Scontri tra ultras prima di Venezia-Bari: tre agenti feriti

INCIDENTI
La foto non si riferisce ai fatti raccontati
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Scontri tra ultras e polizia all’esterno dello stadio di Sant'Elena prima di Venezia e Bari. "Aggressione gravissima da criminali che hanno usato bombe carta e coltelli. In ospedale sono state refertate ustioni. E un collega si ritrova con un dito squarciato", rende noto la Federazione Sindacale di Polizia sia attraverso le parole del segretario nazionale che di quello del Veneto

Tre agenti sono rimasti feriti negli incidenti avvenuti fuori dallo stadio prima della partita tra Venezia e Bari. "Ancora poliziotti impegnati in uno stadio feriti gravemente. I colleghi hanno dovuto ricevere cure d’urgenza in ospedale. L’intera settimana, poi, è stata segnata da incidenti, risse, daspo, in tutte le categorie possibili, dalla serie A alla Promozione, e sinceramente non se ne può più. Basta spendere i soldi dei contribuenti e la salute dei poliziotti per consentire ai soliti violenti di fare come gli pare sui campi e spalti che dovrebbero accogliere i veri tifosi”, ha spiegato Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, su quanto avvenuto prima del match.

"Le curve devono rimanere chiuse almeno tre turni"

"E’ ora di rispondere con i fatti e non con le chiacchiere a situazioni intollerabili in un paese civile, imponendo le premesse perché sia interesse di tutti che non ci siano incidenti, a cominciare dalle società da cui pretendiamo tolleranza zero con gli ultras violenti. Per ogni incontro in cui si verificano incidenti le curve delle squadre interessate devono rimanere chiuse almeno tre turni", ha concluso Mazzetti.

Il segretario Fsp Veneto: "Violenza che appaiono come la normalità"

"Ancora un pesante tributo di sangue da parte degli operatori del reparto mobile di Padova – ha racconta alla stessa agenzia anche il segretario Fsp Veneto, Maurizio Ferrara -, oggi impegnati allo stadio di Venezia dove hanno subito un’aggressione gravissima da criminali che hanno usato bombe carta e coltelli. In ospedale refertate ustioni e un collega con un dito squarciato e, mentre noi lo troviamo delirante e inammissibile, siamo convinti che la cosa non farà poi tanto notizia. Le violenze contro i colleghi appaiono purtroppo come normalità, sia che avvengano durante una manifestazione sportiva quanto che avvengano nelle piazze, e chiunque ne sia il responsabile. La prova di questa assurda assuefazione è che non si fa abbastanza per impedire questa barbarie, a cominciare dagli stadi dove servirebbero risposte di ben altra serietà”.