempre titolare in A. Dovrà chiedergli gli straordinari, sapendo che il francese sarà in campo anche giovedì in Coppa Italia. Accanto a lui al Maradona verrà adattato Dele-Bashiru, un po’ trequartista un po’ mezzala senza convincere, che Baroni a fatica sta provando a formare anche da mediano. A meno che non decida di adattare un fuori ruolo. In qualche allenamento è stato provato addirittura Patric, ma sembrerebbe un azzardo. Eppure, rende bene l'idea dell'emergenza con cui deve fare i conti. Lazio non fortunata, certo, ma proprio il centrocampo già da fine mercato è il reparto dove numericamente i biancocelesti sono corti. Appena cinque uomini a disposizione. Cataldi è stato ceduto negli ultimi giorni di agosto e si è deciso di non sostituirlo; per problemi di lista ma non solo. Folorunsho, poco ‘visto’ da Conte poteva essere un'opportunità. Si è consacrato proprio con Baroni al Verona, è un prodotto del vivaio biancoceleste; non avrebbe limitazioni per essere inserito in lista campionato. Il suo nome può tornare d'attualità a gennaio? Possibile ma la Lazio ha iniziato a sondare il mercato degli under 22. Storicamente la finestra di gennaio non ha mai scaldato troppo il club biancoceleste ma Baroni stavolta si aspetta un piccolo sforzo. Anche perché va ricordato che tra i cinque centrocampisti in rosa c'è Castrovilli, una delle scommesse estive del club. Sul quale, al momento, il giudizio è sospeso. Perché al momento prima del suo rendimento conteranno le sue condizioni. Tornerà presto a disposizione dopo l'ennesimo intervento al ginocchio. Fin qui ha giocato appena 120 minuti. In pratica la sua stagione deve ancora cominciare.