Moratti choc: Maicon e Balotelli non sono mica incedibili

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Il presidente dell'Inter a ruota libera alla Versiliana. Nel mirino anche la Figc per la riduzione degli extracomunitari e la politica che punta il dito sulle spese del calcio: "Ha fatturati da industria importante". GUARDA IL VIDEO

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Maicon e Balotelli possono lasciare l'Inter, se arriveranno le offerte giuste, ma l'attaccante può rivendicare un ruolo in Nazionale: il presidente dell'Inter Massimo Moratti, dal palcoscenico del Caffé della Versiliana, spara sentenze e giudizi.

Nel mirino anche la Figc per la riduzione degli extracomunitari ("scelta frettolosa e demagogica"), la Nazionale ("è sempre colpa dell' Inter che ha tanti stranieri") e la politica che punta il dito sulle spese del calcio ("dimenticano quanto incidiamo sul Pil e l'indotto che ha fatturati da impresa importante"). E pensa a Pierluigi Collina, che l'Uefa ha voluto come capo della commissione arbitri ("sono felice per lui, ma noi ne avevamo ancora bisogno").

Poi i ricordi per i successi, l'affetto per Mourinho, la stima per Rafa Benitez. La nuova Inter prende forma sotto i pini della villa La Versiliana: ci saranno Samuel, Cambiasso, Milito. Sono l'asse portante della squadra "in grado di riconfermarsi", ma potrebbero non esserci più Maicon e Balotelli.

"Non sono certo che Maicon resti", dice. E Mario? "Balotelli non sa neppure lui cosa vuole, ma certe cose è bene tenerle segrete. Ma è certo che noi non abbandoniamo alcuna offerta e non chiudiamo il telefono in faccia a nessuno". Intanto Moratti tesse le lodi le suo attaccante: "E' un ragazzo intelligente, sensibile, che accusa troppo le pressioni, ma a noi interessa che faccia bene la professione del calciatore. Tutti si aspettano tanto da lui. Ha un carattere forte e alla fine vincera"'.

Quello che non ha saputo fare la Nazionale. "Comunque è sempre colpa dell' Inter - dice Moratti - perché se avesse vinto avrebbero detto che è stato possibile anche se l' Inter ha tutti stranieri, abbiamo perso e dicono che la colpa è nostra. Siamo fieri di essere sempre al centro delle polemiche. E noi un giocatore alla nazionale potevamo darlo: Balotelli".

L'argomento Nazionale rimanda al mondiale e Moratti si coccola Sneijder. "Ci ha fatto fare il salto di qualità, merita il pallone d'oro. Ma se Milito avesse giocato lo avrebbe meritato lui". Già, Milito, oscurato da Maradona, premiato dal suo presidente che annuncia: "Anche se non avesse battuto cassa, e credo che non sia una iniziativa sua, uno che ha segnato nei momenti cruciali merita un ritocchino".

Secondo Moratti, la scelta della Figc di ridurre il numero degli extracomunitari tesserabili da due a uno è "frettolosa, demagogica, gratuita, fatta per far piacere a qualcuno, non tiene conto del pensiero della Lega". "Hanno perso al Mondiale e fanno così", tuona il n. 1 dell'Inter con i giornalisti mentre al pubblico aveva detto; "Bene così, risparmio".

Dalla Figc alla politica. Moratti lancia un'altra stoccata: "Dico attenti a quelli che puntano il dito sulle spese del calcio. Il contributo fiscale che il calcio garantisce allo Stato è straordinario, incidiamo molto sul Pil e abbiamo un indotto da impresa con numeri impressionanti. Chi spende nel calcio, lo fa facendo sacrifici, spendendo i soldi che ha guadagnato: non è uno sciocco, semmai un generoso". Moratti elogia il fair-play finanziario che dal 2012 imporrà ai club di spendere in base ai ricavi. "E' positivo, dovremo fare attenzione ai bilanci, non ci saranno più gli acquisti da 40-50-60 milioni". L'arrivo del nuovo tecnico? "Non sono triste per la partenza di Mourinho - dice - ma Benitez ha avuto coraggio a venire da noi. E' un grande professionista ha esperienza e ci darà nuovi stimoli per nuove sfide. A lui chiedo di fare bene nelle due Supercoppe e all' Intercontinentale".