Allegri, meglio Ganso o Kakà? Scegli bene il tuo Pastore
CalciomercatoTra i due litiganti brasiliani, avvicinati costantemente al mercato rossonero, potrebbe spuntarla un argentino: tenuto per due stagioni a Palermo dal presidente Zamparini, il Flaco diventa l'ipotetico acquisto ideale del Milan. LO SPECIALE SCUDETTO
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Abbiati Pazienza. Quello che fino all'anno scorso suonava come un appello rivolto ai tifosi, in casa Milan è oggi un modo per aprire il discorso mercato. Al di là del gioco di parole, non è certo il centrocampista del Napoli (già apprezzato nell'Udinese di Spalletti, ma cresciuto enormemente con Mazzarri) a illuminare i tifosi freschi di scudetto: sono ormai mesi che si parla di Paulo Henrique Ganso, e tra un infortunio e l'altro dell'oca spunta la suggestione Lamela. L'argentino, classe '92, è però un ufo: non è facile pescare nuovi Kakà, Pato o Thiago Silva dal cilindro, l'esperienza insegna che ogni due fenomeni ci scappano cinque o sei operazioni meno fortunate, vedi i vari Cardacio, Viudez, Mattioni e Montelongo.
I Campioni d'Italia però sanno bene che con il mercato non si scherza. Preso Mexes e al lavoro per chiudere gli affari Marchetti e Taiwo, i dirigenti rossoneri devono dedicare la fase più calda dell'estate ai colpi che fanno venire la pelle d'oca. E ci risiamo. Nonostante i troppi infortuni, il brasiliano con il soprannome meno intelligente del panorama calcistico, stuzzica il Milan. Sembra esserci un feeling speciale tra le due parti, ma lo strappo muscolare rimediato da Ganso all'indomani della festa scudetto rossonera potrebbe aver segnato anche uno strappo in quella che sembrava una trattativa destinata ad andare in porto, con i dovuti tempi (non solo burocratici, non dimentichiamo che il calciomercato è anche showbusiness).
Piano B: se dovesse accantonare l'ipotesi Ganso, su chi potrebbe puntare il Diavolo? Beh, il tempismo di Kakà nel mandare affettuosi sms a Galliani nel pieno della festa riapre discorsi mai chiusi legati a un suo possibile ritorno a Milano. Ma se al posto del pastore evangelico arrivasse Pastore, quello vero? L'argentino, paragonato a Kakà sin dal suo arrivo in Italia, a Palermo ha le ore contate. Zamparini dice il contrario, parla di cifre spropositate (40 milioni di euro per uno scarpino), ma l'idea di trattenere il Flaco in rosanero dopo due stagioni è poco credibile, oltre che rappresentare un rischio anche per lui. La Copa America sarà la vetrina ideale per saldare il costo di un'operazione che se non si completa quest'estate può condizionare la carriera di un giocatore che non merita che gli vengano tarpate le ali. Il Palermo ha già dimostrato nell'affare Cavani di saper gestire con intelligenza le proprie risorse, oltre alla capacità di scoprire nuovi talenti. Ergo, se il Milan si convincesse di voler portare a casa l'argentino, difficilmente la volontà del giocatore sarebbe un'avversità.
Rimane il discorso centrocampo: con la plausibile partenza di Pirlo, in scadenza di contratto, è indispensabile ragionare sul fronte arrivi. Kevin Prince Boateng è una garanzia ma il reparto va gestito considerando anche il fattore anagrafico, partendo dai due olandesi che hanno fatto la differenza nel girone di ritorno: Seedorf e Van Bommel, rispettivamente classe 1976 e '77, hanno bisogno di essere accompagnati da forze fresche. Se è vero che Allegri sa di poter puntare, all'occorrenza, sul giovane Merkel, ci sono innesti da cui non si può prescindere, per far fronte ad eventualità come infortuni o squalifiche. Impegnato su tre fronti, il Milan non potrà permettersi di arrivare a sfide clou con l'acqua alla gola, come è successo a White Hart Lane nel ritorno degli ottavi di finale con il Tottenham, quando Boateng giocò con una caviglia malandata. Ecco allora che spuntano i nomi di Constant (la sua stagione con il Chievo ha convinto tutti), Nainggolan e lo stesso Pazienza. Se il primo è favorito, va ricordato che la società non trascura il made in Italy, motivo per cui la trattativa con il Napoli potrebbe avanzare realmente, in particolar modo se oltre a Pirlo dovesse partire Gattuso.
Un'ultima suggestione arriva dalle parole di Berlusconi, che ha promesso di voler investire ancora tanto sulla campagna acquisti, con regali costosi al suo Milan: l'idea che si possa ampliare anche la colonia olandese, allora, non è da accantonare. Un nome su tutti: Arjen Robben. L'ex compagno del connazionale Van Bommel è in rotta con il Bayern Monaco: in rossonero potrebbe trovare l'ennesima rivincita sulla squadra che gli ha sbarrato la strada nelle due ultime edizioni di Champions League. Una vendetta che potrebbe arrivare in un derby, cosa c'è di più bello?
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I Campioni d'Italia però sanno bene che con il mercato non si scherza. Preso Mexes e al lavoro per chiudere gli affari Marchetti e Taiwo, i dirigenti rossoneri devono dedicare la fase più calda dell'estate ai colpi che fanno venire la pelle d'oca. E ci risiamo. Nonostante i troppi infortuni, il brasiliano con il soprannome meno intelligente del panorama calcistico, stuzzica il Milan. Sembra esserci un feeling speciale tra le due parti, ma lo strappo muscolare rimediato da Ganso all'indomani della festa scudetto rossonera potrebbe aver segnato anche uno strappo in quella che sembrava una trattativa destinata ad andare in porto, con i dovuti tempi (non solo burocratici, non dimentichiamo che il calciomercato è anche showbusiness).
Piano B: se dovesse accantonare l'ipotesi Ganso, su chi potrebbe puntare il Diavolo? Beh, il tempismo di Kakà nel mandare affettuosi sms a Galliani nel pieno della festa riapre discorsi mai chiusi legati a un suo possibile ritorno a Milano. Ma se al posto del pastore evangelico arrivasse Pastore, quello vero? L'argentino, paragonato a Kakà sin dal suo arrivo in Italia, a Palermo ha le ore contate. Zamparini dice il contrario, parla di cifre spropositate (40 milioni di euro per uno scarpino), ma l'idea di trattenere il Flaco in rosanero dopo due stagioni è poco credibile, oltre che rappresentare un rischio anche per lui. La Copa America sarà la vetrina ideale per saldare il costo di un'operazione che se non si completa quest'estate può condizionare la carriera di un giocatore che non merita che gli vengano tarpate le ali. Il Palermo ha già dimostrato nell'affare Cavani di saper gestire con intelligenza le proprie risorse, oltre alla capacità di scoprire nuovi talenti. Ergo, se il Milan si convincesse di voler portare a casa l'argentino, difficilmente la volontà del giocatore sarebbe un'avversità.
Rimane il discorso centrocampo: con la plausibile partenza di Pirlo, in scadenza di contratto, è indispensabile ragionare sul fronte arrivi. Kevin Prince Boateng è una garanzia ma il reparto va gestito considerando anche il fattore anagrafico, partendo dai due olandesi che hanno fatto la differenza nel girone di ritorno: Seedorf e Van Bommel, rispettivamente classe 1976 e '77, hanno bisogno di essere accompagnati da forze fresche. Se è vero che Allegri sa di poter puntare, all'occorrenza, sul giovane Merkel, ci sono innesti da cui non si può prescindere, per far fronte ad eventualità come infortuni o squalifiche. Impegnato su tre fronti, il Milan non potrà permettersi di arrivare a sfide clou con l'acqua alla gola, come è successo a White Hart Lane nel ritorno degli ottavi di finale con il Tottenham, quando Boateng giocò con una caviglia malandata. Ecco allora che spuntano i nomi di Constant (la sua stagione con il Chievo ha convinto tutti), Nainggolan e lo stesso Pazienza. Se il primo è favorito, va ricordato che la società non trascura il made in Italy, motivo per cui la trattativa con il Napoli potrebbe avanzare realmente, in particolar modo se oltre a Pirlo dovesse partire Gattuso.
Un'ultima suggestione arriva dalle parole di Berlusconi, che ha promesso di voler investire ancora tanto sulla campagna acquisti, con regali costosi al suo Milan: l'idea che si possa ampliare anche la colonia olandese, allora, non è da accantonare. Un nome su tutti: Arjen Robben. L'ex compagno del connazionale Van Bommel è in rotta con il Bayern Monaco: in rossonero potrebbe trovare l'ennesima rivincita sulla squadra che gli ha sbarrato la strada nelle due ultime edizioni di Champions League. Una vendetta che potrebbe arrivare in un derby, cosa c'è di più bello?
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