Lega Pro, si dimette il presidente Francesco Ghirelli

Serie C - Lega Pro

Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha annunciato le sue dimissioni dall'incarico dopo la mancata approvazione della riforma del campionato. L'annuncio è avvenuto durante la cena natalizia con lo staff: "Volevo lanciare un segnale al Paese". E cita Eduardo De Filippo: "Adda passà la nuttata, ma il mio è un monito di ottimismo, non di paura del cambiamento"

Francesco Ghirelli si è dimesso da presidente della Lega Pro. Pesa la mancata approvazione della riforma del campionato: troppo pochi i 34 voti favorevoli arrivati, ne sarebbero serviti almeno 40. L'annuncio è avvenuto durante la cena natalizia con lo staff. 

Ghirelli: "Adda passà a nuttata"

Questo il modo con cui Ghirelli si è congedato dal suo incarico: "Carissime, carissimi, ho aspettato di consegnare le dimissioni da Presidente di Lega Pro, saranno operative da domani. Avevo la cena degli auguri con voi, donne e uomini della Lega Pro, con voi che siete la forza della Lega Pro e volevo partecipare. Che avessi deciso di dimettermi un secondo dopo l’esito della votazione in Assemblea è contenuto nel comunicato stampa: “Va preso atto del voto, senza se e senza ma, la proposta è stata respinta. Nessun commento da parte mia come è doveroso nel gioco democratico”. D’altra parte ognuno di noi ha una sua tracciabilità, me ne andai da un giorno all’altro da Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, dal Consiglio Regionale e dalla politica.  Ero giovanissimo, anche allora pronunciai la frase di Eduardo De Filippo, “Adda passà ‘a nuttata”. Allora la pronunciai nel significato che nel tempo aveva assunto e cioè quello di chi non vuole cambiare. Purtroppo avevo ragione e la crisi della politica lo dimostrò, ahimè, ampiamente. Nel dibattito in Assemblea di Lega Pro, l’ho pronunciata con il significato originario che c’è in “Napoli milionaria”, la celebre commedia del maestro Eduardo De Filippo. Siamo all’anno 1945 e l’Italia è da poco uscita dall’incubo della Seconda Guerra Mondiale. Nel terzo atto della commedia, dopo interminabili ricerche hanno trovato il farmaco che potrebbe salvare la vita di Rituccia, la figlia di Amalia e di Gennaro. Il medico esclama “ Mo ha da passà ‘a nuttata. Deve superare la crisi”. Gennaro, poi, le pronuncerà quelle parole, andiamo al testo originale: “Le offre una tazzina di caffè. Amalia accetta volentieri e guarda il marito con occhi interrogativi nei quali si legge una domanda angosciosa : -Come ci risaneremo? Come potremo ritornare quelli di una volta ? Quando? - Gennaro intuisce (la moglie è angosciata dalla salute della figlia ma ancor di più dalle ferite che la guerra ha lasciato su tutti loro) e risponde con grande saggezza: "S’ha da aspetta’, Amà. Ha da passà a nuttata“. È un monito di ottimismo. Gennaro ha fiducia nel futuro più luminoso rispetto ad un recente passato drammatico". 

Ghirelli: "La riforma voleva essere un segnale"

Il dimissionario continua così: "Non è un caso che io questa frase l’abbia  pronunciata durante la relazione in assemblea di Lega Pro. L’ho fatto dopo aver ricordato il Rapporto 2022, pubblicato dal CENSIS, sull’Italia. Il Rapporto sulla situazione sociale definisce ”L’Italia malinconica”, il 90% vive nella tristezza e la voglia di restare passivi, sa di subire ingiustizie e non reagisce. Sono gli effetti delle quattro crisi: COVID-19, la Pandemia; l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la guerra al confine di casa; l’impennata e l’alta inflazione; la crisi energetica.  Ho spinto a dare, con la riforma del format, anche un segnale al Paese, in senso diametralmente opposto alla negatività, ad investire per cambiare trend, per passare da una situazione certa, negativa ad una sfida per tornare a sorridere e produrre risorse.  La Serie C è un campionato bellissimo, pieno di storia, emozione. Ha un urgenza a cui dover dare una risposta , indicare un progetto forte di sostenibilità economica e di ripresa di contatto con i giovani. Se non lo fa, sarà esposta ad incursioni, ad essere rinsecchita come una riserva indiana. Ricordo la mia infanzia a Gubbio, è stata segnata in modo indelebile da nonna Peppina.  Mia dolce e cara nonna, mi hai sempre guidato perché rispettassi le Convenzioni e non temessi, nello stesso tempo, di superarle attraversando la frontiera del già visto. Ricordo le sue parole, me le ripeteva sempre “Non aver paura se vuoi cambiare la tua condizione. E, caro nipotino, quando dovessi decidere di attraversare la frontiera devi sapere che dovrai mettere nel conto la sconfitta”.