Non solo Lamela e Alvarez, il vero affare è Rodriguez
CalciomercatoE' il fantasista dell'Independiente, nato nel 1990 e classe da vendere. Meno noto al grande pubblico, per questo ha un costo più accessibile rispetto ad altre stelle come Ganso o Neymar. Con 10 milioni lo si compra. Potrebbe essere il nuovo Pastore
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di AUGUSTO DE BARTOLO
E' quasi passato inosservato, superato, inspiegabilmente dai vari Ricky Alvarez ed Erik Lamela per restare ai suoi colleghi più blasonati d'Argentina. Meno di Ganso, largamente in ombra rispetto a Neymar, addirittura secondo all'uruguayano Alejandro Martinuccio, vice campione sudamericano con il Penarol. L'affare del mercato, specie ora che è stata riabilitata la norma sull'acquisto del secondo extracomunitario, è Patricio Rodriguez. Niente fumo negli occhi ma qualità e classe da vendere per questo "volante" cresciuto nell'Independiente e trasformatosi, nel giro di poco tempo, da promessa in titolare inamovibile. E ciò che non guasta è il costo, molto più accessibile rispetto alle valutazioni che dei propri gioielli hanno fatto il River (15 milioni per Lamela), il San Paolo (80 o giù di lì per i due fenomeni Neymar e Ganso). El "Patito", così soprannominato, lo si porta a casa con al massimo 10 milioni di euro ed è un talento purissimo sul quale vale la pena scommettere.
Un classe 1990 con alle spalle già diverse partite internazionali, in Copa Libertadores e nella Copa Sudamericana. Le caratteristiche sono quelle tipiche del fantasista: brevilineo, bruciante nello scatto, un destro vellutato (anche il sinistro non è male) e all'occorrenza ricopre, senza problemi, il ruolo di attaccante esterno. Uno che farebbe la fortuna di chi pratica il 4-3-3 oppure un modulo che prevede il trequartista sia esso centrale o sulla fascia.
Nato a Quilmes e cresciuto nelle giovanili dei "Rojos", Rodriguez tende ad assomigliare al suo idolo Cristiano Ronaldo, nelle movenze, nell'efficacia delle sue giocate, mai banali. In Argentina ha stupito tutti a suon di gol e di assist. La prima doppietta nella Primera risale al Torneo di Apertura 2009 con due reti, il secondo un destro da fuori area all'incrocio dei pali, che hanno condotto l'Independiente al successo. Le prodezze di "Patito" si sono susseguite nel corso dei mesi: un gol all'Olimpo nel 2-1 per la sua squadra, un'altra rete nel 3-1 al Colon, la doppietta all'Huracan nel 5-1 di fine stagione. Il gol al Deportivo Quito nei gironi della Copa Libertadores è stata la consacrazione internazionale di un giocatore meno inflazionato e dunque con un rapporto qualità-prezzo, al pari di età e rischio scommessa, migliore di quelli menzionati in questa prima parte del calciomercato.
D'altronde, anche nel 2009, si andò a caccia dei grandi nomi e solo l'Inter riuscì a fare il botto con Sneijder, Eto'o e Milito spendendo però cifre considerevoli per giocatori già affermati. Alla Juve arrivò il deludente Diego, al Milan il timido Huntelaar, mentre il Palermo seppe scegliere bene: dall'Huracan per circa 5 milioni giunse in Italia Javier Pastore, allora sconoscuto al grande pubblico, proprio come Patricio "Patito" Rodriguez.
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E' quasi passato inosservato, superato, inspiegabilmente dai vari Ricky Alvarez ed Erik Lamela per restare ai suoi colleghi più blasonati d'Argentina. Meno di Ganso, largamente in ombra rispetto a Neymar, addirittura secondo all'uruguayano Alejandro Martinuccio, vice campione sudamericano con il Penarol. L'affare del mercato, specie ora che è stata riabilitata la norma sull'acquisto del secondo extracomunitario, è Patricio Rodriguez. Niente fumo negli occhi ma qualità e classe da vendere per questo "volante" cresciuto nell'Independiente e trasformatosi, nel giro di poco tempo, da promessa in titolare inamovibile. E ciò che non guasta è il costo, molto più accessibile rispetto alle valutazioni che dei propri gioielli hanno fatto il River (15 milioni per Lamela), il San Paolo (80 o giù di lì per i due fenomeni Neymar e Ganso). El "Patito", così soprannominato, lo si porta a casa con al massimo 10 milioni di euro ed è un talento purissimo sul quale vale la pena scommettere.
Un classe 1990 con alle spalle già diverse partite internazionali, in Copa Libertadores e nella Copa Sudamericana. Le caratteristiche sono quelle tipiche del fantasista: brevilineo, bruciante nello scatto, un destro vellutato (anche il sinistro non è male) e all'occorrenza ricopre, senza problemi, il ruolo di attaccante esterno. Uno che farebbe la fortuna di chi pratica il 4-3-3 oppure un modulo che prevede il trequartista sia esso centrale o sulla fascia.
Nato a Quilmes e cresciuto nelle giovanili dei "Rojos", Rodriguez tende ad assomigliare al suo idolo Cristiano Ronaldo, nelle movenze, nell'efficacia delle sue giocate, mai banali. In Argentina ha stupito tutti a suon di gol e di assist. La prima doppietta nella Primera risale al Torneo di Apertura 2009 con due reti, il secondo un destro da fuori area all'incrocio dei pali, che hanno condotto l'Independiente al successo. Le prodezze di "Patito" si sono susseguite nel corso dei mesi: un gol all'Olimpo nel 2-1 per la sua squadra, un'altra rete nel 3-1 al Colon, la doppietta all'Huracan nel 5-1 di fine stagione. Il gol al Deportivo Quito nei gironi della Copa Libertadores è stata la consacrazione internazionale di un giocatore meno inflazionato e dunque con un rapporto qualità-prezzo, al pari di età e rischio scommessa, migliore di quelli menzionati in questa prima parte del calciomercato.
D'altronde, anche nel 2009, si andò a caccia dei grandi nomi e solo l'Inter riuscì a fare il botto con Sneijder, Eto'o e Milito spendendo però cifre considerevoli per giocatori già affermati. Alla Juve arrivò il deludente Diego, al Milan il timido Huntelaar, mentre il Palermo seppe scegliere bene: dall'Huracan per circa 5 milioni giunse in Italia Javier Pastore, allora sconoscuto al grande pubblico, proprio come Patricio "Patito" Rodriguez.