L'Innominato Maupay e i suoi fratellini in giro per l'Europa

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Neal Mapuay segna il gol decisivo nella sfida con l'Evian (foto Getty)
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Dalle giovanili alla prima squadra nei maggiori campionati europei. E' il destino incrociato di tanti calciatori ancora minorenni che mirano a conquistarsi un posto nei top club d'Europa: dall'attaccante "senza nome", a Romagnoli e Donkor, alla Premier

L'Innominato ha finalmente un nome, anche sulla maglia. Si tratta di Neal Maupay, attaccante francese del Nizza nato a Versailles il 14 agosto 1996 e che fino a poche settimane fa scendeva in campo con il numero 33 stampato sulla schiena, ma senza il nome. Da qui il soprannome affibbiatogli dai media transalpini. “Colpa” della giovanissima età e del tipo di contratto stipulato con la società della Costa Azzurra. Poco male: Neal ha esordito alla grandissima in Ligue1 a settembre e segnato il suo primo gol, decisivo, al 91’ contro l’Evian in dicembre diventando il secondo marcatore più giovane della storia del massimo campionato francese. Ad oggi ha collezionato 8 presenze e due reti, la seconda con un nuovo numero sulla schiena – il 18 – ed il proprio cognome sulla maglia. Superfluo, ormai, dato che a Nizza e in Francia lo conoscevano già tutti.

Neal è in buona compagnia: sono tanti gli under-18 che stanno lentamente conquistandosi un posto nei club dei campionati più importanti d’Europa. In questo caso merito, più che colpa, del fair play finanziario e delle scommesse su cui tanti club si vedono costretti a puntare per la prima squadra. Il Nizza, in questo senso, è un esempio virtuoso: 4 campionati vinti negli anni ’50, il fallimento all’inizio degli anni ’90, la retrocessione e il lento rilancio, fino al quarto posto attuale in classifica dietro top club come il PSG, il Lione e il Marsiglia con una rosa zeppa di ragazzi al di sotto dei 25 anni e un nuovo eco stadio - l'Allianz Riviera - in costruzione che dovrebbe essere pronto per la nuova stagione.

Un altro campionato propenso da sempre a dare spazio ai giovanissimi è la Premier. Nella prima metà della stagione in corso hanno esordito in club come Chelsea e Liverpool due giovanissimi di cui è impossibile pensare che non sentiremo parlare: Nathan Akè ( 18 febbraio 1995) con la maglia dei Blues e Jerome Sinclair (20 settembre 1996) con i Reds. Il primo, un difensore olandese cresciuto nel Feyenoord e capitano delle varie rappresentative giovanili del proprio paese nelle quali ha giocato, ha esordito il 26 dicembre 2012 in Premier, il secondo è diventato il più giovane esordiente della storia del proprio club il 26 settembre 2012 durante il terzo turno di League Cup dopo essersi messo in mostra nella NextGen Series.

E in Italia? Ci pensa Zeman, come sempre, a gettare nella mischia i giovanissimi. Chiedere ad Alessio Romagnoli, nato il 12 gennaio 1995, diciottenne da pochi giorni, ma aggregato alla prima squadra già dal ritiro pre campionato. Esordio da titolare e ’90 minuti contro l’Atalanta in Coppa Italia, esordio in Serie A pochi giorni dopo contro il Milan. Un altro che ama lavorare coi giovani, avendo raccolto grandi soddisfazioni con la Primavera, è l’allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni, cui Isaak Donkor – 15 agosto 1995 – deve il proprio esordio in Europa League, a novembre contro il Rubin Kazan. Dal vivaio al palcoscenico della prima squadra: e se i top player li avessimo già in casa?

(M.V.)