Mercato story: Pandev e Ledesma, la telenovela Lazio-Inter
CalciomercatoLa Lazio li mise fuori rosa per questioni legate al rinnovo: il macedone riuscì a svincolarsi grazie al collegio arbitrale, firmò con l'Inter e vinse il Triplete. L'argentino fu protagonista di una telenovela di mercato che finì con un nulla di fatto
Nuovo appuntamento con "Mercato story", la rubrica con cui ripercorriamo la storia delle sessioni invernali del calciomercato, ricordando trattative particolari, aneddoti o personaggi che hanno segnato il mercato di gennaio.
di Luciano Cremona
Mesi passati ad allenarsi lontani dai compagni, "puniti" dal ferreo Lotito che non contemplava che dei calciatori si rifiutassero di rinnovare il contratto perché in odore di accordarsi con altre squadre. La stagione 2009/2010 per Goran Pandev e Cristian Ledesma, però, prese pieghe completamente differenti. La Lazio decise di non convocarli per la Supercoppa Italiana nell'agosto 2009, il primo, chiaro, segnale che la rottura era già avvenuta. Da lì in poi fu un susseguirsi di accuse, ricorsi e processi. Con esiti imprevedibili.
Goran Pandev uscì vincitore dal contenzioso con la Lazio: il macedone invocava la rescissione del contratto per essere stato messo fuori rosa. Il 23 dicembre 2009 arrivò l'ok da parte della Lega Calcio: Pandev svincolato e libero di firmare con l'Inter, con cui era già in parola. Mourinho lo accolse il 4 gennaio e il 6 lo lanciò subito titolare a Verona contro il Chievo. Da lì in poi Pandev diventò un elemento importantissimo dell'Inter che da lì a qualche mese avrebbe conquistato il Triplete. La Procura federale indagò sulla regolarità dell'ingaggio del macedone e nel 2011 Carlo Pallavacino (procuratore), Rinaldo Ghelfi, Marco Branca e l'Inter furono prosciolti.
Completamente diverso il destino di Ledesma. Durante il mese di gennaio sempre l'Inter di Mourinho bussò alla porta di Lotito per chiedere proprio il centrocampista argentino. Ma l'affare Pandev aveva lasciato i suoi strascichi e il patron della Lazio sparò alto: 15 milioni. Marco Branca si adoperò in una lunga trattativa, con un occhio e un orecchio alla Lega Calcio. Sì perché anche Ledesma si provò a giocarsi la carta del collegio arbitrale. Il 27 gennaio 2010, quando mancavano pochi giorni alla chiusura della sessione invernale di mercato, il collegio della Lega diede stavolta ragione alla Lazio.
Mourinho aveva appena lasciato partire Vieira (al Manchester City di Mancini): aveva perciò bisogno di un centrocampista. Nella lista Ledesma era al primo posto, gli altri nomi erano Julio Baptista, Veloso, Kaçar, Moussa Sissoko e M'Vila (ai tempi al Rennes). L'Inter provò ad offrire per Ledesma 8 milioni più la comproprietà di due giovani, tra cui Krhin, il quale rifiutò subito il passaggio alla Lazio. Fasi di stallo, continui capovolgimenti. Ledesma prima vicinissimo all'approdo in nerazzurro, poi lontano. Per cautelarsi, i dirigenti dell'Inter si misero in contatto con lo Sporting Lisbona: ma Miguel Veloso era considerato incedibile. Intervenne così Jorge Mendes, che propose ai nerazzurri Manuel Fernandes, centrocampista portoghese del Valencia reduce da molti mesi di stop per la frattura di una gamba.
Fernandes sbarcò a Milano, salutò i nuovi compagni, disse di essere felice di giocare nell'Inter, poi non superò le visite mediche. Nel frattempo l'Inter provò a ributtarsi su Ledesma. Contemporaneamente il City fallì l'assalto a McDonald Mariga, del Parma, per problemi di permesso di soggiorno. Mourinho indicò in Simplicio, quindi, il centrocampista da prendere, ma con il Palermo tutto saltò a causa di Khrin (ancora lui) e Fossati che non accettarono il trasferimento. Allora i nerazzurri virarono su Mariga: 2,5 milioni più metà Biabiany al Parma, ed ecco il keniano in nerazzurro. Ledesma rimase alla Lazio, fu reintegrato a febbraio con l'arrivo di Ballardini e da lì a qualche mese rinnovò e diventò capitano dei biancocelesti.
di Luciano Cremona
Mesi passati ad allenarsi lontani dai compagni, "puniti" dal ferreo Lotito che non contemplava che dei calciatori si rifiutassero di rinnovare il contratto perché in odore di accordarsi con altre squadre. La stagione 2009/2010 per Goran Pandev e Cristian Ledesma, però, prese pieghe completamente differenti. La Lazio decise di non convocarli per la Supercoppa Italiana nell'agosto 2009, il primo, chiaro, segnale che la rottura era già avvenuta. Da lì in poi fu un susseguirsi di accuse, ricorsi e processi. Con esiti imprevedibili.
Goran Pandev uscì vincitore dal contenzioso con la Lazio: il macedone invocava la rescissione del contratto per essere stato messo fuori rosa. Il 23 dicembre 2009 arrivò l'ok da parte della Lega Calcio: Pandev svincolato e libero di firmare con l'Inter, con cui era già in parola. Mourinho lo accolse il 4 gennaio e il 6 lo lanciò subito titolare a Verona contro il Chievo. Da lì in poi Pandev diventò un elemento importantissimo dell'Inter che da lì a qualche mese avrebbe conquistato il Triplete. La Procura federale indagò sulla regolarità dell'ingaggio del macedone e nel 2011 Carlo Pallavacino (procuratore), Rinaldo Ghelfi, Marco Branca e l'Inter furono prosciolti.
Completamente diverso il destino di Ledesma. Durante il mese di gennaio sempre l'Inter di Mourinho bussò alla porta di Lotito per chiedere proprio il centrocampista argentino. Ma l'affare Pandev aveva lasciato i suoi strascichi e il patron della Lazio sparò alto: 15 milioni. Marco Branca si adoperò in una lunga trattativa, con un occhio e un orecchio alla Lega Calcio. Sì perché anche Ledesma si provò a giocarsi la carta del collegio arbitrale. Il 27 gennaio 2010, quando mancavano pochi giorni alla chiusura della sessione invernale di mercato, il collegio della Lega diede stavolta ragione alla Lazio.
Mourinho aveva appena lasciato partire Vieira (al Manchester City di Mancini): aveva perciò bisogno di un centrocampista. Nella lista Ledesma era al primo posto, gli altri nomi erano Julio Baptista, Veloso, Kaçar, Moussa Sissoko e M'Vila (ai tempi al Rennes). L'Inter provò ad offrire per Ledesma 8 milioni più la comproprietà di due giovani, tra cui Krhin, il quale rifiutò subito il passaggio alla Lazio. Fasi di stallo, continui capovolgimenti. Ledesma prima vicinissimo all'approdo in nerazzurro, poi lontano. Per cautelarsi, i dirigenti dell'Inter si misero in contatto con lo Sporting Lisbona: ma Miguel Veloso era considerato incedibile. Intervenne così Jorge Mendes, che propose ai nerazzurri Manuel Fernandes, centrocampista portoghese del Valencia reduce da molti mesi di stop per la frattura di una gamba.
Fernandes sbarcò a Milano, salutò i nuovi compagni, disse di essere felice di giocare nell'Inter, poi non superò le visite mediche. Nel frattempo l'Inter provò a ributtarsi su Ledesma. Contemporaneamente il City fallì l'assalto a McDonald Mariga, del Parma, per problemi di permesso di soggiorno. Mourinho indicò in Simplicio, quindi, il centrocampista da prendere, ma con il Palermo tutto saltò a causa di Khrin (ancora lui) e Fossati che non accettarono il trasferimento. Allora i nerazzurri virarono su Mariga: 2,5 milioni più metà Biabiany al Parma, ed ecco il keniano in nerazzurro. Ledesma rimase alla Lazio, fu reintegrato a febbraio con l'arrivo di Ballardini e da lì a qualche mese rinnovò e diventò capitano dei biancocelesti.