In vista dell'insidiosa trasferta di Salerno, in casa Pro Vercelli ha parlato il difensore Elia Legati, che non si nasconde e parla chiaro: "Non vinciamo più? Io vedo il bicchiere mezzo pieno"
Cosa manca alla Pro Vercelli di Moreno Longo? A detta di Elia Legati, difensore proprio della Pro, solo la vittoria. L’ultima datata 16 ottobre contro il Novara. “E’ vero che non vinciamo da tre/quattro partite ma il campionato di Serie B è questo. Ogni partita è difficile e va giocata. Vincere una partita non è facile. Sembrano fasi fatte ma non è così. Alle volte fai prestazioni mediocri, vinci e sono tutti contenti. Com’è successo con la Ternana. Poi giochi con il Latina, fai la miglior partita dell’anno - secondo me - e alla fine pareggi prendendo gol sul finale. E sono tutti scontenti. Questo è lo specchio del calcio, di questa Serie B. Il risultato determina i giudizi. I giudizi in questo momento sono basati sul fatto che non vinciamo da un po’ di partite ma abbiamo acquistato solidità, un’identità. E da questi due fattori a mio modo di vedere sono una buona base per chi storce il naso. Andiamo in campo con l’atteggiamento giusto, sputiamo sangue. Io vedo il bicchiere mezzo pieno, sia dal punto di vista della classifica perché è ancora buona, siamo fuori dalla zona calda. Sia perché abbiamo margini di miglioramento”. Così il giocatore della Pro in conferenza stampa. Che quindi fissa il prossimo obiettivo: fare risultato (preferibilmente da tre punti) con la Salernitana, match valido per la 16.giornata di B. "Noi dobbiamo fare la nostra partita. E non pensare all’ambiente. E’ un match di una difficoltà estrema per entrambe le squadre perché anche loro non possono permettersi di prenderci sotto gamba: sarà una sfida salvezza a tutti gli effetti, loro hanno solo un punto in più di noi”.
Nelle ultime quattro partite, la squadra di Longo sembra aver trovato l’equilibrio difensivo giusto poiché ha subito solo cinque gol. "Con il 3/5/2 subiamo di meno dietro, davanti stanno complessivamente bene, facciamo gol quasi sempre o comunque creiamo l’occasione. L’importante è creare, significa che ci siamo. Poi può capitare non buttarla dentro sempre. A mio avviso la squadra interpreta bene i concetti dell’allenatore e creiamo 3/4 occasioni nitide a partita. Non parlerei di ‘problema’ né in difesa né in attacco. Il merito di aver trovato una certa solidità difensiva è anche dei nostri attaccanti che si sbattono molto. Io esempio caratteriale del gruppo segnalato dall'allenatore? Il nostro mister voleva solo accentuare un tipo di atteggiamento, niente di più. Adesso tutti hanno capito la cattiveria e l’atteggiamento che lui richiede. Se mancasse quel tipo di atteggiamento, possiamo anche stare a casa, posso io! Se c’è qualche giocatore che può farne a meno? Non è questa la squadra giusta”.