Felipe-Inter, l'opportunità di chi non ha paura di rischiare
CalciomercatoLE IDI DI MARZIO. Dopo il mancato pagamento degli stipendi e la rescissione con il Parma i nerazzurri, visti i problemi difensivi, hanno chiesto al brasiliano un mini-periodo di allenamenti "preventivi", in attesa di capire come sarà meglio agire
Non sempre chi fa le visite mediche all'Inter poi diventa ufficialmente nerazzurro, soprattutto recentemente. Tocchi ferro il buon Felipe. Prima Vucinic e lo scambio saltato con Guarin, poi il brasiliano Nilton e i troppi dubbi lasciati dalle sue condizioni fisiche, infine Diarra bloccato dal contenzioso con la Lokomotiv Mosca. Oggi tocca a lui, l'ex difensore prodigio che a Udine Spalletti adorava, arrivato ieri pomeriggio sempre dal Friuli con una valigia carica di speranze.
È una situazione che poche altre volte si era presentata nel calciomercato italiano. Ricordo una "prova" vera e propria poi saltata sul più bello, quella di Ze Eduardo con il Milan: Galliani e Preziosi confezionarono questa formula a Forte dei Marmi, dopo un infortunio a Milanello. "Lo fai guardare due giorni ad Allegri e poi decidete", promise l'Enrico sul bagnasciuga. Ma Ze (Love, com'è ancora soprannominato) non sapeva o non aveva capito nulla, infatti festeggiò con i compagni a Pegli il suo avvenuto (e presunto) passaggio al Milan. Fu proprio Allegri - che aveva nel frattempo chiamato De Canio per informarsi - a consigliargli di non presentarsi nemmeno la mattina seguente. E infatti l'ex attaccante del Santos tornò a Genova senza nemmeno aver visto San Siro e dintorni.
Questo di Felipe, invece, non è un test. Ma un'opportunità. Nata soprattutto per la scelta di risolvere in anticipo il contratto con il Parma, una decisione che gli permette di poter essere tesserato fino al 27 febbraio, come il suo vecchio compagno Cassano. L'Inter ha avuto mille problemi e guai difensivi, non avrebbe voluto fare nulla, ma preferisce cautelarsi. È così ha chiesto a Feli questo mini periodo di allenamenti "preventivi", in attesa di capire definitivamente come sarà meglio agire.
Felipe ha 30 anni, non è a fine carriera insomma, e vanta 235 presenze in A, mica poche. Avrebbe anche potuto declinare l'invito, aspettando un contratto da firmare entro la fine della prossima settimana. Ma nonostante gli stipendi mai pagati quest'anno dal Parma, ha optato per rischiare ancora. Con umiltà. E con l'atteggiamento di chi è convinto comunque di poter restare almeno fino a giugno, magari attraverso la conoscenza che Mancini e il club potranno avere di lui, dal punto di vista fisico e tecnico, umano e comportamentale. Domani il primo allenamento, in giornata quelle visite che non fanno più rima con una maglia sicura. Ma, almeno questa volta, il (possibile) nuovo acquisto lo sa. E magari ci sorriderà anche sopra.
È una situazione che poche altre volte si era presentata nel calciomercato italiano. Ricordo una "prova" vera e propria poi saltata sul più bello, quella di Ze Eduardo con il Milan: Galliani e Preziosi confezionarono questa formula a Forte dei Marmi, dopo un infortunio a Milanello. "Lo fai guardare due giorni ad Allegri e poi decidete", promise l'Enrico sul bagnasciuga. Ma Ze (Love, com'è ancora soprannominato) non sapeva o non aveva capito nulla, infatti festeggiò con i compagni a Pegli il suo avvenuto (e presunto) passaggio al Milan. Fu proprio Allegri - che aveva nel frattempo chiamato De Canio per informarsi - a consigliargli di non presentarsi nemmeno la mattina seguente. E infatti l'ex attaccante del Santos tornò a Genova senza nemmeno aver visto San Siro e dintorni.
Questo di Felipe, invece, non è un test. Ma un'opportunità. Nata soprattutto per la scelta di risolvere in anticipo il contratto con il Parma, una decisione che gli permette di poter essere tesserato fino al 27 febbraio, come il suo vecchio compagno Cassano. L'Inter ha avuto mille problemi e guai difensivi, non avrebbe voluto fare nulla, ma preferisce cautelarsi. È così ha chiesto a Feli questo mini periodo di allenamenti "preventivi", in attesa di capire definitivamente come sarà meglio agire.
Felipe ha 30 anni, non è a fine carriera insomma, e vanta 235 presenze in A, mica poche. Avrebbe anche potuto declinare l'invito, aspettando un contratto da firmare entro la fine della prossima settimana. Ma nonostante gli stipendi mai pagati quest'anno dal Parma, ha optato per rischiare ancora. Con umiltà. E con l'atteggiamento di chi è convinto comunque di poter restare almeno fino a giugno, magari attraverso la conoscenza che Mancini e il club potranno avere di lui, dal punto di vista fisico e tecnico, umano e comportamentale. Domani il primo allenamento, in giornata quelle visite che non fanno più rima con una maglia sicura. Ma, almeno questa volta, il (possibile) nuovo acquisto lo sa. E magari ci sorriderà anche sopra.