In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Mourinho a "Buffa Talks": "La mia storia? Per me è normale. E quel viaggio in Volvo..."

buffa talks

Una miriade di aneddoti, ricordi, confidenze, frasi "alla Mourinho": la puntata di Federico Buffa Talks dedicata allo Special One è un viaggio che ripercorre una carriera straordinaria. Iniziata "3 ore dopo la nascita", svoltata grazie a una vecchia Volvo nera e che prosegue nel quotidiano ricordando il grande insegnamento di un professore "genio". Dal Mou giocatore all'impresa col Porto, da Materazzi alla "coppa e mezza" vinta con la Roma: la prima parte dell'intervista in onda su Sky Sport e disponibile on demand

Condividi:

Lo “Special One” che dice di avere una storia “normale”. Basterebbe questo per mettersi comodi in poltrona e godersi tutto lo show che José Mourinho ha regalato nel corso di “Federico Buffa Talks”, ospite di Federico Buffa e Federico Ferri nella puntata a lui dedicata e disponibile on demand. Una chiacchierata piena zeppa di aneddoti, ripercorrendo la vita e la carriera di un allenatore che ha già lasciato il segno nella storia del calcio, con le sue imprese.

Eppure lui, Mou, si ostina a definire tutto normale: “È la mia storia, per me niente di straordinario. Magari da fuori potete avere un'altra percezione, però per me è normale”. E allora proviamo a raccontarla, la vita normale di quest’uomo che ha allenato in quattro Paesi diversi, vincendo praticamente ovunque sia stato e conquistando piazze e tifosi. Ovunque atterri, stravolge l’atmosfera che lo accoglie e chi lo sta ad ascoltare. Anche perché, se porta racconti del genere, è difficile non restare incantati.

"Ero nato da 3 ore e già..."

Già il momento della nascita è tutto un programma. “Il calcio è entrato in casa mia tre ore dopo che io sono nato”, racconta. E quando dice "entrato in casa", intende in senso letterale. Immaginate la scena: papà Felix, giocatore del Vitoria Setubal in ritiro con la squadra per una partita, riceve la notizia che alle 7 del mattino è nato il piccolo José, in casa, come accadeva a quei tempi, la comunica ai compagni e si appresta a lasciare l’albergo di corsa. “Se vai tu, veniamo anche noi”, gli fanno i compagni. E così, tre ore dopo la nascita, José si trova schierata davanti un’intera squadra, per la prima volta nella sua vita. Un segno del destino?

Tutto nasce su una vecchia Volvo nera

Lì a Setubal, dove per tutti è “Zè”, Mourinho rientra anche oggi ogni volta che può. “Posso avere casa a Londra o a Roma, posso avere una vita che mi ha fatto girare il mondo e vivere in città assolutamente incredibili, però Setubal è Setubal”. E non ci crederete ma custodita proprio in un box di casa Mourinho a Setubal si trova una vecchia Volvo nera che è forse la “responsabile” della carriera di José. L’auto da cui tutto è iniziato, con un viaggio da Barcellona a Setubal che è anche un viaggio simbolico, che Mourinho fa all’interno di se stesso.
Mou, dopo anni da vice di Robson e Van Gaal al Barcellona, sta tornando in Portogallo dopo l’esonero dell’allenatore olandese; gli hanno proposto di restare al Barça, ma lui non è felice, sente che vuole di più. Deve decidere se sia arrivato il momento di iniziare una “sua” carriera e allora carica moglie e figli su un aereo, e prende la sua Volvo per raggiungerli a casa. Durante quel viaggio elabora, sistema appunti mentali, prende coscienza di ciò che potrebbe fare da allenatore. Insomma, è lì che diventa Mourinho. E “quella Volvo è ancora lì… ci pago le tasse su quella macchina”, racconta Mou.

"A Roma ho vinto una coppa e mezza"

Parte una carriera fatta di imprese, e Mourinho non si nasconde: “Io sono sempre accusato di essere poco umile, ma devo dare ragione a quelli che lo dicono: vincere la Champions con il Porto è stata una super impresa. Però ce ne sono anche altre: ho vinto con quel Manchester United, ho vinto con la Roma una coppa europea e mezza, una e mezza...”. Ancora un ‘dietro le quinte’, ancora un aneddoto: Mou li sforna a getto continuo. Perché se la Champions con il Porto è stata quella che gli ha aperto le porte del mondo e se quel cammino vittorioso ha avuto nel gol di Costinha al 90’ contro lo United uno dei momenti decisivi, pochi sanno come sia andata realmente in occasione del calcio di punizione da cui scaturì: “Su quel gol lì, nessuno ha fatto quello che io avevo detto di fare”.
E via con l’aneddoto: lui che nel finale manda in campo uno specialista dei calci piazzati "prevedendo" una situazione del genere, McCarthy che non lo ascolta e si prende il pallone decisivo, Mou che si arrabbia e un attimo dopo è lì che scatta verso la bandierina, in una corsa ormai iconica, per andare a festeggiare coi suoi ragazzi.

Il segreto del "prof genio"

Ma come ci riesce? Quel senso di unione, che poi porterà anche al Chelsea o all’Inter, trovando giocatori disposti a tutto per lui, ha un segreto. Un segreto che un giorno - ancora non aveva iniziato ad allenare - gli svelò un professore all'università, che Mou ricorda semplicemente come un "genio": "Non dimenticare mai che non sarai un allenatore di calciatori, ma di uomini che giocano a calcio". E così, quando gli si chiede come faccia a "entrare nella testa dei giocatori", lui risponde semplicemente: "Ricordando il mio professore: non sono calciatori".  

 

"Se fossi rimasto all'Inter avremmo vinto altre Champions"

Nella testa e nel cuore: in quello, apparentemente duro, di un giocatore in particolare, Mourinho ha fatto breccia. C'è una scena impossibile da dimenticare per tutti i tifosi interisti: 2010, stadio Bernabeu, l'Inter ha appena conquistato la Champions, Mourinho ha completato lo storico Triplete e sta per salire su un'auto che lo porterà a firmare con il Real Madrid, la sua nuova squadra. Fuori dallo stadio, in lacrime, Marco Materazzi lo saluta: Mou si ferma e torna indietro ad abbracciarlo, entrambi piangono, entrambi sanno che è un addio. Oggi, a distanza di anni, Mourinho ha riaperto anche quella "sliding door", confessando: "Materazzi ha ragione quando dice che se fossi rimasto, se tutti fossimo rimasti insieme 2 o 3 anni in più, sarebbe arrivata qualche altra Champions..."
 

Dove vedere "Federico Buffa Talks - José Mourinho"

La puntata di “Federico Buffa Talks” dedicata a José Mourinho andrà in onda come sempre in due parti: la prima parte è già disponibile on demand, mentre la seconda parte andrà in onda martedì 10 ottobre alle 19.30 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW, disponibile per la prima volta in 4K .


La prima parte su Sky e NOW


Martedì 3 ottobre

  • Ore 14 su Sky Sport Uno
  • Ore 21.30 su Sky Sport Max
  • Ore 23 su Sky Sport Calcio
  • Ore 24 su Sky Sport Arena

Mercoledì 4 ottobre

  • Ore 00.30 su Sky Sport 4K
  • Ore 23 su Sky Sport Arena

Giovedì 5 ottobre

  • Ore 00.30 su Sky Sport Uno
  • Ore 22.45 su Sky Sport Calcio
  • Ore 23 su Sky Sport Max

Venerdì 6 ottobre

  • Ore 00.30 su Sky Sport 4K