Asta per Sanchez, Pozzo: "Non bastano 35 milioni di euro"
CalciomercatoIl patron dell'Udinese chiarisce che per rinunciare al cileno vuole ricevere offerte importanti, anche per il bene del giocatore, che può solo andare in una grande squadra: "Blindare un calciatore è pericoloso, ma se rimane sono contento"
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"Non ci sono richieste per Sanchez, intendo parlare di richieste valide". Gianpaolo Pozzo non sembra dare eccessivo credito all'imminente incontro che i dirigenti del Manchester City avranno con suo figlio Gino (che segue tutte le trattative di mercato dell'Udinese) per cercare di concretizzare la trattativa che riguarda Alexis Sanchez e che ormai va avanti da alcune settimane. L'azionista di riferimento è stato categorico: "Sanchez è un giocatore molto importante - ha detto - ora vediamo quello che può succedere, ma ho già parlato con Alexis e il suo procuratore, credo che alla fine capiranno che non posso regalare l'attaccante. L'offerta che vale non è pervenuta, questa è la verita"'.
Pozzo non parla di cifre, ma assegna a Nino Maravilla un valore di mercato di 40 milioni. Per ora le pretendenti (Barcellona e City su tutte) si sono fermate a poco meno di 30. "E' preferibile che Sanchez rimanga con noi - ha aggiunto Pozzo - se nessuno crede fino in fondo alle sue possibilità, e se non gli si dà il giusto risalto. Se rimane sarei felicissimo. Mi rendo conto che blindare un calciatore è pericoloso, ricordo l'esperienza vissuta con D'Agostino che un anno fa era vicino al Napoli. Lui rinunciò perché si erano fatte vive la Juve prima e il Real Madrid poi. In realtà queste due società non fecero alcuna offerta, D'Agostino rimase all'Udinese anche se, come rendimento, lo perdemmo. Ripeto ancora, io non regalo alcuno dei miei atleti, ecco perché ribadisco - ha sottolineato - che Sanchez sembra destinato a continuare l'avventura con l'Udinese". Lo stesso discorso vale per l'altro atleta bianconero che è sul mercato, Gokhan Inler. "A onor del vero - ha puntualizzato il patron bianconero - qualcuno si è accordato con noi (il Napoli, ndr). Inler però ha chiesto tempo prima di decidere, a questo punto diventa un problema tutto suo, ma se alla fine decidesse di rifiutare le offerte - ha concluso - saremmo ben lieti di aspettarlo a braccia aperte".
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"Non ci sono richieste per Sanchez, intendo parlare di richieste valide". Gianpaolo Pozzo non sembra dare eccessivo credito all'imminente incontro che i dirigenti del Manchester City avranno con suo figlio Gino (che segue tutte le trattative di mercato dell'Udinese) per cercare di concretizzare la trattativa che riguarda Alexis Sanchez e che ormai va avanti da alcune settimane. L'azionista di riferimento è stato categorico: "Sanchez è un giocatore molto importante - ha detto - ora vediamo quello che può succedere, ma ho già parlato con Alexis e il suo procuratore, credo che alla fine capiranno che non posso regalare l'attaccante. L'offerta che vale non è pervenuta, questa è la verita"'.
Pozzo non parla di cifre, ma assegna a Nino Maravilla un valore di mercato di 40 milioni. Per ora le pretendenti (Barcellona e City su tutte) si sono fermate a poco meno di 30. "E' preferibile che Sanchez rimanga con noi - ha aggiunto Pozzo - se nessuno crede fino in fondo alle sue possibilità, e se non gli si dà il giusto risalto. Se rimane sarei felicissimo. Mi rendo conto che blindare un calciatore è pericoloso, ricordo l'esperienza vissuta con D'Agostino che un anno fa era vicino al Napoli. Lui rinunciò perché si erano fatte vive la Juve prima e il Real Madrid poi. In realtà queste due società non fecero alcuna offerta, D'Agostino rimase all'Udinese anche se, come rendimento, lo perdemmo. Ripeto ancora, io non regalo alcuno dei miei atleti, ecco perché ribadisco - ha sottolineato - che Sanchez sembra destinato a continuare l'avventura con l'Udinese". Lo stesso discorso vale per l'altro atleta bianconero che è sul mercato, Gokhan Inler. "A onor del vero - ha puntualizzato il patron bianconero - qualcuno si è accordato con noi (il Napoli, ndr). Inler però ha chiesto tempo prima di decidere, a questo punto diventa un problema tutto suo, ma se alla fine decidesse di rifiutare le offerte - ha concluso - saremmo ben lieti di aspettarlo a braccia aperte".
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