Entella-Ascoli, Cosmi: "Risultato che non ci lascia tranquilli"
Serie BL'allenatore dell'Ascoli ha analizzato la gara d'andata del playout di serie B, sottolineando come nulla sia ancora deciso nonostante il buon pareggio ottenuto in casa della Virtus Entella
Un pareggio che soddisfa fino ad un certo punto, uno 0-0 che non lascia tranquillo l’Ascoli che tra una settimana dovrà sudarsi la salvezza al Del Duca. Il risultato arrivato a Chiavari contro l’Entella strappa un mezzo sorriso a Serse Cosmi, che tuttavia non ha nessuna intenzione di abbassare la guardia pur avendo a disposizione due risultati su tre. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, l’allenatore dell’Ascoli ha espresso le proprie sensazioni nel post gara: "Non è successo niente di particolare con Volpe, dopo dieci secondi eravamo abbracciati. C’è stata concitazione, ma al novantaduesimo di un playout ci sta. Niente di assolutamente grave, poi abbiamo chiarito la situazione. Se avessimo perso o vinto non sarebbe cambiato nulla, il pari lascia esattamente le cose come stanno. Non è questo il risultato che deve farti stare tranquillo, se dovessimo giocare per pareggiare sarebbe un gravissimo problema. Quello che mi è piaciuto è il cuore, abbiamo tante assenze e tutte nello stesso reparto. I giocatori giovani hanno dimostrato di avere personalità per giocare questo tipo di partite".
"Kanouté ha talento"
Serse Cosmi si è poi soffermato sulla gara di Kanouté, protagonista di una partita perfetta che gli ha permesso di essere votato come il migliore in campo. L’allenatore dell’Ascoli ha esaltato le qualità del proprio giocatore, sottolineando come abbia ampi margini di miglioramento: "Kanouté è uno di quei giocatori che ha grande talento, se entra nella vera cultura calcistica italiana sarà destinato a giocare su grandi palcoscenici. Ha fisicità ma non la esprime al massimo, su questo deve migliorare ma sono sicuro che lo farà. Ce lo teniamo stretto, sono convinto che riuscirà a dimostrare appieno le sue qualità, i giocatori con le sue caratteristiche in mezzo al campo a quell’età si contano sulle dita di una mano. I tre di difesa erano troppo bassi nel primo tempo, per cui erano costretti a mettere la palla lunga e gli avversari trovavano spazi per ripartire. Quando ci siamo alzati di dieci metri, non abbiamo sofferto più".