Gattuso: "Non sono io. Varela torna martedì"

Serie B
Gennaro Gattuso, allenatore del Pisa (foto Lapresse)
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L'allenatore del Pisa parla in conferenza alla vigilia della sfida contro il Trapani: "Nacho è giù, il padre stava tornando per stargli vicino. La società? Dov'è?"

In attesa di ulteriori novità sul fronte societario, la testa del Pisa torna al campionato. Perché la vittoria manca da oltre due mesi ed il quarto posto raggiunto dopo la vittoria contro l’Ascoli all’Arena Garibaldi di fine settembre è ormai un miraggio. I playout spaventano, la classifica non sorride certo ad una squadra che da mesi ormai lotta contro grandissime difficoltà. “Durante la settimana alleno la squadra, con molto rispetto a quello che si fa, ma non stiamo raccogliendo quello che meritiamo. Ci manca la vittoria che è quello che ci serve per uscire da questo momento”, ha esordito Gennaro Gattuso in sala stampa alla vigilia della gara contro il Trapani di Cosmi. “Sapevo che sarebbe stata dura, anche quando eravamo ai primi posti della classifica. Adesso non basta quello che stiamo facendo. La preoccupazione mia - avverte Gattuso - è quella che la squadra si abitui a perdere. Certo che fare calcio così è molto difficile, ma non posso prendere dei provvedimenti da solo. Siamo arrivati già a dicembre e fare un campionato così non è facile. Ci sono delle problematiche di base. In questi mesi ho pensato a lavorare, ma vorrei dire tante cose”.

Continua lo sfogo di Gattuso anche sul fronte societario: “La presunta società minaccia che non bisogna parlarne male. Ma dov’è la società? Io non ho visto più nessuno. Noi andiamo ad indovinello. Delle volte arriviamo al campo e non c’è il dottore il fisioterapista. In questi casi è chiaro che ci sono giocatori intelligenti e meno intelligenti, ma è difficile - sottolinea l’allenatore del Pisa - entrare nella testa di venti giocatori e questo non mi fa essere me stesso”. Capitolo singoli, in vista del Trapani: “Peralta l’ho inserito tra i titolari perché è quel giocatore che ti dà superiorità numerica e ti fa ribaltare l’azione. È un ragazzo giovane, che ha delle qualità, sta crescendo, per lui la B è un campionato nuovo. Mannini è un giocatore per noi imprescindibile, ma non sta bene e - ricorda Gattuso - lui per giocare deve essere al cento per cento. Mudingayi si è fermato in questi giorni, aspettiamo il referto medico e vedremo. Con Gatto ci ho parlato in settimana, ha moltissime qualità sta migliorando molto ma - prosegue l’allenatore del Pisa - a tratti spaesato. Tabanelli un po’ di luce la sta vedendo, sta lavorando sodo e questo è un buon segnale”.

Infine, un commento sulla difficile settimana di Nacho Varela dopo la morte del padre: “Sono stato uno dei primi a saperlo, mi ha chiamato sua madre. Era molto legato al padre, mi è sembrato il minimo mandarlo a casa. Martedì tornerà con noi. Sia domani che per la partita di Coppa a Torino non ci sarà. Sia io che la squadra gli siamo molto vicini. Con suo padre parlavamo di come Nacho potesse migliorare ancora molto. Nacho vive di calcio, quando le cose non vanno bene ci soffre. Il padre stava tornando a trovarlo per stargli vicino perché le cose qua non andavano bene”, conclude un rattristato Gattuso.