Pandev ha vinto la sua partita: ''E' finito un incubo''

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Goran Pandev potrà lasciare la Lazio
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Il giocatore ha vinto la sentenza che gli permette di svincolarsi dalla Lazio: ''Lotito e Tare non meritano di guidare una squadra così prestigiosa''. La rabbia del presidente biancoceleste: ''Non finisce qui...''. I GOL DELLA LAZIO SU SKY.it

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''Sono contentissimo, è finito un incubo: è una cosa che non mi sarei mai aspettato e che non vorrei più passare. Mi spiace per la Lazio, ma dall'altra parte sono andato via da una persona che mi ha fatto malissimo". Sono le prime parole di Goran Pandev, "liberato" dal collegio arbitrale della Lega calcio che ha emesso il lodo sulla vicenda che lo vedeva contrapposto al club biancoceleste che lo aveva messo ai margini della prima squadra. "Resterò
sempre tifoso della Lazio, ringrazio tanto i tifosi e mi dispiace anche per loro - ha aggiunto l'attaccante macedone a Sky Sport 24 -. Anche loro stanno passando un momento difficile perché sanno con quali persone hanno a che fare. Lotito e Tare non meritano di guidare una squadra così prestigiosa. Il
futuro? Ora trascorrerò il Natale in Macedonia, non vedo l'ora di riposarmi 2-3 giorni e poi vediamo.. Mi fa piacere rimanere in Italia, qui sto bene e ho tanti amici. Vediamo".

Pandev ne ha anche per l'attuale tecnico biancoceleste, Davide Ballardini: "Mi ha deluso, ha detto delle cose vergognose che mi hanno fatto male. Capisco che era in difficoltà, ma Ballardini è stato troppo scorretto". Anche la squadra non sempre si è schierata compatta dalla parte del compagno: "Mi è stato molto vicino Kolarov, è stato sempre con me. Poi anche Matuzalem e Lichtsteiner, che sono stati multati, perché Tare non sa fare altro che le multe. Non voglio fare nomi - continua l'attaccante macedone - ma alcuni compagni si sono comportati male".

Pandev ripercorre gli ultimi mesi vissuti ai margini della squadra: "Io, Ledesma, Bonetto, Manfredini e altri ragazzi vivevamo così, ci allenavamo in un altro campetto e poi venivano gli altri a dirci 'andate nell'altro campo lì. Una cosa davvero schifosa, davvero assurda e vergognosa. Se ho mai pianto? Sì, ho trascorso cinque mesi da incubo, ma devo dire grazie a mia moglie, alla mia famiglia e all'allenatore della mia Nazionale che mi sono stati sempre vicino. Il sabato - spiega - ero abituato ad andare in ritiro e poi giocare la domenica, non ci credevo che mi potesse succedere questa cosa. Ma questa è la vita e mi servirà sicuramente". 

Problemi con società e alcuni compagni, rapporti sereni con i tifosi: "Io ho dato sempre il massimo per questa maglia, non ho mai tirato i remi in barca come ha detto Lotito. Se volete - conclude - potete chiamare anche i dottori e gli altri ragazzi della Lazio. Ho giocato anche stirato, potete chiedere anche a mister Delio Rossi"

"La sentenza era già scritta altrimenti non avremmo chiesto la ricusazione. Io sono tranquillo, posso dire solo che non finisce qui". Claudio Lotito, presidente della Lazio, commenta così la sentenza del collegio arbitrale della Lega: "Io ve l'ho già dimostrato con la vicenda Chinaglia che non mi arrendo", ha detto Lotito ai microfoni di Radio Radio. "Non finisce qui. Vedremo poi chi la vincerà''.