Supermercato Sampdoria, lo sconcerto dei tifosi sul web

Calciomercato
16 maggio 2010: la Samp di Pazzini e Cassano festeggia con i tifosi il quarto posto che vale la Champions. Sembra passato un secolo (Getty)
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La cessione di Pazzini segue l'addio di Cassano e i supporter blucerchiati non ci stanno: Garrone (che ha ceduto anche la promessa Marilungo) sul banco degli imputati nei forum dei supporter. Depauperato l'organico, ma è una manna per il bilancio. VIDEO

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Otto mesi fa, Gianpaolo Pazzini segnava contro il Napoli, a Marassi, il gol che qualificava i blucerchiati alla Champions. Tifosi in delirio, osanna per il presidente Garrone, Cassano in estasi. Sembra passato un secolo: Cassano oggi esalta il Milan, Pazzini è pronto a segnare per l’Inter, la Sampdoria vivacchia a metà classifica. E Garrone, ora, è sul banco degli imputati.

Sul web gran parte dei tifosi blucerchiati ha imbracciato le armi dello scontento e si può assistere a un fuoco di fila di critiche. Sul forum doriano “gradinata sud.it”, ad esempio, i commenti si sprecano. Da chi ne fa una questione di prospettiva (“Mi interessa limitatamente che parta Pazzo, mi interessa molto di più che con lui, per me, parte la fiducia nelle parole di Garrone”, scrive l’utente Burrito), a chi non perdona una cessione “crudele e che non ascolta i sentimenti dei tifosi”, perché Pazzini, ben più di Cassano, per la curva blucerchiata rappresentava un idolo. C’è chi si scaglia contro “un’offerta che è tutto tranne che irrinunciabile” e chi invita Garrone a restituire i soldi agli abbonati. Perché ad essere preso di mira è soprattutto, e inevitabilmente, il presidente: in direzione Milano se ne sono andati prima Cassano e poi Pazzini, sul campo i principali artefici delle fortune recenti dei doriani, ma due settimane fa la Sampdoria ha anche ceduto all’Atalanta, per 5 milioni, quel Guido Marilungo che negli occhi di tanti poteva rappresentare il futuro dell’attacco del club. L’utente Pepdoria, sul forum blucerchiato di Sky.it, ricorda sarcastico che “il coerente” Garrone “Pazzini ed altri li considerava incedibili fino a giugno”, mentre in un altro post si sostiene che “evidentemente Garrone ha urgente bisogno di liquidità”. Su Facebook, fra i 56mila seguaci della pagina unofficial "Sampdoria", la musica non cambia granché, ma c’è anche chi se ne fa una ragione: “Tanto da quando è andato via Antonio il Pazzo non segna più, teniamoci Kiko e Mac”, scrive Nanni citando i sostituti Macheda e Maccarone.

Di certo, se è insindacabile dopo le ultime mosse definire più povero il patrimonio tecnico dell’organico blucerchiato, è anche vero che sotto l’aspetto economico Garrone ha fatto bene i propri conti. Con la cessione al Milan di Cassano la Samp ha risparmiato all’incirca 10 milioni di ingaggio di qui al 2013 ma non ha ottenuto plusvalenze di bilancio (pagando a tutti gli effetti una parte dei 5 milioni che dovevano finire al Real come premio di valorizzazione), mentre nel caso di Pazzini la plusvalenza è chiara: acquistato nel gennaio 2009 dalla Fiorentina per 9 milioni e il prestito di Bonazzoli, è stato ceduto per 12 milioni e il cartellino di Biabiany che, iscritto a bilancio dell’Inter per 8,4 milioni, nell’operazione è stato valutato 7. Al netto degli ammortamenti, e considerando il potenziale del francese, si tratta di una plusvalenza di circa 8 milioni. Detto questo, è lecito però un dubbio: se Garrone avesse tenuto Cassano e Pazzini (e anche Marilungo) sino a fine stagione, verosimilmente avrebbe potuto strappare cifre - e plusvalenze - ben più alte di quelle attuali, senza mettere Di Carlo nelle condizioni di reinventarsi una squadra e mantenendo più sereni i tifosi. Con i se e con i ma, tuttavia, non si fa la storia, e la storia della Samp riparte oggi da tre aspetti: una patrimonio calciatori meno ricco, una scoraggiante sensazione di ridimensionamento e il malcontento dei tifosi. Era davvero necessario, a questo punto della stagione?

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