Casertana-Viterbese, Ghirelli: "Brutta vicenda, ma legata al Covid: le regole sono chiare"

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Il presidente della Lega Pro è intervenuto a Sky Sport sul caso di Casertana-Viterbese: "È una brutta vicenda, ma le regole sono chiare: la Casertana aveva 16 giocatori in rosa non contagiati e aveva già utilizzato la possibilità del rinvio del match. Se non fosse scesa in campo, non avrebbe avuto comunque il punto di penalizzazione"

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Il caso di Casertana-Viterbese, con i padroni di casa scesi in campo (e poi sconfitti 3-0) in 9 contro 11 a causa dei numerosi casi di coronavirus presenti all’interno della squadra, non si è ancora esaurito. Sulla vicenda è intervenuto Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro. “Non è una bella vicenda, però è un caso legato al Covid-19 – ha detto a Sky Sport -. Quando è ricominciato il campionato tutti eravamo felici, o almeno la stragrande maggioranza, e sapevamo che ci dovevano essere due regole alla base della ripresa: la prima che ci devono essere almeno 13 giocatori nella rosa che non abbiano il virus e in questi 13 vanno compresi anche squalificati o infortunati. Se ce ne sono 13, tra cui un portiere, si gioca. La seconda regola è che giochiamo con la massima sicurezza dal punto di vista della salute, ma non c’è il 100% di certezza. Un tampone può essere processato in un determinato momento e poi può esserci una situazione differente dopo qualche tempo. Noi abbiamo messo una deroga come Lega di Serie C, cioè che una squadra che ha più di 4 casi può chiedere una volta che la partita venga rinviata. Accertato dai referti, il presidente di Lega Pro determina il fatto che si sposti il match. In questo caso la Casertana aveva già utilizzato questa possibilità. Questo è il quadro: la Casertana aveva 16 giocatori nella rosa, poi il fatto che ci fossero tra questi anche alcuni infortuni non conta”. Sui tre giocatori mandati in campo con la febbre Ghirelli ha aggiunto: “Noi potevamo mandarli in campo, e questa è la regola, se i ragazzi fossero stati tamponati all’interno della stessa giornata e non avessero una temperatura superiore ai 37.5°. Chi risponde di questa situazione sono i medici delle squadre. L’indicazione data è estremamente precisa. Il tampone era stato effettuato, c’era un numero sufficiente per giocare. In più faccio un altro esempio: nella partita Palermo-Turris di qualche settimana fa la Asl, a meno di 30 minuti dalla partita, mi ha fatto presente che c’era il rischio di un cluster. I giocatori erano in campo, io ho sospeso la partita andando oltre il regolamento. Se avessi avuto la stessa indicazione da Caserta, avrei fatto la stessa identica cosa”.

"Se non fosse scesa in campo non avrebbe avuto comunque il -1 in classifica"

La Casertana ha lamentato anche il mancato arrivo dell’esito dei test molecolari effettuati sui tre giocatori. “Noi siamo il terminale di questo ragionamento – ha chiarito il presidente della Lega Pro -. Abbiamo un regolamento, preso dall’Uefa e approvato dalla Figc, abbiamo quella deroga e poi ci sono una serie di norme regolate dal protocollo sanitario. Chi ha la responsabilità in questa direzione ha la competenza di comunicarci quali sono i dati, e in base a questi noi facciamo la verifica e disponiamo dal punto di vista della partita. Noi abbiamo seguito quello che ci è stato indicato. La Casertana aveva chiesto il rinvio della sfida alle 21? Il regolamento non prevede un passaggio di questa natura purtroppo. Per noi i tamponi che erano stati fatti, come previsto dal protocollo sanitario, erano in numero tale da poter giocare. Se non fosse scesa in campo non avrebbe avuto il -1 in classifica: il regolamento non lo prevede, per cui la Casertana avrebbe potuto decidere di non scendere in campo”.

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