Il "Pitbull" Medel, M'Vila e Dodò: le facce nuove dell'Inter

Calciomercato
Medel, M'Vila e Dodò: dopo Vidic l'Inter aggiunge questi tre innesti (Getty Images)
mede_mvila_dodo_getty

Dopo la presentazione di Vidic, la dirigenza nerazzurra ha calato il tris sul mercato: arrivano il cileno tuttofare, grintoso e dal cartellino facile. Il francese che ha perso il giro della nazionale per colpa di una serata in disco e il terzino ex Roma

(L.C.) - I giorni di mercato prima del ritiro di Pinzolo hanno imposto un'accelerazione alla dirigenza dell'Inter, che in un paio di giorni ha praticamente chiuso tre trattative. Così, dopo la presentazione di Vidic, ecco che Mazzarri avrà a disposizione Gary Medel, Yann M'Vila e Dodò. Tre nuovi tasselli per l'Inter del presente, che in questo momento scenderebbe in campo così.


GARY MEDEL
Cileno, classe 1987. Arriva dal Cardiff in prestito con diritto di riscatto obbligatorio legato alle presenze e stabilito attorno ai 10 milioni: per lui un contratto da 1,8 milioni a stagione. I suoi soprannomi sono il suo biglietto da visita: "Pitbull" o "Gattuso cileno". Insomma, uno che non molla un pallone, e che in carriera ha già collezionato 13 cartellini rossi, nelle esperienze tra Universidad Catolica, Boca Juniors, Siviglia e Cardiff. Alto 171 cm, a dispetto della statura è formidabile nei palloni alti. Centrocampista davanti alla difesa, nel Cile gioca sempre nella difesa a tre: lo provò lì Bielsa, lo ha utilizzato lì anche Sampaoli in questo ultimo Mondiale, dove ha giocato alla grande. Acquistato anche per questa duttilità, oltre che per la personalità da vero duro (nel suo "palmares" anche un arresto per rissa fuori da un supermercato, con denuncia poi ritirata). È il quarto cileno della storia dell'Inter, dopo Zamorano, Pizarro e Jimenez. Con la nazionale sudamericana vanta già 62 presenze e 5 gol. Ha lasciato il segno più profondo nei due anni al Siviglia: idolo dei tifosi, nel 2011 annullò Messi in una partita col Barcellona.


YANN M'VILA
Francese, classe '90. Un bad-boy, come si dice di questi tempi. Origini congolesi per questo pilastro di centrocampo, 182 cm per oltre 80 chili, dotato di doti tecniche importanti, di buon tiro e soprattutto di una propensione naturale a giocare davanti alla difesa e a dirigere le ripartenze della squadra. Cresciuto nel Rennes, deve la sua fama soprattutto alla vicende extra-calcistiche: ha all'attivo un arresto per rissa e una squalifica per due anni da tutte le nazionali francesi. Andiamo con ordine. Ragazzo prodigio, a 20 anni ha sfiorato la convocazione ai Mondiali, tagliato all'ultimo da Domenech. Nel 2012 i fatti che gli cambiano la carriera. Gioca gli Europei con la nazionale maggiore, Blanc lo sostituisce nei quarti contro la Spagna e lui, uscendo, si rifiuta di dargli la mano. Poi torna a giocare in Under 21 ma prima del ritorno dello spareggio per accedere alle fasi finali con la Norvegia esce di notte dal ritiro assieme a Niang, Griezmann, Mavinga e Ben Yedder. Fanno ritorno all'alba, ma alcune foto su Facebook li incastrano (e la Francia perderà poi lo spareggio). M'Vila si becca una squalifica di due anni da tutte le nazionali francesi, ridotta e terminata il 1 marzo 2014. Sempre nel 2012, durante una festa nella sua abitazione, picchia un suo amico diciassettenne. Passa una notte in carcere e si becca una denuncia per aggressione. Dal gennaio 2013 gioca in Russia nel Rubin Kazan, che lo ha acquistato dal Rennes per 12 milioni. Ora l'avventura in nerazzurro (prestito con diritto di riscatto fissato a 9 milioni). Vuole solo l'Inter, sperando che le notti milanesi non gli portino altri cattivi consigli.


DODO'
Josè Rodolfo Pires Ribeiro, per tutti Dodò. Classe 1992, brasiliano nato a Campinas, la città di Careca. Mancino naturale, terzino sinistro che può agire da esterno del centrocampo a cinque. Sboccia nel Corinthians e dopo un prestito al Bahia sbarca alla Roma nel 2012, che lo acquista dopo aver ammirato la sua facilità di corsa e il buon piede. Debutta con Zeman e colleziona 15 presenze. Nell'ultima stagione, con Garcia, 19 presenze da titolare in campionato: ma in giallorosso quest'anno sarebbe stato chiuso dagli arrivi di Cole ed Emanuelson. Arriva all'Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni. Completa la batteria degli esterni di Mazzarri, l'unico mancino. Lui può giocare solo a sinistra, Jonathan solo a destra, mentre Nagatomo e D'Ambrosio sono ambivalenti. Il 16 luglio 2011 la sua carriera ha subito un brutto stop: rottura del legamento crociato del ginocchio. Nella torunée della Roma dello scorso maggio, una distorsione al ginocchio ha fatto tremare tutti, ma si è trattato solo di uno spavento.