Galliani e quelli che "restano al 99,9%". Ma vengono venduti
CalciomercatoAnche con Balotelli si ripete la profezia al contrario dell'amministratore delegato rossonero: chi "rimane al Milan" con quella percentuale, alla fine parte. Mario è l'ultimo caso: prima di lui Kakà, Ibra, Thiago Silva e Ancelotti...
Sembra quasi una condanna. Una sentenza inappellabile. Quando il giudice la pronuncia, vuol dire che non c’è più scampo: le cose andranno all’esatto opposto. Quando Adriano Galliani dice che un giocatore (o un allenatore) del Milan “resta al 99%”, c’è da aspettarsi che alla fine se ne andrà. Il bizzarro rapporto dell’ad rossonero con la statistica trasforma quello 0,1%, che dovrebbe corrispondere a “quasi impossibile”, in una certezza matematica.
L’ultimo caso è quello di Balotelli. Appena una settimana fa il dirigente milanista giurava che “al 99,8% periodico” Mario sarebbe rimasto. Come era prevedibile si è verificato il contrario, e oggi il centravanti della Nazionale è un giocatore del Liverpool. Stesso discorso a fine maggio, quando si iniziava a parlare del destino di Kakà: allora le quotazioni del brasiliano a Milano erano addirittura del “99,9% periodico”, ma anche in quel caso Galliani si sbagliava, perché due mesi dopo Ricky è stato liberato per andare a giocare nell’Orlando, con una parentesi al San Paolo.
Quella delle percentuali gallianesche non proprio attendibili non è una novità di questa stagione. Due estati fa, in una doppia profezia dall’esito catastrofico, l’amministratore milanista a inizio giugno garantiva sul futuro di Ibrahimovic e Thiago Silva: “Rimarranno con noi al 99,9%” disse, salvo poi consegnare entrambi agli sceicchi sotto la Tourre Eiffel.
La preveggenza di Galliani è valsa in passato anche per gli allenatori. Come quando a marzo 2009 affermò che Ancelotti sarebbe rimasto – sempre, neanche a dirlo, al 99,9% -, mentre il tecnico già si accordava con Abramovich per diventare il coach del Chelsea.
Anche con Balotelli è finita come c’era da aspettarsi. E a questo punto i tifosi del Milan dovrebbero aver capito che Adriano Galliani, quando si tratta di calciomercato, dice sempre la verità. O almeno il 99,9% delle volte.
L’ultimo caso è quello di Balotelli. Appena una settimana fa il dirigente milanista giurava che “al 99,8% periodico” Mario sarebbe rimasto. Come era prevedibile si è verificato il contrario, e oggi il centravanti della Nazionale è un giocatore del Liverpool. Stesso discorso a fine maggio, quando si iniziava a parlare del destino di Kakà: allora le quotazioni del brasiliano a Milano erano addirittura del “99,9% periodico”, ma anche in quel caso Galliani si sbagliava, perché due mesi dopo Ricky è stato liberato per andare a giocare nell’Orlando, con una parentesi al San Paolo.
Quella delle percentuali gallianesche non proprio attendibili non è una novità di questa stagione. Due estati fa, in una doppia profezia dall’esito catastrofico, l’amministratore milanista a inizio giugno garantiva sul futuro di Ibrahimovic e Thiago Silva: “Rimarranno con noi al 99,9%” disse, salvo poi consegnare entrambi agli sceicchi sotto la Tourre Eiffel.
La preveggenza di Galliani è valsa in passato anche per gli allenatori. Come quando a marzo 2009 affermò che Ancelotti sarebbe rimasto – sempre, neanche a dirlo, al 99,9% -, mentre il tecnico già si accordava con Abramovich per diventare il coach del Chelsea.
Anche con Balotelli è finita come c’era da aspettarsi. E a questo punto i tifosi del Milan dovrebbero aver capito che Adriano Galliani, quando si tratta di calciomercato, dice sempre la verità. O almeno il 99,9% delle volte.