Campionato Sub 20, l'Argentina sub tutti. E il mercato frena
CalciomercatoIl torneo sudamericano doveva lanciare la nuova generazione di talenti e animare le trattative invernali, ma per la Selección sta diventando un incubo: due sconfitte e un pari nelle prime tre partite. E i posti per i Mondiali sono solo quattro
di Emiliano Guanella
da Buenos Aires
Doveva essere il campionato della consacrazione di una nuova generazione di talenti in erba, interessanti anche in chiave mercato, si sta trasformando in un vero e proprio incubo calcistico per i tifosi argentini. La nazionale under 20 ha iniziato nel peggior dei modi il torneo sudamericano di categoria che si gioca in casa, a Mendoza e San Juan, e che concede quattro posti (su dieci partecipanti) per i Mondiali giovanili che si disputeranno in luglio di Turchia.
Due sconfitte nelle prime due partite, contro il Cile, che pure ha giocato metà del secondo tempo con nove giocatori e contro il Paraguay, un pareggio contro la modesta Bolivia; ora solo un miracolo potrà salvare la baby biancoceleste. La squadra allenata da Marcello Trobbiani, che a questo punto rischia il posto, prometteva bene, con il gioiellino Juan Manuel Iturbe (nella foto), che gioca nel Porto, e la promessa Centurion, oltre a Vietto e Iturbe.
Nulla di fatto, il declino del calcio giovanile argentino sembra inarrestabile e appaiono sempre più lontani i trionfi degli anni scorsi, quattro titoli mondiali e due ori olimpici nel periodo compreso fra il 1995 e il 2007. Erano generazioni dorate, ad iniziare dal ciclo vincente di Josè Peckerman, un tecnico che in molti, a Buenos Aires e dintorni, oggi rimpiangono: con lui hanno debuttato i vari Sorin, Samuel, Placente, Riquelme, Burdisso, Saviola, D'Alessandro, Aguero. Con il suo successore Checho Batista (oro a Giochi di Pechino 2008) trionfava invece la stella nascente di Lionel Messi, assieme a Mascherano, Gago, Zabaleta e lo stesso Aguero.
Poi è iniziata la grande crisi, con la mancata qualificazione ai mondiali del 2009, l'eliminazione nei quarti ai mondiali del 2011 in Colombia, l'assenza ai Giochi di Londra. Questa quasi sicura esclusione, l'Argentina deve sperare in una combinazione di risultati per acciuffare la qualificazione alla seconda fase e lo spettacolo deludente visto in campo, squadra corta, difesa ferma, troppo individualismo in attacco, sono l’ennesima doccia fredda in un paese che pur continua a sfornare talenti da esportazione, non ultimo la sorpresa Icardi, che la Sampdoria non ha voluto cedere per la competizione. Mauro, subito dopo la doppietta a Torino contro la Juventus aveva ammesso di esserci rimasto male per non aver potuto partecipare al torneo ma si era detto fiducioso di poter fare bene nel mondiale in terra turca. Ma a quei Mondiali l'Argentina sembra proprio che non ci arriverà.
da Buenos Aires
Doveva essere il campionato della consacrazione di una nuova generazione di talenti in erba, interessanti anche in chiave mercato, si sta trasformando in un vero e proprio incubo calcistico per i tifosi argentini. La nazionale under 20 ha iniziato nel peggior dei modi il torneo sudamericano di categoria che si gioca in casa, a Mendoza e San Juan, e che concede quattro posti (su dieci partecipanti) per i Mondiali giovanili che si disputeranno in luglio di Turchia.
Due sconfitte nelle prime due partite, contro il Cile, che pure ha giocato metà del secondo tempo con nove giocatori e contro il Paraguay, un pareggio contro la modesta Bolivia; ora solo un miracolo potrà salvare la baby biancoceleste. La squadra allenata da Marcello Trobbiani, che a questo punto rischia il posto, prometteva bene, con il gioiellino Juan Manuel Iturbe (nella foto), che gioca nel Porto, e la promessa Centurion, oltre a Vietto e Iturbe.
Nulla di fatto, il declino del calcio giovanile argentino sembra inarrestabile e appaiono sempre più lontani i trionfi degli anni scorsi, quattro titoli mondiali e due ori olimpici nel periodo compreso fra il 1995 e il 2007. Erano generazioni dorate, ad iniziare dal ciclo vincente di Josè Peckerman, un tecnico che in molti, a Buenos Aires e dintorni, oggi rimpiangono: con lui hanno debuttato i vari Sorin, Samuel, Placente, Riquelme, Burdisso, Saviola, D'Alessandro, Aguero. Con il suo successore Checho Batista (oro a Giochi di Pechino 2008) trionfava invece la stella nascente di Lionel Messi, assieme a Mascherano, Gago, Zabaleta e lo stesso Aguero.
Poi è iniziata la grande crisi, con la mancata qualificazione ai mondiali del 2009, l'eliminazione nei quarti ai mondiali del 2011 in Colombia, l'assenza ai Giochi di Londra. Questa quasi sicura esclusione, l'Argentina deve sperare in una combinazione di risultati per acciuffare la qualificazione alla seconda fase e lo spettacolo deludente visto in campo, squadra corta, difesa ferma, troppo individualismo in attacco, sono l’ennesima doccia fredda in un paese che pur continua a sfornare talenti da esportazione, non ultimo la sorpresa Icardi, che la Sampdoria non ha voluto cedere per la competizione. Mauro, subito dopo la doppietta a Torino contro la Juventus aveva ammesso di esserci rimasto male per non aver potuto partecipare al torneo ma si era detto fiducioso di poter fare bene nel mondiale in terra turca. Ma a quei Mondiali l'Argentina sembra proprio che non ci arriverà.