Marotta coccola Pogba: "Non si tocca". Almeno per ora...

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Gianluca Di Marzio

Pogba al centro della cavalcata bianconera verso lo scudetto: è lui l'arma in più nelle mani di Allegri (Foto Getty)
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LE IDI DI MARZIO. Se parte, lo fa per una cifra record, altrimenti il francese non si muove da Torino: così parla l'ad della Juventus dopo il 4-0 contro il Verona. Ma attenzione a giugno, quando le grandi d'Europa alzeranno il pressing

Un tormentone, lo ricordo come fosse adesso. "Ma ha firmato Pogba?", una domanda al secondo. Sembrava la telenovela dei social. I tifosi juventini ansiosi di vedere il comunicato ufficiale del suo acquisto e curiosi di scoprire in campo le sue qualità. "Quando firma Pogba?", e io a ripetere ogni giorno che l'accordo era già raggiunto da tempo, serviva solo aspettare il momento giusto.

Pochi lo conoscevano, tutti sapevano che giocava poco nello United, alcuni già sicuri di essere comunque davanti al "93 più forte d'Europa": parola di un addetto ai lavori, non si era sbagliato e glielo ricorderò presto. Lo volevano anche Milan e Inter, è stato premiato il pressing di Paratici e dei suoi collaboratori, ha vinto il feeling con Raiola. E lo United, perché lo ha perso? Non solo una questione economica, Paul non si sentiva valorizzato abbastanza, questione di scelte e di rimpianti. Perderlo a zero è stato uno dei più grandi errori della storia di mercato a Manchester, tanto da aver pensato anche di ricomprarselo l'anno scorso spendendo cifre folli. Alt, niente da fare. Pogba non sarebbe mai tornato e la Juve non l'avrebbe comunque ceduto. Come adesso non vuole e vorrebbe venderlo.

Di sicuro, ci proveranno in tanti, inevitabile. Per il Chelsea sarà l'obiettivo numero uno, secondo chi frequenta gli ambienti blues. Real e Psg spingeranno per capire cifre e reali presupposti. Ma a Torino sanno bene cosa vogliono: tenerlo o al massimo valutare solo una proposta indecente, record, da far tremare (in positivo) i bilanci. Raiola sarà l'ago della bilancia, ovvio. Capiremo presto se e quanto lavorerà per portare una richiesta folle per il suo assistito (e la sua commissione), proprio in questi giorni è stato segnalato spesso a Torino con Paul. "Non si vende Pogba", ha cantato lo Stadium subito dopo il gol al Verona. Un messaggio forte e chiaro che il francese d'oro ha raccolto con l'assist dell'umiltà. "Devo ancora crescere per essere un campione. Lo voglio diventare presto, adesso ancora valgo zero euro". Sì, vabbè: moltiplicato per?