Matto mercato: tanti milioni per i portieri (di riserva)

Calciomercato
Da Ochoa a Navas: sette portieri che hanno infiammato il mercato (Getty Images)
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Il Barcellona ha speso 27 milioni per acquistare due numeri 1, il Real 10 per una riserva, l'Atletico ha preso Oblak e cerca Ochoa, oltre a Scuffet. Cosa succede? Investimenti importanti anche per i portieri di riserva. E così nascono i dualismi

di Luciano Cremona

L'onda lunga del Mondiale si infrange, inevitabilmente, sulle idee di mercato. E se è vero, come è vero, che quello brasiliano è stato anche, e soprattutto, il Mondiale dei portieri (Neuer, Krul, Howard, Ochoa, Navas ecc), ecco che forse riusciamo a spiegarci come mai tante big hanno sborsato cifre molto importanti per numeri 1... e numeri 12. Inaugurando così una nuova tendenza: non basta più il titolare inamovibile in porta con alle spalle un fidato e low cost portiere di riserva. Scatta così l'ora dei dualismi.

Real, una porta per tre
- José Mourinho aveva osato attaccare il trono di Casillas mettendogli in competizione Diego Lopez, anzi preferendogli proprio quest'ultimo. Scelta condivisa (in campionato) anche da Ancelotti. Ora il Real Madrid ha sborsato 10 milioni di euro per quello che è stato uno dei migliori portieri del Mondiale: Keylor Navas, mistico numero 1 della Costa Rica, prelevato dal Levante. E così da un duello a due per un posto tra i pali, la Casa Blanca vedrà una lotta a tre. Lopez partirà? Non a giudicare dalle parole del suo procuratore. Casillas se ne starà in panchina per un'altra stagione? Forse. Di sicuro Navas corona un sogno e avrà lo slancio di un Mondiale perfetto. Sul portiere della Costa Rica c'era, forte, l'interesse del Bayern Monaco: Guardiola lo voleva come secondo di Neuer. E come numero 12 i bavaresi hanno pensato anche a Perin. All'Allianz, però, si tratterebbe solo di fare la riserva e di giocare la Coppa di Germania.

Barcellona: due titolari? - Che questa sarebbe stata la prima stagione senza Victor Valdes tra i pali era risaputo, al di là dell'infortunio. I blaugrana hanno scelto il portiere tedesco Mar-André ter Stegen, pagato 15 milioni dal Borussia Moenchengladbach, come numero 1. Una scelta coraggiosa, visto che ter Stegen è un classe '92, ma non è stato chiamato da Loew come terzo portiere per il Mondiale (al suo posto c'era Zieler). Così la dirigenza blaugrana ha scelto di affiancargli Claudio Bravo, reduce dallo strepitoso Mondiale con il Cile. Bravo, classe '83, è stato acquistato dalla Real Sociedad per 12 milioni di euro. E Luis Enrique non ha certo contribuito a sgombrare il campo dai dubbi su chi sarà il titolare. "Per ciò che conosco fino ad ora, il titolare ad oggi sarebbe Masip (il portiere della cantera, ndr). Bravo e ter Stegen si giocheranno il posto, hanno caratteristiche differenti. Ma con loro ricordiamoci, c'è anche Masip". Insomma, un vero e proprio rebus.

L'ingombrante Courtois
- Il prestito è finito: non ci saranno più questioni assurde legate al dualismo Chelsea-Atletico Madrid. Mourinho si trova in casa uno dei primi cinque portieri del mondo, Courtois, appunto, e Petr Cech, non certo da pensionare. Due portieri titolarissimi, insomma. Anche l'Atletico è dovuto correre ai ripari per rimpiazzare il belga. Preso Oblak (sloveno, classe '93) dal Benfica per 16 milioni, ora i colchoneros stanno cercando di affiancargli l'eroe messicano dei Mondiali, Ochoa (classe '85). Ed è fallito l'assalto a Scuffet, per espressa volontà della famiglia del giovanissimo portiere italiano.

Dualismi anche in Italia - Non solo estero. Anche in Italia, ultimamente, i club stanno puntando su una coppia di portieri in cui entrambi sono potenzialmente titolari. È il caso del Milan, che ha ingaggiato Agazzi, il quale farà concorrenza al veterano Abbiati (mentre Gabriel scalpita). Alla Lazio quest'anno si è aperto il dualismo tra Marchetti e Berisha. La Fiorentina forse non ha ancora imparato a fidarsi ciecamente di Neto e ha acquistato il nazionale romeno Tatarusanu: "Sono motivato dalla concorrenza", le sue prime parole. Il Napoli nella scorsa stagione ha ingaggiato Reina, in prestito, e acquistato Rafael. E quest'anno vorrebbe ripartire con questa coppia. E la stessa Udinese, l'anno scorso, ha convissuto con l'esplosione di Scuffet e la panchina di Brkic.

Competizione o tranquillità - Chiudiamo con una domanda. Meglio dare al portiere tutta la tranquillità del mondo, assicurandogli il posto da titolare? Oppure è conveniente tenere tutti sulla corda e mettere in competizione anche gli estremi difensori, nonostante il ruolo delicato? Difficile dirlo. Di sicuro un buon esempio del recente passato è l'Inter del triplete, con Julio Cesar titolarissimo e Toldo a coprirgli le spalle, senza puntare i piedi. Funzionò.