Quella volta che Destro sostituì Balo... giocando nell'Inter

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Mattia Destro e Mario Balotelli insieme in Nazionale durante uno stage (Foto Getty)
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Che incroci, tra i due attaccanti: oggi Mario ha lasciato il Milan e Mattia è tra i candidati per la sua sostituzione. Ma già ai tempi degli Allievi facevano la "staffetta" e nel 2008 vinsero insieme un "Viareggio", decidendolo dal dischetto

di Vanni Spinella

Non sarebbe una staffetta inedita, se Mattia Destro approdasse veramente al Milan colmando il vuoto lasciato da Balotelli. La prima volta che i due si diedero il cambio era il 22 ottobre del 2006, ed entrambi indossavano la maglia dell’Inter. Campionato Allievi Nazionali, quinta giornata, Inter-Piacenza 3-0: al 27’ della ripresa Bernazzani richiama in panchina Mario, allora ancora Barwuah, e inserisce Mattia.

La prima staffetta - Un quarto d’ora abbondante per restituire fiducia al piccolo Destro che rientrava dopo un mese fermo per infortunio. Quale occasione migliore di una partita già chiusa dopo pochi minuti del secondo tempo? All’epoca, in Italia, ancora non si usava portarsi a casa il pallone dopo una tripletta, perché altrimenti sarebbe spettato proprio a Mario Barwuah Balotelli, che si procura e segna un rigore dopo 17’ e chiude la gara all’inizio della ripresa (6’ e 16’), esaltato da un modulo, il 4-2-3-1, studiato apposta per fargli finalizzare il gioco. Anni dopo, al Milan, Berlusconi gli rinfrescherà il concetto di prima punta…

Super-mini-Mario - Da quel giorno del 2006 continuano a sfiorarsi, Balotelli e Destro, ma è probabilmente destino che la coppia orgoglio della “cantera” nerazzurra e che doveva assicurare all’Inter dieci anni di gol e sonni tranquilli non si debba ricomporre. Il primo a scappare, manco a dirlo, fu Mario: dopo quell’Inter-Piacenza gioca con gli Allievi solo il girone di andata, spesso in coppia con Destro, ed è sempre una festa. Mario va in gol nel 2-0 al Monza e nell’1-1 con la Pro Sesto, firma l’1-0 con la Cremonese e il Lumezzane (sua ex-squadra), fa doppietta alla Reggiana (2-2). In tre occasioni vanno a segno entrambi, con i tabellini che rendono bene l'idea del duopolio. Inter-Pro Patria 3-1 (un gol a testa), Inter-Pro Sesto 3-0 (Balotelli e doppietta di Destro), Legnano-Inter 0-4 (doppietta di Balotelli e rete finale di Destro).

Quel derby con Paloschi - A gennaio è chiaro che gli Allievi vadano troppo stretti a Balotelli, che saluta i compagni e sale nella Primavera di Esposito, trascinandola alla vittoria in campionato (1-0 alla Sampdoria nella finale scudetto, gol su rigore di Balotelli all’89°: sì, li tirava benino anche a diciassette anni non ancora compiuti). Mario tornerà a far visita agli ex-compagni solo in occasione del derby di ritorno, reclutato per tentare il sorpasso in classifica ai danni della banda di Chicco Evani che poi andrà a vincere il titolo Allievi. Bernazzani gli ridisegna l’Inter attorno (difesa a 3 mazzarriana guidata da Luca Caldirola e Destro-Barbosa a supporto del figliol prodigo), ma finisce 0-0: i nerazzurri restano dietro, a secco sia uno svogliato Balotelli che il suo dirimpettaio Paloschi, che a molti ricorda già Inzaghi. Mario ormai è “grande”, l’anno dopo Mancini lo aggregherà alla prima squadra: spreca anche un’occasione nel recupero, lanciato da una spizzata di Destro: difesa rossonera bruciata, portiere saltato, palla a lato. Per sua “fortuna” l’arbitro aveva visto un fuorigioco…

Rigoristi perfetti - Per stuzzicare Mario serve più di un derby contro la squadra per cui tifa. Il Torneo di Viareggio del 2008 è l’occasione per rivedere Balo e Destro insieme, ancora vittoriosi. L’Inter solleva la Coppa dopo la finale contro l’Empoli vinta ai rigori: 2-2 (doppietta di Balotelli, capocannoniere del torneo) dopo 120’, con Destro che entra al 116’ apposta per calciare dal dischetto. Destro, Siligardi, Napoli, Caldirola, Balotelli è la sequenza perfetta che, complice l’errore dell’empolese Hemmy, dà il successo all’Inter. Mario risaluta l’amico Mattia e riprende il suo percorso: Inter, City, Milan, Liverpool. Magari un giorno ci si rivede, magari ci si sfiora soltanto.