Il Catania rinuncia al ricorso dopo gli scontri di Padova: "Condanniamo la violenza"

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Il Giudice Sportivo, dopo l'invasione di campo dei tifosi rossazzurri durante Padova-Catania, ha stabilito che il ritorno della finale di Coppa Italia di Serie C in programma il 2 aprile al 'Massimino' si giocherà a porte chiuse. Il Catania non farà ricorso: "Rinunciamo a un nostro diritto per condannare concretamente la violenza, per offrire l’esempio con un segnale forte e chiaro. Andiamo incontro alle conseguenze sportive ed economiche della responsabilità oggettiva"

PADOVA-CATANIA 1-2: GLI HIGHLIGHTS

L'andata della finale di Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania (finita 2-1 per i veneti) è stata caratterizzata da un brutto episodio: martedì 19 marzo durante l'intervallo alcuni tifosi rossazzurri hanno superato le recinzioni e si sono diretti verso il settore occupato dai tifosi padovani, cercando lo scontro e rubando uno striscione. Due giorni dopo il Giudice Sportivo si è espresso sui fatti dello stadio "Euganeo": il ritorno della finale, in programma allo stadio Massimino martedì 2 aprile, si giocherà a porte chiuse (oltre a una multa di 5mila euro per il Padova e 10mila euro per il Catania). La società rossazzurra ha annunciato che non farà ricorso, accettando così la decisione del Giudice Sportivo.

Il comunicato del Catania: "Condanniamo la violenza"

La società etnea accetta quindi la decisione del Giudice Sportivo, una scelta coraggiosa, considerando l'apporto del Massimino nelle gare interne (nella semifinale di Coppa Italia contro il Rimini c'erano 20mila spettatori sugli spalti Cibali). Non solo. Il Catania rinuncia a una parte del profitto derivato da una finale, pur di opporsi agli ultras che hanno provocato i disordini a Padova. Un atto sentito e onorevole, per combattere la violenza di coloro che hanno impedito a tutta la tifoseria di assistere a una finale. "Il Catania Football Club accetta la sanzione comminata dal Giudice Sportivo in seguito ai disordini registrati allo stadio 'Euganeo' e, pertanto, non presenterà ricorso avverso il provvedimento che dispone la chiusura delle porte dello stadio 'Angelo Massimino' in occasione della gara Catania-Padova, in programma martedì 2 aprile - si legge nella nota pubblicata dalla società rossazzurra sul proprio sito ufficiale -. Noi vogliamo ispirare la comunità di Catania e consentirle di essere orgogliosa dei valori del club, che in questo caso incidono profondamente sulla nostra scelta. Il primo di questi valori è il rispetto che nutriamo per le istituzioni, per le forze dell’ordine che generosamente si prodigano affinché tutti possano partecipare alla festa dello sport, per tutte le persone offese dal teppismo e per i tifosi rossazzurri amareggiati, per le famiglie che vogliono vivere lo stadio con gioia e spensieratezza, per le regole e per il calcio. Oggi, pur nell’assoluta certezza di aver fatto tutto ciò che può essere richiesto a una società sotto l’aspetto comportamentale e organizzativo, rinunciamo a un nostro diritto per condannare concretamente la violenza, per offrire l’esempio con un segnale forte e chiaro, per dare un motivo d’orgoglio a chi vorrà apprezzare questa scelta etica: con coraggio, andiamo incontro alle conseguenze sportive ed economiche della responsabilità oggettiva configurata dal Giudice Sportivo".