Macché "Giuda" interista: ecco perché Leo è un rossonero doc

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Uno degli striscioni... dedicati a Leonardo dai tifosi rossoneri nel derby di ritorno
I tifosi del Milan espongono uno stendardo contro l'allenatore dell'Inter Leonardo questa sera, 2 aprile 2011, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano prima del derby. 
MATTEO BAZZI / ANSA

Leonardo ha lasciato l'Inter mettendo in difficoltà Moratti per la successione. Prima aveva scucito lo scudetto dalle maglie nerazzurre, perso il derby ed era stato eliminato male dalla Champions. Provocazione: davvero per i milanisti è un traditore?

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di LORENZO LONGHI

Premessa: tutto quello che state per leggere è il frutto di una provocazione. Certo, però, per quanto si tratti semplicemente di un divertissement e non di una articolata teoria del complotto in chiave calcistica, curiosamente tutto quadra, tutto si tiene. Anzi: tout se tient, come si dice in francese. Perché la lingua francese? Lo capirete presto…

Tema: spiegare perché Leonardo, lungi dall’essere un Giuda, è in tutto e per tutto un vero rossonero. Nello svolgimento, tanto vale partire appunto dalla lingua francese, appunto, perché sarà quella della futura quotidianità di Leo. Che, sino al prossimo 2016, sarà il dirigente di punta del Paris Sain Germain made in Qatar, quello della nuova gestione del fondo (Qatar Sports Investments) governato dallo sceicco Al Thani. Leonardo, di punto in bianco, ha così lasciato la panchina dell’Inter e, di conseguenza, Moratti si è trovato senza un allenatore quando meno se lo sarebbe aspettato. Il club nerazzurro è così piombato nel caos. Moratti ha chiamato Bielsa: l’argentino ha detto di no. Ha mandato Branca a Oporto per Villas Boas: il Porto ha detto di no. Ora virerà su un tecnico che, comunque, non sarà una prima scelta né per il presidente né per l’Inter, che si è trovata nell’insolita situazione di non avere un allenatore a meno di venti giorni dal ritiro di Pinzolo, con partenza fissata per il 10 luglio.

Leonardo, dunque, è riuscito a mettere il club in difficoltà come poche volte era accaduto negli ultimi anni. E allora, continuando la provocazione, si può notare come lo abbia fatto dopo essere riuscito a scucire lo scudetto dalla maglia nerazzurra dopo anni di trionfi consecutivi (4 o 5, a seconda di come valutate il titolo 2006), dopo avere portato i Campioni d’Europa ad una poderosa eliminazione in Champions (7-3 per lo Schalke, fra andata e ritorno) e perso il derby di ritorno con un clamoroso 3-0, con il Milan in gol dopo nemmeno un minuto di gioco. Tutti risultati che ai tifosi rossoneri non sono affatto dispiaciuti. Poi, d’accordo, Leo all’Inter ha anche vinto una Coppa Italia. Vabbè, mettiamola così: danni collaterali, li avrebbe chiamati George W. Bush…

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