Mercato story: quando Nagatomo arrivò all'Inter in motorino

Calciomercato
Yuto Nagatomo il suo primo giorno all'Inter. Sullo sfondo Marco Branca, uno degli ideatori dell'operazione "pony express" (Foto Getty)
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AMARCORD. Gennaio 2011, il mercato sta chiudendo quando i nerazzurri definiscono uno scambio di prestiti con il Cesena che porta il terzino giapponese a Milano. Per depositare il contratto in Lega prima del gong ci si affidò a... un pony express

Nuovo appuntamento con "Mercato story", la rubrica con cui ripercorriamo la storia delle sessioni invernali del calciomercato, ricordando trattative particolari, aneddoti o personaggi che hanno segnato il mercato di gennaio.

di Vanni Spinella

Sarebbe bastato un semaforo rosso in più e forse oggi Yuto Nagatomo non giocherebbe nell’Inter. Non ridete, è proprio così. Perché la storia di come arrivò in Lega il contratto che l’avrebbe legato ai nerazzurri è di quelle che, quando hanno finito di raccontartela, sorridi e poi chiedi: “Ma sei serio?”. Protagonisti della vicenda il terzino giapponese Nagatomo, appunto, Davide Santon nei panni della comparsa e… un pony express.

Gennaio 2011, l’Inter è di Leonardo da circa un mese, fresca di Mondiale per club con annesso esonero di Benitez. Dopo le uscite del tecnico spagnolo, che si è lamentato del mercato estivo praticamente inesistente, Moratti ha risposto indicandogli la porta e accogliendo l’ex-rossonero, per il quale viene imbandita la tavola negata a Rafa. Pazzini e Ranocchia sono le portate principali, ma arrivati al 31 gennaio, ultimo giorno di mercato, Leo ha ancora un languorino. La sua non è proprio fame, ma più voglia di qualcosa di esotico: e allora ecco che viene individuato Nagatomo, terzino ambidestro portato in Italia a inizio stagione dal Cesena e che in bianconero ha dimostrato una rapida capacità di ambientamento al calcio italiano (non al cibo: alle piadine preferisce ancora le prugne salate, una specialità giapponese che lo farebbe correre il doppio).

Detto, fatto; o quasi. Perché il Cesena, in realtà, ha riscattato Nagatomo solo qualche giorno prima e, con i soliti tempi della burocrazia, non si riesce a stendere rapidamente un nuovo contratto che lo renda nerazzurro a titolo definitivo. Intanto l’orologio del mercato inizia a ticchettare e c’è bisogno di inventarsi qualcosa. Ecco che entra in scena Santon. Il ragazzo, che nell’Inter non trova più spazio, viene convinto ad accettare Cesena come destinazione ideale per il suo rilancio e i due club si accordano per un più snello scambio di prestiti, che a livello di burocrazia richiede tempi di digestione ridotti. Per acquistare Nagatomo a titolo definitivo ci sarà tutta l’estate successiva, per adesso bastano la parola e una stretta di mano negli uffici dell’Inter.

Ci sembra quasi di immaginare la soddisfazione dei dirigenti di entrambi i club, fino a quando qualcuno non ha il coraggio di chiedere: “Bene, adesso chi porta i contratti in Lega?”. Ormai manca poco al gong e rischiare di rimanere imbottigliato in macchina nel traffico milanese con il contratto sul sedile del passeggero non è esattamente il sogno di Marco Branca.
“Un motorino!”, esclama qualcuno. “Sì, lo sappiamo che in fascia corre come un matto grazie alle prugne salate, ma ora pensiamo a come far arrivare il contratto in Lega…”, risponde un altro. “No, ci vuole un motorino! Un pony express…”. Ecco: adesso dimenticate il dialogo finale, quello è solo immaginario. Tutto il resto però è vero, compreso il gran finale con il pony express che, come nei film, arriva in Lega pochi minuti prima della chiusura delle serrande. “Ma sei serio?”. “Sì”.