Cessione Pisa, parti vicine. Abodi: "Ai dettagli"
Serie BPetroni riapre alla cessione, Corrado vicino all'acquisto della società. Mancano pochi dettagli, anche il presidente della Lega B è ottimista: "Una soluzione forse già domani, le parti sono vicinissime"
Qualcosa si muove, la trattativa per la cessione del Pisa è ripartita. Dopo quel lungo incontro di sabato sera, durato oltre otto ore, in cui non si era arrivati ad un accordo, dopo il comunicato del gruppo Magico (l’unico offerente rimasto per la società) in cui Corrado annunciavo il ritiro dalla trattativa, dopo la sensazione che ormai non ci fosse quasi più speranza, la situazione si sta sbloccando. Le parti erano distanti, distantissime. Nonostante il gruppo Magico avesse alzato l’ultima offerta, Fabio Petroni aveva declinato ogni proposta e chiuso alla cessione del Pisa. Poi, le proteste dei tifosi, il malumore della città, il ruolo di mediatore di Andrea Abodi e, chissà, un senso di responsabilità e ragionevolezza, hanno spinto il presidente nerazzurro a tornare sui suoi passi, abbassare le pretese e fare un passo incontro a Corrado. Che è tornato indietro rispetto al comunicato di domenica e ha riallacciato i contatti con la famiglia Petroni. Insomma, la trattativa è ripartita. L’offerta è di circa 10 milioni di euro nel complesso, tra valore della società, risanamento dei debiti e bonus in caso di promozione in A nei prossimi tre anni. Un’offerta alta, importante. Che non può lasciare indifferente Petroni. Il presidente temporeggia ma riapre la porta alla cessione, Corrado (e tutta Pisa) aspetta. Intanto i tifosi nella serata di lunedì si sono riuniti per programmare le forme di protesta contro la società e la famiglia Petroni: mercoledì manifestazione davanti alla Prefettura, giovedì sostegno alla squadra agli allenamenti, venerdì… la soluzione estrema. Quella che tutti si augurano non si verifichi, ma se la situazione non si fosse sbloccata entro venerdì sera i tifosi potrebbero impedire alla squadra di raggiungere lo stadio bloccando così la gara contro il Bari. Ma è l’extrema ratio, anche se in città intanto le biglietterie hanno già iniziato a scioperare e a non vendere i biglietti per la partita.
Abodi ottimista - “Ho rispetto e capisco la preoccupazione dei tifosi, una parte della responsabilità che ho è questa. Vogliono vivere serenamente la Serie B, d’altro canto devo dire che ci sono altre 21 società che hanno bisogno della stessa serenità. Anche la Lega lo vuole, abbiamo intrapreso un’attività che non nessuno aveva mai fatto, favorendo questa cessione e permettendo a tutti di seguire queste vicende”, ha detto il presidente della Lega B Andrea Abodi a Sky Sport 24. “Io sono ottimista nella misura in cui si lavora con rispetto per tutti, la Lega deve fare in modo che la stagione vada avanti in maniera corretta. Oggi siamo al dunque, dopo la selezione dell’offerta migliore, dopo aver portato al tavolo imprenditori sani, adesso sta alla parte cedente. L’offerta di 10 milioni andrebbe analizzata bene, 3 sono di bonus futuri. Il valore effettivo è di 7, non voglio dire se è tanto o poco. Le parti sono vicine, siamo ai dettagli. C’è stata grande volontà da parte di chi ha fatto l’offerta e di chi l’ha ricevuta, siamo alle battute finali. Ci vuole un ultimo sforzo”, ha aggiunto il presidente della Lega B. “La partita per me si fa, la protesta per quanto pacifica non penso porti al blocco della partita. E non penso neanche che acceleri la soluzione. Non vorrei diventasse un problema di ordine pubblico, lo dico anche nel rispetto dei tifosi. Loro hanno solo un obiettivo, lo capisco e lo apprezzo. Il problema è che la partita è venerdì sera e - spiega Abodi circa la possibilità che venga impedito lo svolgimento della gara contro il Bari - devo augurarmi che le parti già domani trovino la soluzione per la cessione. Potrebbe anche essere inutile montare una situazione di nervosismo. Sconfitta a tavolino? Non vorrei neanche affrontarlo come tema”, conclude il presidente della Lega B.