Catania, presentato Petrone: "Io gioco per vincere"

Serie C - Lega Pro
Mario Petrone, nuovo allenatore del Catania (foto newscatania.com)
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Il nuovo allenatore della squadra rossazzurra ha parlato così: "Sono orgoglioso, questa è una società storica e ho accettato subito. Bisogna lavorare sulle potenzialità dell’organico nel quotidiano, per me pareggiare o perdere è sempre una sconfitta"

Tempo di cambiamenti a Catania, dopo l’interruzione del rapporto con l’ormai ex allenatore Pino Rigoli, il club rossazzurro ha iniziato ufficialmente la sua storia con la nuova guida Mario Petrone. "Il Calcio Catania comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della prima squadra al signor Mario Petrone, nato a Napoli il 20 marzo 1973. Il nuovo tecnico rossazzurro si è legato contrattualmente al nostro club per la stagione sportiva corrente, con opzione per il prolungamento fino al 30 giugno 2018. Cristian La Grotteria sarà l’allenatore in seconda". Con questa nota i siciliani hanno ufficializzato la decisione di cambiare e quest’oggi, nella sala stampa di Torre del Grifo l’allenatore ha pronunciato anche le prima parole da neo tecnico del Catania, in occasione della sua presentazione ufficiale.

Prime parole da rossazzurro -
"Sono orgoglioso, credo che questa sia una società storica - ha detto Petrone - alla chiamata di Lo Monaco ho dato subito la mia disponibilità. Una frase in particolare mi ha colpito: ‘Dobbiamo fare di tutto per andare in Serie B’. Il mio obiettivo quotidiano è giocare per vincere, è una mia prerogativa da 18 anni, cioè da quando alleno. Voglio dare continuità a quanto di buono fatto finora. Pino Rigoli è un amico e mi riprometto di sentirlo. Il Catania è una squadra di qualità che sulla carta ha qualche punto in meno per la penalizzazione, anche se la statistica va migliorata. Le difficolta in trasferta? Credo sia una questione di atteggiamento. Bisogna lavorare sulle potenzialità dell’organico nel quotidiano, la squadra deve vivere la settimana con un atteggiamento vincente. Per me pareggiare o perdere è sempre una sconfitta, poi, ovviamente, ci sono pareggi e pareggi. L’importante è dare continuità alle vittorie".

"Abituato alla pressione" - "Dal punto di vista tattico potrò variare senza problemi. La linea difensiva a tre o a quattro dipende dalla disponibilità del momento e dall’avversario, la cosa fondamentale è creare i giusti automatismi; anche il centrocampo e l’attacco possono variare molto, ma l’atteggiamento e la mentalità sono più importanti. Ascoli è una piazza calda come Catania, il calcio è così e la contestazione ci può anche stare. Per me poi contano i rapporti umani. La pressione? La metto io a prescindere dalla dimensione della piazza. Il Francavilla è una neo promossa e gioca sulle ali dell’entusiasmo, dopo il mercato invernale sta puntando ad inserirsi nella lotta per la promozione", ha concluso.

Le parole del Direttore - Parola poi anche a Pietro Lo Monaco, che è tornato sua sull’ultima sconfitta sia sugli obiettivi futuri: "Ringrazio Rigoli per l’applicazione messa in quest’avventura e per quello che ha dato, quando si cambia è sempre doloroso. L’esperienza che non è andata per il verso giusto ma detto questo gli auguro le migliori fortune. Abbiamo scelto un allenatore che si è fatto da solo, in campionati duri; ha esperienze vincenti e ha la cultura della vittoria. Abbiamo tutti il dovere di disputare le restanti gare al meglio. In questa stagione abbiamo perso 5 partite: il Catania ha regalato 6 punti all’Akragas, con tutto il rispetto per i biancazzurri, ne ha regalati 3 al Siracusa in una gara che dovevamo stravincere. Così anche contro il Francavilla all’ultimo minuto. Lasciamo perdere la gara persa a Castellammare di Stabia, ma quest’organico ha la forza di poter vincere dappertutto. La fortuna non ci ha assistito. Abbiamo deciso di cambiare in panchina per togliere alibi ai calciatori. Il nostro obiettivo rimane il sesto posto".