Dybala e Vazquez, l'oro di Palermo da blindare fino a giugno

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Gianluca Di Marzio

Vazquez e Dybala l'oro del Palermo (Getty)
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LE IDI DI MARZIO. Sono i trascinatori della squadra di Iachini che sta facendo un campionato al di sopra delle aspettative. Bene ha fatto Zamparini a dare fiducia all'allenatore che ha valorizzato al meglio i suoi giocatori di maggior talento

Dybala e Vazquez. Come pane e panelle. Il bello del Palermo e il buono di Palermo. Guardi la classifica e salta all'occhio quella macchia rosa sulla parte sinistra. 25 punti, accipicchia. Gli stessi del Milan, tutto vero. E lo stesso allenatore di inizio campionato, sarà uno scherzo? Zamparini non sarà cambiato, ma questa volta ha pensato fino a duecento. Voleva intervenire dopo Empoli (3-0 e arrivederci), ha chiamato Reja e Guidolin, poi ha capito che Iachini non meritava il solito esonero riservato ai dipendenti della sua panchina. Beppe è un suo pupillo dai tempi di Venezia: Novellino era l'allenatore, Iachini soprannominato "cagnaccio" in mezzo al campo perché mordeva le caviglie di tutti, Schwoch a fare gol davanti. In B. Poi, dopo la promozione, sempre quel biondo tappabuchi a fare da chioccia a Recoba in affitto dall'Inter. Salvezza e Novellino confermato per due anni di fila, un record per Zampa. Iachini idolo della laguna, promosso poi a guidare la gondola calcistica in un baleno.

Perché quel presidente che li mangia (gli allenatori), è lo stesso che li inventa quasi dal nulla. O comunque li sa scegliere. Ventura e Zac agli esordi, più Prandelli e Spalletti, una lista infinita. E Iachini poi richiamato a Palermo, vincitore come richiesto. E adesso, lasciatelo lavorare. Magari senza smontargli il giocattolo: Sorrentino può partire (Bologna) per ridurre gli ingaggi o magari per accontentare Vazquez e Dybala nei rinnovi in discussione. Per il Mudo, ci siamo quasi: dettagli da sistemare e occhi della Juve solo di ammirazione. Per Dybala, l'iradiddio, va meno spedita la questione del prolungamento, prima vanno sistemate vecchie pendenze (pagamento di percentuali) ancora sul tavolo di trattativa. Gennaio comunque terminerà senza scossoni o pericoli di cessione, Paulino resterà. Ancora pane e panelle, almeno fino al primo sole caldo di Mondello.