Rabbia Ascoli: "Errori clamorosi, rigore negato"

Serie B
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Aglietti e Cardinaletti contro l'arbitro: "Cacia è stato atterrato, il fallo era netto". Poi l'amministratore unico si sofferma sulla questione stadio: "Fanno finta solidarietà, ma nessuno ci ha aiutato davvero. Così il campionato è falsato"

Finisce 2-2 al Del Duca, l’Ascoli di Aglietti si prende un punto contro il Perugia di Bucchi e sale a quota 15, al limite della zona playout ma con una partita (quella contro l’Entella) ancora da recuperare. E con tanta rabbia per gli episodi arbitrali: “Sono stato cacciato dall’area tecnica a fine gara” ha commentato l’allenatore bianconero, “ma il rigore non lo commento perché lo avete visto tutti. Cacia è stato anticipato dal difensore ed è stato steso a terra, nettamente. Anche a Carpi c’era un altro rigore per noi che ci è stato negato… Oggi era stata una partita corretta, ma l’arbitro ha ammonito troppo. Per fortuna siamo riusciti a recuperare il punteggio perché perdere questa gara sarebbe stato assurdo. Voglio fare i complimenti ai miei ragazzi - conclude Aglietti - per aver portato a casa il risultato. Peccato soltanto di non aver completato la rimonta, sarebbe stato bello vincerla”.

Ma la rabbia dell’Ascoli non traspare solo dalla parole del suo allenatore. Al termine della gara, infatti, ha parlato anche l’amministratore unico del club, Andrea Cardinaletti: “Ci sono stati errori clamorosi da parte dell’arbitro, al 94’ ci ha negato un rigore e questo è costato l’espulsione del nostro allenatore. Il comportamento della nostra tifoseria è stato esemplare, ci hanno sostenuto con l’entusiasmo di sempre. Mi associo a tutti coloro che si lamentano della finta solidarietà di qualcuno, con la nostra squadra che non è riuscita a trovare uno stadio che la potesse accogliere oggi. Deve essere chiaro a tutti che io devo tutelare la mia squadra e la mia società. Abbiamo trasformato questa giornata in una festa con il maxischermo per i tifosi. Spero in una nuova Curva Sud per il nostro pubblico - ha concluso Cardinaletti - perchè il campionato merita una sua regolarità”.