L'allenatore rossonero, alla vigilia del match del Rigamonti, ha presentato la sfida tra il suo Foggia e il Brescia. Per lui si tratta di un ritorno, dove fu protagonista da calciatore con una promozione nel 2000
La vittoria contro il Carpi ha restituito convinzione e autostima. Il percorso era però già cominciato con il pareggio contro il Palermo: la brutta sconfitta di Avellino è ormai archiviata e il Foggia si prepara a chiudere questo mini-ciclo nella sfida del Rigamonti di domani pomeriggio. E sarà una sfida speciale per Giovanni Stroppa, che a Brescia vive e che con la maglia delle Rondinelle ha centrato una promozione da calciatore, nel 2000. In un'intervista al sito ufficiale della società, Stroppa ha presentato la partita.
"Adesso serve continuità"
"Il risultato di Carpi è stato determinante perché arrivavamo da buone prestazioni senza però prendere punti. Non riuscendo a vincere potevamo pagare dal punto di vista psicologico, invece abbiamo fatto un risultato importante per la determinazione, la prestazione e il coraggio messo in campo. Adesso però si pensa a domani, questi punti devono essere la base da cui partire. Ultimamente abbiamo affrontato spesso squadre che giocavano col 3-5-2, ma il nostro atteggiamento non cambierà: cercheremo di portare in campo la nostra identità e la nostra volontà di fare calcio. Ci siamo sbloccati psicologicamente, il passo falso di Avellino è già stato dimenticato, ora dobbiamo dare continuità".
Il ritorno a Brescia
Il Brescia sta alla Serie B come la Juventus alla Serie A. Affrontiamo una squadra che per blasone e per nome è da temere, oltre che per i giocatori. Sono abituati alla categoria, hanno un attaccante come Caracciolo e Buscaglia, che come allenatore è un valore aggiunto. Per me sarà una partita speciale. Vivo qui, i miei figli vanno a scuola a Brescia quindi sarà emozionante soprattutto per loro. Ritornare al Rigamonti mi farà effetto, anche se sono passati tanti anni e preferisco guardare avanti".