Tevez, arma per il Milan dei cattivi. Ma con Ibra quanti gol
CalciomercatoC'era una volta il Milan di Kakà, Pato, Van Basten, campioni, bravi ragazzi. Con l'arrivo dell'Apache cambia l'aria: con Cassano e Boateng, quanto lavoro per lo sceriffo Van Bommel... Ma ricordarsi: lui e Zlatan hanno segnato 209 gol in 5 anni. LE FOTO
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C'era una volta il Milan di Kakà, campione, bravo ragazzo, credente. Il marito ideale per qualsiasi figlia, disse di lui Silvio Berlusconi. Quasi profetico perché poi accanto alla sua Barbara si è ritrovato Pato, altro campione e bravo ragazzo di una squadra che prossimamente, con l'arrivo di Carlos Tevez, può trasferire lo spogliatoio in uno dei peggiori bar di Caracas, ma senza avere paura.
Carlito's way to Milan significa che l'argentino chiamato Apache giocherà in compagnia di Ibra: non proprio un santo a leggere la sua autobiografia. E poi Boateng, che di capriole spericolate alle spalle, ne ha più di una. E Cassano? Adesso è in convalescenza dalle sue Cassanate, ma quando torna, ci vorrà un sceriffo a Milanello? Van Bommel avrebbe il fisico, ma forse ricordando quel che fece anni fa al Bernabeu, potrebbe sedersi al tavolo dei cattivi.
Quello giusto per portare la stella sul petto sarebbe Gattuso, ma ancora non è pronto per tornare in campo. C'era una volta il Milan, non solo di Kakà, anche di Costacurta, Maldini, Boban, Van Basten, a cui Berlusconi diceva di tagliare i capelli perché il Milan era un club di stile e di classe. Ora, se di classe si può sempre parlare, lo stile è cambiato: da Van Basten a Ibra. E quando arriverà anche lui (Tevez) per entrare nello spogliatoio e mettere tutti d'accordo servirà Braccio di Ferro, uomo di mare, anzi di porto. Ma a pensarci bene, Massimiliano Allegri da Livorno lo è.
Ma quanti gol tra Ibra e Apache... - Saranno pure jeans, ma di altissima qualità. Ibra-Tevez, ovvero il Milan casual - come lo ha chiamato Galliani - e dal gol facile. Anzi facilissimo: 209 totali in coppia negli ultimi 5 anni, 286 nei vari campionati in tutta la carriera. Numeri da far paura, numeri che portano l'attacco rossonero ai livelli delle altre grandi d'Europa. Sopra di loro, solo i piedi dorati di Messi, per lui e Villa oltre 351 reti nel quinquennio e Ronaldo, che con Higuain si ferma - si fa per dire - a 297. Poi tutti dietro, Juve e Inter, Bayern e i due Manchester.
Ma i numeri - si sa - possono raccontare solo una parte della storia. L'altra, altrettanto bella perché quella emotiva, va costruita e vissuta giorno dopo giorno. Sul campo, intorno al campo. Dove l'entusiasmo di tutti è già irrefrenabile. Grazie allo Zingaro e all'Apache, coppia capace di terrorizzare ogni difesa. E far sognare ogni rossonero. Un destino comune, nei piedi e nell'anima, nel nome del gol. Un destino comune che li porterà ad incontrarsi al Milan, dopo due colpi di mercato da restare a bocca aperta. Basta il si del Citym, e poi Galliani potrà gustarsi il suo ennesimo capolavoro e lo spettacolo dei suoi attaccanti. Ibra e Tevez o Pato e Robinho: il Milan promette balli meravigliosi, non importa se in jeans oppure in frac. Mentre gli altri rischiano di restare nudi.
C'era una volta il Milan di Kakà, campione, bravo ragazzo, credente. Il marito ideale per qualsiasi figlia, disse di lui Silvio Berlusconi. Quasi profetico perché poi accanto alla sua Barbara si è ritrovato Pato, altro campione e bravo ragazzo di una squadra che prossimamente, con l'arrivo di Carlos Tevez, può trasferire lo spogliatoio in uno dei peggiori bar di Caracas, ma senza avere paura.
Carlito's way to Milan significa che l'argentino chiamato Apache giocherà in compagnia di Ibra: non proprio un santo a leggere la sua autobiografia. E poi Boateng, che di capriole spericolate alle spalle, ne ha più di una. E Cassano? Adesso è in convalescenza dalle sue Cassanate, ma quando torna, ci vorrà un sceriffo a Milanello? Van Bommel avrebbe il fisico, ma forse ricordando quel che fece anni fa al Bernabeu, potrebbe sedersi al tavolo dei cattivi.
Quello giusto per portare la stella sul petto sarebbe Gattuso, ma ancora non è pronto per tornare in campo. C'era una volta il Milan, non solo di Kakà, anche di Costacurta, Maldini, Boban, Van Basten, a cui Berlusconi diceva di tagliare i capelli perché il Milan era un club di stile e di classe. Ora, se di classe si può sempre parlare, lo stile è cambiato: da Van Basten a Ibra. E quando arriverà anche lui (Tevez) per entrare nello spogliatoio e mettere tutti d'accordo servirà Braccio di Ferro, uomo di mare, anzi di porto. Ma a pensarci bene, Massimiliano Allegri da Livorno lo è.
Ma quanti gol tra Ibra e Apache... - Saranno pure jeans, ma di altissima qualità. Ibra-Tevez, ovvero il Milan casual - come lo ha chiamato Galliani - e dal gol facile. Anzi facilissimo: 209 totali in coppia negli ultimi 5 anni, 286 nei vari campionati in tutta la carriera. Numeri da far paura, numeri che portano l'attacco rossonero ai livelli delle altre grandi d'Europa. Sopra di loro, solo i piedi dorati di Messi, per lui e Villa oltre 351 reti nel quinquennio e Ronaldo, che con Higuain si ferma - si fa per dire - a 297. Poi tutti dietro, Juve e Inter, Bayern e i due Manchester.
Ma i numeri - si sa - possono raccontare solo una parte della storia. L'altra, altrettanto bella perché quella emotiva, va costruita e vissuta giorno dopo giorno. Sul campo, intorno al campo. Dove l'entusiasmo di tutti è già irrefrenabile. Grazie allo Zingaro e all'Apache, coppia capace di terrorizzare ogni difesa. E far sognare ogni rossonero. Un destino comune, nei piedi e nell'anima, nel nome del gol. Un destino comune che li porterà ad incontrarsi al Milan, dopo due colpi di mercato da restare a bocca aperta. Basta il si del Citym, e poi Galliani potrà gustarsi il suo ennesimo capolavoro e lo spettacolo dei suoi attaccanti. Ibra e Tevez o Pato e Robinho: il Milan promette balli meravigliosi, non importa se in jeans oppure in frac. Mentre gli altri rischiano di restare nudi.