Morata allo scoperto: "Vorrei tornare al Real"

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Alvaro Morata ha parlato del suo futuro con il quotidiano madrileno As (Getty)
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In un'intervista al quotidiano spagnolo As, l'attaccante bianconero parla del suo futuro: "In Italia ho vinto tutto e dimostrato che valgo una grande. Spero si chiarisca tutto prima dell'esordio all'Europeo"

"Il mio desiderio è giocare e vincere nel Real". Alvaro Morata esce allo scoperto. E parla del suo futuro. In un’intervista al quotidiano spagnolo As, l’attaccante bianconero dice di considerare chiusa l’"esperienza gratificante in Italia, dove ho vinto tutto quello che si può vincere". Intanto per lui, l’impegno Europeo. La Spagna l’ha inserito in mattinata nei primi 19 certi di esserci. "Ho vinto più volte in Italia - spiega- ho raggiunto la tappa finale della Champions, ho fatto gol e sono cresciuto come giocatore e come persona. Credo di essere un giocatore diverso da quello che ha lasciato il Real Madrid. Ero un ragazzo, torno uomo: ma soprattutto ho mostrato di poter giocare in una grande squadra, perché se io valgo per la Juventus...".

 

Ora il giocatore vorrebbe vedere chiarita la sua posizione prima che inizi l'europeo, perché se il Real non esercita il diritto di riacquisto Morata è ancora uno juventino. "Vorrei che si risolvesse tutto prima del 13 giugno, il giorno dell'esordio della Spagna agli europei - aggiunge l'attaccante iberico - perché non mi piace l'idea di stare con la Nazionale e il telefono in mano. Vediamo cosa succede e dove giocherò".

 

Il desiderio però è chiaro, tornare al Real: "Questo è quello che vorrei, è il mio desiderio. Ma è anche vero che a Madrid ci sono grandi calciatori e io voglio giocare e sentirmi importante". Morata ammette poi di far gola anche ad altri club, in particolare in Premier (Arsenal, United e Chelsea): "Ci sono alcune offerte - continua - Credo che per le mie caratteristiche anche la Premier sarebbe una destinazione ideale. Questo non significa che voglio andare via dalla Juventus, una squadra di cui posso solo parlare bene. Ma la Premier non sarebbe un passo indietro: con quello che ho imparato in Italia, se aggiungo anche un'esperienza inglese divento un giocatore completo".