Genoa, Wander: "Priorità è rimanere solo un anno in B. Blessin resta"

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Il cofondatore di 777 Partners, gruppo proprietario del club rossoblù, svela i progetti futuri: "Solo un anno in B, poi continueremo il nostro progetto in A. Spors e Blessin resteranno a lungo con noi, peccato non aver iniziato prima con loro; Sheva non era l'allenatore giusto per noi. Il nostro non è un progetto di 1, 2 o 3 anni ma di 20, 30 o 40 anni"

"Dobbiamo costruire una squadra che sia competitiva anche in Serie B, ma vogliamo restare in B solo un anno per tornare e continuare il progetto in Serie A". Josh Wander, cofondatore di 777 Partners, proprietari del Genoa, parla così delle ambizioni del club rossoblù, retrocesso in Serie B in questa stagione: "Il prossimo sarà un grande anno per il Genoa, di costruzione, in cui la squadra che abbiamo messo insieme negli ultimi mesi e che continueremo a costruire in estate avrà occasione di giocare finalmente insieme con continuità, con l’aspettativa di tornare in A dopo un anno. Per quanto sia difficile e deludente, non penso che questa stagione sia stata un fallimento: abbiamo cominciato la fase di transizione nel progetto che vogliamo creare qui. Non è mai facile accettare una retrocessione,  ma allo stesso tempo ci sono stati molti cambiamenti nell’organizzazione del club. Siamo entusiasti in merito al futuro", le sue parole.

"Spors e Blessin resteranno a lungo con noi"

Il Genoa del prossimo anno ripartirà ancora dall’attuale ds Spors e dall’allenatore Blessin. A confermarlo è proprio Wander: "Posso dire che non potremmo essere più felici delle persone che abbiamo scelto. Johannes Spors e Alexander Blessin resteranno qui per molto tempo. Speriamo davvero che continuino a voler stare con noi: da parte nostra abbiamo molta fiducia in entrambi e crediamo che siano le persone giuste per riportare il Genoa nel posto che gli compete in Serie A". Il numero 1 di 777 Partners svela i progetti del Genoa: "Questo è un progetto di durata più lunga rispetto a uno di 1, 2 o 3 anni.  Abbiamo obiettivi di organizzazione che vanno oltre la B, ovvero costruire una squadra che possa essere di successo non solo in B ma anche in A e con continuità. Stiamo cercando giocatori sul mercato e cambiamenti per la squadra. Non è solo una questione di cosa possa funzionare in B ma anche di trovare talenti per il futuro che possano restare qui e crescere".

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"Sheva non era l'allenatore giusto noi"

Wander torna sull’analisi della stagione del Genoa conclusa con la retrocessione: "A volte non importa quanti cambiamenti fai, semplicemente non c’è abbastanza tempo. Abbiamo rivoluzionato la squadra a gennaio, ma non abbiamo avuto tempo per far sì che guadagnasse continuità sul campo. Il risultato è stato deludente, ma nel contesto di un progetto di 10 o 20 anni si parla di 5 mesi. Ovviamente nel contesto di una stagione questi mesi hanno avuto conseguenze molto importanti. Volevamo salvarci e costruire il nostro futuro. Purtroppo la prima parte non si è verificata. Credo l’unico grande errore che abbiamo fatto sia stato, forse, non aver preso prima l’allenatore che avremmo voluto. La nostra intenzione, assumendo Shevchenko, era che potesse essere un ponte fra il nostro progetto e l’Italia. Forse non era la persona giusta, era tutte le cose che pensavamo fosse ma non la persona giusta per il progetto. Penso che sarà un allenatore di successo un giorno, lo penso davvero, ma in quei mesi non ha funzionato. Avessimo iniziato prima con Spors e Blessin, sarebbe stato molto meglio".

 

"Il nostro è un progetto di 20-30-40 anni"

Pensiero speciale per i tifosi rossoblù: "L’esperienza di sabato allo stadio con i tifosi nella Nord è qualcosa che non avevo mai visto prima. Quando siamo arrivati qui sapevamo che i tifosi del Genoa fossero i migliori in Italia e che avessero una passione del genere. Faremo tutto il possibile per renderli felici. Sappiamo che vogliono una stagione di successo l’anno prossimo, vogliono vedere il Genoa di nuovo in Serie A e questo è parte del nostro progetto". Wander poi aggiunge: "Quando siamo arrivati tutti erano esaltati, ma la realtà dice che il cambiamento non è facile, che ci vuole tempo per implementare le tipologie di cambiamento che stiamo portando avanti, che non sono solo in ambito sportivo ma anche organizzativo e culturale. Cambiamenti del genere richiedono pazienza, questo per noi è un progetto a lungo termine. Non è di 1, 2 o 3 anni ma di 20, 30 o 40 anni. L’aspettativa è che nei prossimi tempi i tifosi del Genoa, che non sono stati molto felici negli ultimi anni, possano cominciare a vedere i frutti di quello che stiamo facendo".

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