De Laurentiis si tiene stretto Higuain: "Benitez voleva prendere Damiao"

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Rafa Benitez con Aurelio De Laurentiis ai tempi del Napoli
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Frecciatina del presidente del Napoli all’allenatore spagnolo: "Dopo un incontro con l'agente del brasiliano rimasi perplesso e all'ultimo momento virammo verso il Real Madrid. Gonzalo è una persona educata e leale, ci siamo intesi in un attimo con suo padre. Sarri è più tecnico di Rafa"

"Higuain? Benitez voleva prendere Damiao, io dopo un incontro con l'agente del brasiliano rimasi perplesso e all'ultimo momento virammo verso il Real Madrid, cercando di capire se era possibile prendere Higuain". Lo ha detto Aurelio De Laurentiis parlando a "Tutti convocati" su Radio 24. Il presidente azzurro ha sottolineato che "Higuain è una persona educata e leale, ci siamo intesi in un attimo con suo padre. Sono 3 anni che sta con noi, se fosse disilluso già sarebbe andato via".

Benitez e Sarri - De Laurentiis ha anche paragonato i due ultimi allenatori del Napoli: "Il signor Sarri - ha detto - è più tecnico di Benitez, dal punto di vista della pratica oltre che della teoria. Benitez è più un teorico e cerca di non disturbare lo spogliatoio. Sarri sa avere un rapporto col calciatore, gli sa spiegare quello che vuole, non ci sarebbe niente di peggio del fatto di non riuscire a farsi capire da un giocatore e poi metterlo da parte e non utilizzarlo".

La parola impronunciabile - Prima la scaramanzia "Scudetto? Lei non sa che cosa sto facendo in questo momento..."), poi un piccolo spiraglio ("Il Napoli ha molte possibilità di giocare fino in fondo sudando la maglia. Ma se volete sentire quella parola non la dico"), infine si sbilancia: "Qualcosa in questi anni l'abbiamo vinta. La parola magica 'scudetto'? Vediamo...". Aurelio De Laurentiis si gode lo straordinario momento del suo Napoli che, dopo un avvio difficile, è risalito fino al secondo posto, a -2 dalla Roma capolista. Due i principali artefici di questo cammino: Maurizio Sarri e Gonzalo Higuain. "Ero molto indirizzato a studiare l'Empoli, progetto affascinante, poi volevo un regista in campo, ecco perché Sarri. L'ho chiamato, lui era ad Amalfi, ci siamo incontrati e mi ha conquistato il fatto che moriva per venire a Napoli". Contratto però solo fino a giugno. "A Sarri ho detto: Maurizio io devo difendere il club, devo farti un contratto programmatico di anno in anno", racconta il presidente del Napoli, per il quale l'importante "è la programmazione, all'inizio mi prendevano per un visionario, ora capiscono come ragiono".

Il 4-3-3 “consigliato” a Sarri
- A inizio stagione le cose non sono andate benissimo ma la fiducia verso l’allenatore non è mai venuta meno. "Se tu scegli delle persone le devi lasciare lavorare, anche se Sarri mi incitava a Saponara e io non potevo prendere tutto l'Empoli. Quando abbiamo perso la prima partita e pareggiato le altre due ho chiamato Giuntoli e gli ho chiesto di parlare lui con Sarri, gli ho detto: vai da Sarri e convincilo a giocare con il 4-3-3". E lì c'è stata la svolta. Col Palermo, però, ci sono stati i musi lunghi di Insigne e Mertens."Sono felice che si arrabbiano, anche se forse saranno multati per regolamento. Con Giuntoli ero d'accordo che sarebbe stato meglio non multare Insigne e Mertens, ma ci sono i regolamenti".