Spalletti: "Rimango per il bene della Roma"
CalciomercatoIl colloquio avuto nella tarda mattinata per due ore con il presidente Rosella Sensi ha soddisfatto l'allenatore che ha negato ogni contatto con la Juve: "Rimango e non si dica che non sono contento o che non sono motivato"
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Roma-Spalletti, il matrimonio continua. Il colloquio avuto nella tarda mattinata per due ore con il presidente Rosella Sensi ha soddisfatto l'allenatore. La minaccia Juventus (che aveva pensato a Spalletti per l'anno prossimo) è stata così allontanata, anche perché la società giallorosa non aveva alcuna intenzione di liberare il tecnico, stracciando il contratto che scade nel 2011. Ma non c'è solo la fermezza della Sensi alla base della scelta di Spalletti di rimanere. Il tecnico, infatti, sarebbe rimasto soddisfatto delle risposte ricevute nel confronto avuto a Villa Pacelli ai vari interrogativi che non stavano facendo più vivere serenamente il suo rapporto con la Roma.
Dalla questione della comunicazione con l'esterno ai traguardi da raggiungere, passando per la presenza di una figura che faccia da raccordo tra squadra e società, Spalletti e il presidente si sarebbero trovati in sintonia sulle modalità con le quali affrontare le varie problematiche. "Rimango e non si dica che non sono contento o che non sono motivato". E' l'anticipazione di un'intervista che Luciano Spalletti, che ha ribadito di non aver avuto contatti con la Juventus, ha rilasciato a SKY Sport 24. "Rimango per il bene della Roma".
Quasi una decisione dettata dal cuore quella di Spalletti, che se arrivasse fino al termine del contratto scavalcherebbe in quanto a "fedeltà" un certo Fabio Capello, rimasto sulla panchina giallorossa dal 1999 al 2004. All'uomo di Certaldo questi numeri interessano poco, contano molto di più invece gli attestati di stima di Totti e De Rossi (con i quali è stato recentemente a pranzo insieme), come massimi rappresentanti della squadra, e quelli del pubblico. Parole dolci che hanno avuto il loro peso nella scelta di restare e di farlo in maniera convinta, con le motivazioni giuste per cancellare questa annata storta conclusasi con il sesto posto.
Roma-Spalletti, il matrimonio continua. Il colloquio avuto nella tarda mattinata per due ore con il presidente Rosella Sensi ha soddisfatto l'allenatore. La minaccia Juventus (che aveva pensato a Spalletti per l'anno prossimo) è stata così allontanata, anche perché la società giallorosa non aveva alcuna intenzione di liberare il tecnico, stracciando il contratto che scade nel 2011. Ma non c'è solo la fermezza della Sensi alla base della scelta di Spalletti di rimanere. Il tecnico, infatti, sarebbe rimasto soddisfatto delle risposte ricevute nel confronto avuto a Villa Pacelli ai vari interrogativi che non stavano facendo più vivere serenamente il suo rapporto con la Roma.
Dalla questione della comunicazione con l'esterno ai traguardi da raggiungere, passando per la presenza di una figura che faccia da raccordo tra squadra e società, Spalletti e il presidente si sarebbero trovati in sintonia sulle modalità con le quali affrontare le varie problematiche. "Rimango e non si dica che non sono contento o che non sono motivato". E' l'anticipazione di un'intervista che Luciano Spalletti, che ha ribadito di non aver avuto contatti con la Juventus, ha rilasciato a SKY Sport 24. "Rimango per il bene della Roma".
Quasi una decisione dettata dal cuore quella di Spalletti, che se arrivasse fino al termine del contratto scavalcherebbe in quanto a "fedeltà" un certo Fabio Capello, rimasto sulla panchina giallorossa dal 1999 al 2004. All'uomo di Certaldo questi numeri interessano poco, contano molto di più invece gli attestati di stima di Totti e De Rossi (con i quali è stato recentemente a pranzo insieme), come massimi rappresentanti della squadra, e quelli del pubblico. Parole dolci che hanno avuto il loro peso nella scelta di restare e di farlo in maniera convinta, con le motivazioni giuste per cancellare questa annata storta conclusasi con il sesto posto.