Napoli, Bigon e il mercato: quando l’organizzazione è tutto

Calciomercato
Riccardo Bigon con i nuovi acquisti Strinic e Gabbiadini
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IDI DI MARZIO. Ospite a Speciale Calciomercato, il ds azzurro non ha nascosto gli obiettivi futuri e la forza della sua squadra: se è capace di "prescindere anche da partenze scomode", è merito soprattutto della programmazione

Niente più barba, lunga e incolta. Segno di una serenità raggiunta da un mercato finito prima ancora di iniziare. Un, due, Napoli. Così Bigon ha preso Gabbiadini e Strinic prima che partisse la caccia ai prestiti con obblighi e alle pazze idee, così ha accontentato l'allenatore in tempi brevi e utili. Gabbia a titolo definitivo per il presente e futuro, Strinic sorpresa ma non troppo visto che anche Inter e Juve lo seguivamo da tempo. Un, due e tre? No, non ci sono segnali di un terzo colpo in arrivo per il ds ospite ieri di "Calciomercato, l'originale". Abile nel rispondere a ogni domanda, anche scomoda, e sincero nell'ammettere che Lucas Leiva è stato e forse sarà un obiettivo, Darmian è il profilo giusto per il domani, Zuniga resta e Zapata non si tocca. E "il Napoli ha una rosa e una forza che può prescindere dalle partenze di chiunque, Benitez o Higuain, Bigon o chicchessia", eccolo il merito del figlio d'arte che da sei anni ha plasmato il Napoli.

Quello di aver costruito una struttura che ha dimostrato di poter sopperire alle partenze di Lavezzi o Quagliarella, Cavani o Reina. Un gruppo di lavoro che era arrivato prima su Vidal ("ma poi ha scelto la Juve e ha fatto bene visti i risultati...), che ha preso il Matador per 17 milioni nonostante un fax rotto e l'ha rivenduto a 64. Che ha scoperto Koulibaly quasi dal nulla, senza lasciarsi prendere dal fascino di grandi nomi, magari poco funzionali. Un po' come lui, ds che ama poco i riflettori e la popolarità, silenzioso e schivo, riflessivo e maniacale. Uno che alla fine di ogni mercato manda una mail al suo presidente con l'analisi e le destinazioni finali dei giocatori che erano stati segnalati o trattati, anche solo per dimostrare che quegli obiettivi (poi magari non approfonditi per mille motivi) sono finiti in club comunque importanti e il lavoro -non solo di scouting- era stato minuzioso e approfondito. Mail, auricolari, iPad e cravatta sempre blu. Nel suo mondo dipinto d'azzurro.