"Eto'o vieni in Sampdoria", è un film a lieto fine
CalciomercatoLE IDI DI MARZIO. Lo sarà anche quello che gli ha promesso Ferrero, con incasso diviso a metà come i diritti di immagine, per convincerlo ad accettare i blucerchiati. Una storia incredibile compreso il prestito della giacca per dare la notizia
Un prestito l'ho concluso anch'io. Chiedendo la giacca a Mario Giunta, ma senza diritto di riscatto. Ero appena tornato in redazione dopo il solito giro negli hotel, ore 17.15 circa. Maglione e camicia, non potevo andare in onda così. "Vai, è fatta per Eto'o", la conferma giusta via sms, la notizia tanto attesa dai tifosi della Samp. La giacca - grigia - mi stava un po' stretta, ma l'importante era comunicare il prima possibile l'avvenuto accordo. A Parigi, si era infatti concluso da pochissimo il vertice del primo bacio, quello tra Samuel e la maglia blucerchiata. Una scelta di vita, non certo economica. Erano altre le offerte più ricche: 3 milioni per 3 anni dal Fenerbahce, 4 per 2 dal Santos, 5 per 3 dai Cosmos, provare per credere.
Ma lo zio Sam voleva tornare a casa, l'Italia, dove la sua famiglia ha continuato a vivere mentre lui girava il mondo. E Ferrero l'ha contagiato con il suo entusiasmo. "Benvenuto in Sampdoria... ti prometto che faremo un film insieme sulla tua vita", dividendo gli incassi. Come i diritti d'immagine. Ognuno ha dato il suo contributo, da Osti a Romei, da Vigorelli a George Gardi (grande amico del giocatore, determinante nel convincerlo a scegliere Genova e ancora la serie A). Senza dimenticare Miha e la sua telefonata dello scorso week end. Così Eto'o ha detto sì, mettendosi in testa di debuttare proprio a San Siro contro la sua vecchia Inter. E scaldandosi già per il derby contro il Genoa di Gasperini, il suo ultimo allenatore nerazzurro. Un feeling mai nato tra i due, nonostante le smentite diplomatiche. Già dal ritiro estivo, quando Gasp chiese a Samuel un lavoro di sacrificio che lui non era più disposto a garantire. E non mancarono scintille ed attriti negli spogliatoi, raccontano i muri.
Un'altra iniezione di adrenalina di cui il derby della Lanterna già di per sé non avrebbe bisogno. "Seguimi, ti porto in Sampdoria", così Ferrero lo ha intanto preso per mano, con quel motto che sta diventando un ritornello tra gli addetti ai lavori. "In"e non "alla" Sampdoria, questione di feeling. E di una simbiosi che ha colpito anche Samuel Eto'o. Attore protagonista di un film a lieto fine.
Ma lo zio Sam voleva tornare a casa, l'Italia, dove la sua famiglia ha continuato a vivere mentre lui girava il mondo. E Ferrero l'ha contagiato con il suo entusiasmo. "Benvenuto in Sampdoria... ti prometto che faremo un film insieme sulla tua vita", dividendo gli incassi. Come i diritti d'immagine. Ognuno ha dato il suo contributo, da Osti a Romei, da Vigorelli a George Gardi (grande amico del giocatore, determinante nel convincerlo a scegliere Genova e ancora la serie A). Senza dimenticare Miha e la sua telefonata dello scorso week end. Così Eto'o ha detto sì, mettendosi in testa di debuttare proprio a San Siro contro la sua vecchia Inter. E scaldandosi già per il derby contro il Genoa di Gasperini, il suo ultimo allenatore nerazzurro. Un feeling mai nato tra i due, nonostante le smentite diplomatiche. Già dal ritiro estivo, quando Gasp chiese a Samuel un lavoro di sacrificio che lui non era più disposto a garantire. E non mancarono scintille ed attriti negli spogliatoi, raccontano i muri.
Un'altra iniezione di adrenalina di cui il derby della Lanterna già di per sé non avrebbe bisogno. "Seguimi, ti porto in Sampdoria", così Ferrero lo ha intanto preso per mano, con quel motto che sta diventando un ritornello tra gli addetti ai lavori. "In"e non "alla" Sampdoria, questione di feeling. E di una simbiosi che ha colpito anche Samuel Eto'o. Attore protagonista di un film a lieto fine.